Friday, May 3, 2024

CRESCE IL POTERE D’ACQUISTO DELLE FAMIGLIE, MA L’INFLAZIONE PESA ANCORA

Nel primo trimestre 2023, rileva l’Istat, a fronte di una sostanziale stabilità dei prezzi (+0,1% la variazione congiunturale del deflatore implicito dei consumi), il potere d’acquisto delle famiglie è cresciuto del 3,1%. La quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 43,7%, è diminuita di 0,9 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento delle società non finanziarie, pari al 24,0%, è diminuito di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Più reddito, ma meno consumi. La crescita dell’occupazione sostiene il recupero del potere d’acquisto e dei redditi, ma le famiglie continuano a contenere le spese, sacrificando 7,5 miliardi di euro di potenziali consumi per ricostituire il risparmio perduto nell’ultimo anno a causa del caro-vita. A stimarlo è Confesercenti, sulla base dei dati diffusi da Istat su redditi e risparmi delle famiglie italiane. In una fase congiunturale di grande complessità, la tenuta del mercato del lavoro (+106mila occupati nel primo trimestre 2023 rispetto al quarto trimestre 2022) si sta rivelando fattore di sostegno dei redditi delle famiglie, che secondo i dati diffusi dall’Istat sono aumentati nello stesso periodo del 3,2%. L’incertezza sui prossimi mesi spinge però le famiglie ad adottare comportamenti di grande prudenza, volti a preservare un margine di risparmio e a contenere di conseguenza la spesa per consumi. Ciò anche per il progressivo venire meno della liquidità resa disponibile dalle misure di contrasto monetario della pandemia.

redazione
redazione
Tiziano Thomas Dossena, Leonardo Campanile, LindaAnn LoSchiavo, and Dominic Campanile

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