Venezia, per l’Italia e per il mondo, è da sempre una città emblematica che ha incessantemente evocato fascino, bellezza, arte, intraprendenza, libertà e buon governo. Una città – “la più bella del mondo”, come la definiva lo storico Martin da Canal già nel XIII secolo – senza mura e senza esercito, capace di estendere la sua influenza molto al di là del suo limitato territorio”.
Con queste parole, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rivolto i suoi auguri per il 1600esimo compleanno dalla fondazione della città di Venezia, avvenuto ieri, 25 marzo, e le cui celebrazioni dureranno per tutto l’anno.
“Un successo globale – ha aggiunto -, attestato non soltanto dai veneziani celebri nel mondo: Marco Polo, Vivaldi, Tintoretto, Tiepolo, Bellini, Goldoni. Ma anche dall’attrazione e dal fascino che la città lagunare ha sempre esercitato nei confronti dei più importanti uomini di cultura di ogni tempo: da Shakespeare a Goethe, da Byron a Stendhal, da Wagner a Thomas Mann, per citarne soltanto alcuni”.
Ma Venezia, secondo il Capo dello Stato, è “da sempre ponte tra Oriente e Occidente, luogo di incontro privilegiato tra civiltà, culture, popoli, religioni, Venezia rimane – e certamente rimarrà – simbolo di dialogo, di incontro, di conoscenza. Capace di trovare, nella universalità e nell’apertura, nella cultura e nell’intraprendenza, la sua vocazione e il suo radicamento. Ecco perché la storia e il successo di Venezia nei secoli si presentano come un esempio per l’Italia di oggi”.
“Venezia è una città veneta e italiana, giustamente fiera dell’originalità e dell’unicità delle sue radici e delle sue tradizioni. Ma il suo carattere e la sua universalità fanno sì che la Città oltrepassi i confini regionali e nazionali. Venezia – ha evidenziato infine Mattarella – appartiene al mondo intero. Il suo patrimonio inestimabile di arte e di cultura va difeso e preservato. Come vanno sostenuti e rilanciati anche la sua peculiare vivacità, la sua economia, il suo essere, insieme, comunità locale forte e coesa e punto di riferimento internazionale. Non una città-museo, dunque, ma una città piena di vita e dinamismo. Perché Venezia non può esistere senza i veneziani”, ha concluso. (aise)