Il crac demografico da anni fa discutere. Vari tentativi per risolvere l’annosa questione ma siamo punto e a capo. Non ci sono riusciti né il “fertility day” né il “bonus” pensato da Renzi e dalla Lorenzin. Sono ben altri i rimedi che potrebbero frenare il calo demografico. Il primo, sicuramente il più efficace, è quello di bandire il termine “precario” da ogni contratto di lavoro. Evidentemente i nostri governanti né conoscono – non essendosi mai trovati in tale situazione – né comprendono – presi dalla smania della loro rincorsa al potere – qual è la (non) vita del lavoratore precario condannato ad una insicurezza continua che gli toglie ogni serenità e di conseguenza non gli permette di costruirsi né una famiglia né un futuro ma solo lo sgomento di una quotidianità senza sogni e senza speranze, appesa sempre ad un filo che improvvisamente può spezzarsi facendolo precipitare nella più sconfortante umiliazione: perdita del lavoro e della propria dignità di essere umano e di genitore. Il secondo rimedio – non meno importante del primo – sarebbe quello di ridare al termine “politica” il senso vero di ciò che significa: “quel tipo di potere che esercitandosi su uomini liberi e uguali si fonda sul loro consenso e ha per fine il bene non solo dei governanti ma anche dei governati”. Bisognerebbe far ritrovare a tutti noi la passione e l’entusiasmo per la politica esigendo che tutti coloro che vengono eletti – dal popolo, e non per chiamata diretta! – in Parlamento siano leali costruttori di benessere e di giustizia per l’intera comunità e non per il proprio tornaconto! Bisognerebbe iniziare con la totale eliminazione degli scandalosi privilegi che tanti “uomini di potere” si sono arrogati e che sono uno “schiaffo” continuo per i milioni di poveri cittadini ai limiti della sopravvivenza. Cari governanti, attuate questi provvedimenti e sicuramente ci saranno più bebè e… meno, molto meno, corrotti, corruttori e parassiti!