Friday, April 26, 2024

L’ Italia del “Qua Qua dance”.

Di Isabella Rossiello
Si è concluso tra inevitabili polemiche, canzoni mediocri ma anche qualcuna accettabile, il Festival di Sanremo.
L’Italia si blocca, si litiga, i meme diventano virali, chi ci deve guadagnare, guadagna, e tanto.

Andiamo con ordine: Il rapper Napoletano Geolier viene contestato in sala Ariston, Amadeus il presentatore, deve intervenire alzando la voce; a sua difesa si pone addirittura Saviano, lo scrittore,
Gli si contesta di cantare in napoletano stretto e questa invece è il Festival della canzone italiana, anche se Geolier ha venduto 35 dischi di platino e 19 dischi d’oro.
Onestamente, nonostante tutto, la canzone non è un capolavoro ma può piacere ai giovani e a Napoli gli hanno dedicato un murales, insieme a quello di Maradona.

I messaggi e slogan politici sono tanti: l’anno scorso pro-Ucraina (unica menzione quest’anno, i danzatori ucraini che hanno ballato con Fiorello).
Quest’anno il clou è stata la guerra Israelo/Palestinese con la frase “Cease Fire” e “Stop al Genocidio”, suscitando le ire del governo israeliano che fa leggere un comunicato durante lo spettacolo domenicale Domenica In.

Il televoto, contestatissimo perché molti non riuscivano a prendere la linea e il sospetto che le lobby e le case di produzione indirizzino i vincitori anche in virtù della partecipazione all’Euro Vision Song Contest.
Gli agricoltori che minacciavano di salire sul palco con la mucca Ercolina o comunque arrivare sotto il teatro Ariston con i trattori, in effetti ci sono arrivati ma con ordine e senza tumulti rimandati indietro, con la promessa, mantenuta, di leggere un loro comunicato stampa, letto però in tarda ora.

L’Highlight, però, è stato il “Qua Qua dance” fatto ballare a John Travolta nel prato davanti all’Ariston, circondato da ballerine vestite da paperine e con Amadeus e Fiorello, una tristezza inimmaginabile. Travolta si rifiuta di indossare un cappellino a forma di becco di papero e lo getta sprezzante, anche la sua faccia mostrava tutto il suo disappunto per una gag sciocca e di cui probabilmente è stato avvisato in modo leggero.
Travolta ha per questo rifiutato di firmare la liberatoria e la Rai non potrà mai più trasmetterla, i social però sono pieni di filmati e battute.
A posare anche il carico da 100 anche la battuta di Russel Crowe, ospite, con il suo: “What the fuck” supportato da un eloquente gesto, chissà se litigheranno?
Con Travolta però non finisce qui, la Rai lo denuncia per pubblicità occulta, indossa delle scarpe che reclamizza, qualcuno però osserva che, quando si è esibito in un tristissimo balletto dei suoi famosissimi Grease, Pulp Fiction, la telecamera ha continuamente inquadrato le ormai contestatissime scarpe.
Tristissimo il commento dell’amministratore delegato Rai Roberto Sergio: “Travolta? Voleva fare il furbo nella patria dei furbi”.

Che provincialismo, cara amatissima Italia, sei pazzerella e questo piace a tanti, però sii più “Avanti”, non si vive solo di gloria passata.

Isabella Rossiello
Isabella Rossiello
Isabella Rossiello ha insegnato italiano ad Amburgo e Berlino. Tornata in Puglia si e` occupata di moda e grafica divenendo Co–titolare di Deus Ex Machina Pubblicità con sede a Bitonto, con il ruolo di Art Director, trasferendosi prima a Bratislava e poi a Cesena, dove tutt’ora vive e lavora come grafico e giornalista,

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