Wednesday, December 11, 2024

‘A TAZZULELLA ‘E CAFE’ ? LA SUA BONTA’ TUTTA NELL’ACQUA DI … UNA VOLTA!

Il marketing riesce addirittura a convincere alcuni consumatori che il caffè si produce a Napoli. Niente di più errato. La pianta del caffè è originaria dell’Africa, in particolare dell’Etiopia. La sua coltivazione si è poi diffusa in tutte le aree tropicali del pianeta. Il merito storico del successo raggiunto dalla “nostra” famosa e salutare bevanda si deve tutto a Maria Carolina d’Austria, che aveva sposato nel 1768 Ferdinando di Borbone. Si racconta che tutto iniziò una sera del 1771, durante un ballo di corte alla Reggia di Caserta, dove appunto la regina Maria Carolina fece servire, al posto della cioccolata – fino ad allora bevanda preferita dalla nobiltà – il primo caffè caldo e corroborante che ebbe immediato successo. Dopo qualche anno, con l’incrementarsi delle importazioni, a Napoli comparvero i primi “caffettieri ambulanti” ed il caffè divenne un piacevole momento di aggregazione entrando a pieno diritto nella tradizione napoletana. Per quanto concerne la bontà della nostra “tazzulella ‘e cafè” conosciuta in tutto il mondo era dovuta principalmente alla squisitezza dell’acqua che arrivava a Napoli dalla sorgente del Serino, in provincia di Avellino, con l’acquedotto che negli anni tra il 50 ed il 40 a.C. l’imperatore Claudio fece realizzare per l’approvvigionamento idrico della flotta romana di stanza a Miseno. Ai “caffettieri napoletani” va riconosciuto il merito di avere saputo proporre un caffè ancora più gustoso realizzato con le miscele di varie qualità ottenendo un risultato ancora più esaltante. Nel corso dei secoli molti sono stati gli apprezzamenti per l’ineguagliabile bontà dell’acqua del Serino da parte di illustri letterati e artisti che in varie epoche hanno visitato Napoli e la Campania, da Alessandro Dumas a Stendhal, Goethe, Leopardi, Carducci, Cimarosa, Rossini, D’Annunzio. Purtroppo la bella favola dell’acqua buona si è persa alla fine degli anni ‘40 per l’immissione nell’acquedotto del Serino di altre sorgenti d’acqua indispensabili per soddisfare le necessità del numero sempre crescente di popolazione. Il colpo di grazia, poi, gliel’ha data l’immane tragedia provocata da una massa di criminali che hanno straziato la nostra “Campania Felix” trasformando le ubertose campagne in discariche a cielo aperto sotterrandoci, per vari decenni, rifiuti tossici di una pericolosità indescrivibile che hanno inquinato le falde acquifere seminando morte dove c’era vita!

Raffaele Pisani

Raffaele Pisani
Raffaele Pisanihttp://www.raffaelepisani.it/
Poeta in dialetto napoletano e saggista, Pisani ha pubblicato ben 29 libri.

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