Vuoi sapere cosa pensa il David di Michelangelo, icona del Rinascimento italiano? Come trascorre le sue giornate? Chiedergli curiosità sul periodo in cui è stato realizzato? Interagire con l’alter ego della statua più famosa del mondo ora è ancora più facile: la Galleria dell’Accademia di Firenze ha rinnovato “Chatta col David”, il progetto di intelligenza artificiale lanciato lo scorso dicembre 2021, che, grazie alla mole di interazione con gli utenti, è approdato alla sua versione finale.
Il sistema, un software automatizzato, basato sulla tecnologia del Deep learning, mantiene continuamente attivo il processo di apprendimento, permettendo al chatbot di essere sempre più capace di rispondere in modo articolato.
Il progetto nasce da un’idea di Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze, ed è stato realizzato ricorrendo agli strumenti sviluppati da Querlo, società di New York specializzata nella produzione di applicazioni tecnologiche tramite l’intelligenza artificiale. Durante tutti questi mesi, il chatbot si è arricchito di contenuti grazie a tutte le domande che gli hanno posto e che hanno prodotto oltre 16.500 interazioni in lingua italiana e 9.500 in inglese. È stato possibile aggiungere oltre 70 risposte, incrementando di circa 1000 volte le combinazioni per formulare una stessa domanda. Un processo di apprendimento sempre in atto e in continua evoluzione.
“Un grande successo” racconta Cecilie Hollberg. “Tutti vogliono parlare con il nostro ‘bellissimo eroe’. Si va dalle curiosità alimentari a richieste di interesse storico artistico e di carattere conservativo. C’è chi gli ha chiesto se si sentisse solo e se avesse voglia di uscire, tanto da chiedergli, persino, il numero di telefono. Un modo giocoso e diverso dal solito per coinvolgere un pubblico internazionale, sempre più eterogeneo e vasto”.
L’iniziativa è in linea con la volontà del Mic- Ministero della Cultura che sostiene fortemente l’impegno all’utilizzo del digitale come leva per la promozione del patrimonio culturale italiano, ed è stata realizzata grazie anche al sostegno dell’Associazione degli Amici della Galleria dell’Accademia di Firenze. (aise)