Friday, April 19, 2024

AGRIGENTO WILL BE THE “ITALIAN CAPITAL OF CULTURE 2025″/AGRIGENTO SARÀ LA “CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2025”

Agrigento will be the “Italian Capital of Culture 2025.” The announcement was made during the ceremony held in the Sala Spadolini of the MiC. Hospitality and mobility are the fulcrums of the city’s program, with a rich cultural heritage that will be the driving force of success and future socio-economic development”, reads the motivations. “I am excited and proud for this goal, for having given my city this important recognition for the future development of our culture, tourism, and the city itself. Today Agrigento has not won, Sicily has not won but Italy has won: in the historical-political moment in which we find ourselves, having chosen this dossier, whose project is focused on cultural exchanges between peoples, on hospitality, on relations between the great ethnic groups of the Mediterranean, is a great act of courage and extreme sensitivity of the commission and of reflection of the class in leadership “. So the mayor of Agrigento Francesco Miccichè, after the proclamation of the Sicilian capital. “I turn to the mayors of the other 9 cities in the race: let’s not leave today, let’s try to create a national tourist network from Val d’Aosta to Sicily. We do like those national sports teams in which the athletes do not know each other but all have the same common goal and are linked by one thing: being Italian”. The other candidates were Aosta, Assisi, Bagnoregio, Monte Sant’Angelo, Orvieto, Pescina, Roccasecca, Spoleto. “From next year the municipalities will be able to apply every year to host works of contemporary art, we will have a Capital of Contemporary Art next to the Capital of Culture and the Capital of the Book, a splendid triad” announced the Minister of Culture Gennaro Sangiuliano during the ceremony. According to Sangiuliano “Italy has two great pillars on which to base its growth: on the one hand the Italian genius of the company, on the other the culture of our territories. Venice, Florence, my Naples, and of course, Rome, Milan, but it is in the smaller cities that we find the profound authenticity of being Italian. Are today’s Italians up to the great history that has been handed down to them? I hope so.”


È Agrigento la Capitale italiana della Cultura 2025. L’annuncio è stato dato durante la cerimonia tenutasi nella Sala Spadolini del MiC. Accoglienza e mobilità sono i fulcri del programma della città, con un ricco patrimonio culturale che sarà il volano del successo e del futuro sviluppo socio-economico” si legge nelle motivazioni. “Sono emozionato e orgoglioso per questo traguardo, per aver dato alla mia città questo riconoscimento importante per lo sviluppo futuro della nostra cultura, del turismo, della città stessa. Oggi non ha vinto Agrigento, non ha vinto la Sicilia ma ha vinto l’Italia: nel momento storico-politico in cui ci troviamo, avere scelto questo dossier, il cui progetto è incentrato sugli scambi culturali tra i popoli, sull’accoglienza, sulle relazioni tra le grandi etnie del Mediterraneo, è un grande atto di coraggio e di estrema sensibilità della commissione e di riflesso della classe in dirigente”. Così il sindaco di Agrigento Francesco Miccichè, dopo la proclamazione del capoluogo siciliano. “Mi rivolgo ai sindaci delle altre 9 città in gara: non lasciamoci oggi, cerchiamo di creare una rete turistica nazionale dalla Val D’Aosta alla Sicilia. Facciamo come quelle nazionali sportive in cui gli atleti non si conoscono ma hanno tutti lo stesso comune obiettivo e sono legati da una cosa: l’essere italiani”. Le altre candidate erano Aosta, Assisi, Bagnoregio, Monte Sant’Angelo, Orvieto, Pescina, Roccasecca, Spoleto. “Dall’anno prossimo i comuni si potranno candidare ogni anno per ospitare opere dell’arte contemporanea, avremo una Capitale dell’Arte contemporanea accanto alla Capitale della Cultura e alla Capitale del Libro, una splendida triade” ha annunciato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano durante la cerimonia. Secondo Sangiuliano “l’Italia ha due grandi pilastri su cui fondare la propria crescita: da una parte il genio italico dell’impresa, dall’altra la cultura dei nostri territori. Venezia, Firenze, la mia Napoli, ovviamente Roma, Milano, ma è nelle città più piccole che troviamo l’autenticità profonda dell’essere italiani. Gli italiani di oggi sono all’altezza della grande storia che è stata tramandata loro? Io auspico di sì”.

redazione
redazione
Tiziano Thomas Dossena, Leonardo Campanile, LindaAnn LoSchiavo, and Dominic Campanile

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