Tuesday, November 19, 2024

Anche gli insetti nel loro piccolo ricordano

Gli insetti sono gli animali che popolano in maggior numero la Terra e si differenziano dagli esseri umani in modo marcato. Nonostante le tante differenze è però plausibile supporre che dispongano di meccanismi comportamentali riconducibili a sistemi di memoria che, in modo simile al nostro, hanno lo scopo di immagazzinare, elaborare e recuperare informazioni derivate dall’esperienza con l’ambiente esterno e, di conseguenza, di accrescerne le possibilità di sopravvivenza. Dimostrare queste ipotesi non è però semplice.“Il mondo sensoriale degli insetti è ricco di messaggi chimici poco comprensibili per l’uomo. Limitandoci ai segnali visivi ai quali siamo più abituati, sappiamo che molti insetti vedono, riconoscono e ricordano ciò che hanno visto”, spiega Diego Fontaneto dell’Istituto di ricerca sulle acque (Irsa) del Cnr. “Un esempio incredibile è quello delle comuni vespe cartonaie, in grado di riconoscere guardandoli in faccia e di ricordare tutti gli individui con cui convivono nel vespaio, non fidandosi e attaccando ogni intruso mai visto prima. Un comportamento stranamente molto simile al nostro”.

Gli insetti non si limitano però alla sola memorizzazione degli altri individui del proprio gruppo sociale: come noi, sono in grado di ricordare anche lo spazio che li circonda e le strade da seguire, un chiaro esempio è rappresentato dalle api.“Questi insetti studiano il percorso per andare a bottinare sui fiori migliori del momento e ricordano il tragitto per tornare all’alveare con il miele e per poter tornare a bottinare ancora sui fiori trovati”, aggiunge il ricercatore del Cnr-Irsa.

Una delle più rilevanti differenze tra noi e gli insetti riguarda la metamorfosi che questi animali affrontano nel corso della loro vita e che potrebbe avere effetti rilevanti sulla conservazione del sistema di memoria acquisito durante la fase dello sviluppo postembrionale. “Una larva, come un bruco, distrugge tutti i tessuti interni nel processo di metamorfosi durante lo stadio di pupa, quando si sviluppano tutti i nuovi tessuti e organi dello stadio adulto, come la farfalla nel caso del bruco”, aggiunge Fontaneto. “Questo pone gli studiosi di fronte a varie problematiche da risolvere: le esperienze vissute allo stadio di bruco vengono ricordate dalla farfalla adulta? Se la risposta è positiva, si aprono domande ancora più difficili da risolvere: dove viene conservata la memoria se nel passaggio da bruco a farfalla i tessuti vengono distrutti e riformati?”.

Per rispondere a questi quesiti, i moscerini della frutta, che per il loro breve ciclo vitale e il genoma mappato nella sua totalità si prestano più facilmente agli studi dei ricercatori, si sono dimostrati di particolare utilità e importanza. “La memoria acquisita dalle esperienze della larva riesce ad avere influenze sul comportamento del moscerino adulto, con associazioni causa-effetto probabilmente mediate da espressione genica differenziale: individui identici in tutto ad altri, ma con alcuni geni resi non funzionali, non sono in grado di passare la memoria dallo stadio di larva a quello di adulto durante la metamorfosi”.

Gli insetti, inoltre, hanno memoria sia a breve che a lungo termine. “Ricordano e riconoscono amici e parenti, percorsi ed esperienze passate, associano le esperienze passate a conseguenze positive o negative e agiscono di conseguenza, come facciamo anche noi”, conclude Fontaneto. “In più, sono in grado di passare tale memoria a lungo termine attraverso fasi di riarrangiamento dei tessuti per noi incomprensibili durante la metamorfosi. Abbiamo comunque ancora molto da imparare sul concetto di memoria e sui meccanismi che la rendono possibile, cercando di capire come funziona in animali così diversi da noi”.

Angelica Spinaci [Almanacco della Scienza N. 5 – 10 mar 2021]

Tiziano Thomas Dossena
Tiziano Thomas Dossenahttp://tizianodossena.info
Tiziano Thomas Dossena is the Editorial Director of L’Idea Magazine. He is the author of “Caro Fantozzi” (2008), “Dona Flor, An Opera by van Westerhout” (2010), "Sunny Days and Sleepless Nights" (2016), "The World as an Impression: The Landscapes of Emilio Giuseppe Dossena" (2020), "Federico Tosti, Poeta Antiregime" (2021), and "La Danza del Colore" (2023). Dossena is the editor of A Feast of Narrative anthology series and co-editor of Rediscovered Operas Series books on librettos.

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