Thursday, April 25, 2024

17 GENNAIO 2021 – GIORNATA DEL DIALETTO –

Caro “dialetto”,

il 17 gennaio è la giornata dedicata a te ed io ti scrivo innanzitutto per dirti che da ottant’anni ti voglio bene! Ti voglio bene perché sei stato “la prima lingua” che ho parlato, che ho imparato nei vicoli e nelle strade di Napoli dove sono nato e perché sei stato tu che mi hai avvicinato alla poesia aiutandomi a vedere nel creato il grande Poema scritto da Dio. Ti ringrazio perché sei la ricchezza delle nostre radici, il cuore delle nostre famiglie, l’anima della nostra terra. E ti scrivo anche per dirti che non ho mai condiviso quanto diceva l’Unesco nel 2012 affermando che tu, meravigliosa parlata napoletana, ti saresti estinto entro la fine di questo secolo. Così come non condivido ciò che ha ipotizzato l’Istat in un recente studio e cioè che tutti i dialetti sono destinati ad estinguersi perché, mentre sono abbastanza diffusi su siti e blog, si usano sempre di meno in ambito familiare. Per l’esperienza che ho dissento del tutto da tale nefasta previsione, così come non ritengo di alcuna utilità la promulgazione di leggi che prevedano l’introduzione dello studio dei dialetti nelle scuole. Secondo me per salvaguardarli sarebbe sufficiente arricchire il programma di “lettere” con poesie di poeti dialettali scelti tra i migliori, e delle varie epoche. Ciò facendo si salverebbero non solo le parlate popolari e i termini che inevitabilmente si vanno perdendo per la naturale evoluzione di ogni lingua, ma anche le nostre splendide tradizioni culturali. Sono le poesie (in particolare) e le canzoni “lo scrigno” dove ritroviamo vocaboli e detti della nostra storia.

E poi mettiamo la parola “fine” alle balzane proposte di qualcuno che addirittura vorrebbe sostituire i “dialetti” alla lingua italiana. Teniamocelo ben caro il nostro italiano, sia per la sua bellezza  sia per dare un senso al sacrificio di tanti nostri giovani connazionali che morirono per vederci tutti affratellati, sotto una sola bandiera e una sola lingua che ci accomuna tutti e ci fa sentire non campanile ma NAZIONE. Tu, dialetto mio carissimo, devi continuare ad essere “il gioiello di famiglia” da amare, da custodire, da difendere, da mostrare, da lasciare in eredità ai nostri figli sollecitandoli a rispettarti e amarti come ho fatto io e tanti altri che ti vogliono bene.

Felice anniversario a tutti i dialetti d’Italia!

 

A TTE,  VOCE  ‘E  ‘STA  TERRA

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Voce d’ ‘a terra mia, voce sincera,
ca saje purtà tutte ‘e penziere mieie
p’ ‘e strade d’ ‘a poesia,
a tte, stanotte,

io voglio dedicà  vierze d’ammore.

Pe’ tte,  parlata antica, santa, eterna,
ca tuorne ogni mumento
a nascere e a cantà
ncopp’ ‘e vvucchelle d’ ‘e ccriature, voce
allera e malinconica ‘e stu popolo
c’ha scritto dint’ ‘e ppagine d’ ‘a vita
parole ‘e fede, ‘e libertà, ‘e speranza,
pe’ tte,
cumpagna ‘a cchiù carnale,
ca daje calore a tutte ‘e sentimente
ca m’ardono e me scorrono int’ ‘e vvene,
stanotte io scrivo, appassiunatamente:

te voglio bene!

Raffaele Pisani

Raffaele Pisani
Raffaele Pisanihttp://www.raffaelepisani.it/
Poeta in dialetto napoletano e saggista, Pisani ha pubblicato ben 29 libri.

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