Monday, April 29, 2024

Le cinque rose di Jennifer

Recensione di Isabella Rossiello

Teatro Bonci di Cesena ma per qualche ora è Napoli anni ‘80, un boudoir arredato con mobili di modernariato. Il divano rosso, la toeletta, il tavolo, la panca piena di abiti e ricordi, la radio, amica e quasi confidente, c’è disordine voluto ma è segno di un’anima inquieta e sensibile.

Il protagonista è Jennifer, femminiello di Napoli, e non importa dargli una etichetta perché l’angoscia, le attese infinite, gli amori, soprattutto “L’Amore”, la telefonata tanto attesa di Franco, ingegnere di Genova di cui è perdutamente innamorato, l’uomo quello della vita, quello grande, quello che a volte aspettiamo, fa parte di tutti noi.

Jennifer nel suo appartamento ascolta la radio soprattutto le canzoni di Mina e Patty Pravo ma anche la grande Gabriella Ferri, la inquietano però le notizie di cronaca circa un misterioso serial killer che trucida i travestiti del quartiere.

C’è un altro travestito che gli fa visita, un amico con cui dividere la solitudine e le paure, gli amori, le confidenze, il proprio vissuto i pettegolezzi, attimi di serenità…forse perché la telefonata di Franco non arriva.

Le cinque rose di Jennifer – Daniele Russo e Sergio Del Prete ph © Mario Spada

Il testo di questo bellissimo, tenero e a volte aggressivo pezzo teatrale è di Annibale Ruccello, drammaturgo, regista, attore nato a Castellamare di Stabia nel 1956 e autore di molte famose pièce teatrali molto famose e premiate, si laurea, ha un impiego alla Sovrintendenza dei Beni Etno-Antropologici di Napoli ma decide di dedicarsi esclusivamente al teatro con successi che si susseguono, testi colti riscritti e riletti di Diderot ad Apuleio, purtroppo la sua brillante carriera si interrompe  bruscamente e tragicamente il 12 settembre 1986 causa un incidente automobilistico mortale.

L’attore che interpreta magistralmente Jennifer è Daniele Russo, accompagnato nella pièce teatrale da Sergio del Prete, la magistrale regia è di Gabriele Russo, le scene di Lucia Imperato, i costumi di Chiara Aversano, disegno luci di Salvatore Palladino, progetto sonoro di Alessio Foglia.

At last but not least come si dice in inglese, due parole sul chi sono i “Femminielli” a Napoli; sono tollerati e/o rispettati, forse più che in altre regioni italiane, e sono uomini con tendenze omosessuali, che amano travestirsi da donna. Durante l’ultima guerra mondiale e soprattutto nelle 4 giornate di Napoli 1943, la popolazione civile e i militari fedeli al Regno del Sud aiutarono a liberare la città dalle forze tedesche della Wehrmacht, i femminielli lottarono strenuamente accanto ai partigiani, sparavano contro le camionette dei nazisti tra via Foria e Piazza Carlo lll. Il fascismo li aveva combattuti duramente, ripudiati dalle famiglie, soli, si radunavano tra loro ma quei giorni si batterono con coraggio accanto a tutti, sentendosi utili e uguali e non “diversi”.

Le cinque rose di Jennifer – Daniele Russo ph © Mario Spada

Nel film del regista Mario Martone “Il Giovane Favoloso, storia e vita di Giacomo Leopardi”, nella sua fuga da casa di suo padre Monaldo e dalla sua severità si accompagna a dei femminielli che non deridono la sua fisicità ma la vivono con la loro tipica apparente leggerezza.

Uno spettacolo indimenticabile dove si riflette e si ride delle battute, mai dei femminielli.

Isabella Rossiello
Isabella Rossiello
Isabella Rossiello ha insegnato italiano ad Amburgo e Berlino. Tornata in Puglia si e` occupata di moda e grafica divenendo Co–titolare di Deus Ex Machina Pubblicità con sede a Bitonto, con il ruolo di Art Director, trasferendosi prima a Bratislava e poi a Cesena, dove tutt’ora vive e lavora come grafico e giornalista,

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