Friday, April 26, 2024

Venezia 2007: mostra del cinema o fiera della vanità?

Mi chiedo, a cosa servono le mostre del cinema? A chi servono? A noi “normali” fruitori di cinema, semplici amanti, appassionati, forse non servono, poiché la maggior parte dei film presentati non apparirà mai nelle sale cinematografiche, e allora!? È il solito ritornello, money money money, milioni di euro o dollari o yen che girano intorno a questo magnifico circo dei sogni che è il cinema. Monicelli, il famoso regista maestro del cinema italiano, dice in un’intervista che oggi tutti si “improvvisano” attori, produttori, registi, critici… tutti sono attratti da questo mondo di luci e ombre. Signor Monicelli io sono d’accordo con lei. Certo il cinema è anche denuncia oggi più che mai, perché non ho mai dimenticato il western “Soldato Blu”, uno dei primi film del genere a stare dalla parte degli indiani d’America, che denunciava i massacri fatti ai loro danni da parte dei cowboy. Ho rivolto a Ken Loach, uno dei registi più impegnati del cinema inglese, una domanda un po’ velenosa.

Domanda: Mr. Loach cosa pensa di tante star che oggi si occupano del sociale?Il loro impegno è sincero o è solo chic, una tendenza?

Risposta: “È una domanda bizzarra, non ho titoli per giudicare se qualcuno è sincero o meno, giudicate voi stessi”

Una risposta che è stata una lezione di stile e d’umanità, grazie Mr. Loach. A proposito d’impegno, Mr. Clooney si è irritato e non poco, quando gli chiedono come mai si propone come socialmente impegnato e poi gira film leggeri come “Ocean’s twelve” e soprattutto pubblicizza prodotti della Nestlè, una delle compagnie più boicottate al mondo per un marketing eticamente scorretto a discapito dell’allattamento al seno. La risposta di Clooney è ironica all’inizio: ”Se non facessi film di cassetta, non potrei fare film di denuncia”, e poi visibilmente infastidito dice che lui non è un dipendente della Nestlè, e conclude asserendo che questa domanda è irritante. Non so che dire, se è per questo dovremmo boicottare tutto e tutti: le banche rapinatrici e avide, le compagnie telefoniche, ladre anche queste, e potrei continuare…O decidiamo di diventare eremiti o ci tocca certo batterci per i nostri diritti e non subire, o mediare noi la scelta…ma ne abbiamo una?!

 

L’Italo americano Brian De Palma, regista impegnato, ma piuttosto refrattario ai giornalisti, in quest’edizione ha presentato un film sulla brutalità dei soldati americani nei confronti dei civili iracheni. Chi invece non si fa scrupoli e dice che Hollywood gli piace così com’è, è Ridley Scott, regista di Kolossal come il Gladiatore, Alien, Blade Runner e tanti altri film indimenticabili. Sono lì davanti al mio mito: Woody Allen, il regista ebreo meno ebreo che ci sia, che prende in giro da sempre nei suoi film gli stereotipi dell’ebreo tipico e dell’italo-americano. La mia mano resta alzata tutto il tempo della conferenza stampa, ma ahimé, le domande a questo regista-mito sono tante e la mia resterà inevasa. Mi consolo andando in giro all’Hotel Excelsior, dove ci sono incontri con registi, autori, conferenze sul cinema ed è presente anche la città di Cesena, il Centro Cinema Città di Cesena, con la mostra “Fotografi nel West (all’italiana)”. Uno degli eventi collaterali, infatti, è il filone “Spaghetti Western”, un po’ disprezzato ai suoi tempi e oggi rivalutato. C’è un educatissimo Giuliano Gemma, che non ci nega una sua foto con il nostro giornale ed un saluto, e il sindaco di Cesena Giordano Conti, che si ricorda del nostro giornale e saluta il direttore e i suoi lettori. Un altro incontro fortunato e davvero allegro è quello con il comico Franco Neri, il calabrese più piemontese che ci sia. Il suo tormentone è nato in TV. Lui parla ironicamente del suo rapporto con la madre e le sue radici profondamente calabresi trapiantate in Piemonte. A lui rivolgo la domanda che quest’anno faccio un po’ a tutti.

 

Domanda: Signor Neri il gossip affossa o esalta il cinema?

Risposta: Il gossip a volte dà troppa visibilità a chi non se la merita, comunque desidero ribadire quello che ho sempre pensato, gli italo-americani sono ormai gli ultimi italiani rimasti.

La stessa domanda la rivolgo alla Dottoressa Boralevi, editorialista, conduttrice e ideatrice di programmi TV, un vero “multiforme ingegno”.

A lei la fatidica domanda: il gossip aiuta o affossa il cinema?

Risposta: “Aiuta, si, ma poi se non vali nulla…”

Più concisa e un po’ polemica la giornalista Barbara Palombelli, moglie del ministro Rutelli, ”…aiuta aiuta, eh se aiuta…”, e sorride sardonica. Un altro incontro è quello con Tinto Brass, regista discusso soprattutto dalle femministe, la domanda la stessa, la risposta: ”mah, il gossip serve più alla televisione che al cinema”. Ultima, ma solo in ordine di tempo, stessa domanda a Silvana Giacobini, direttrice di Diva e Donna, seguitissimo giornale di costume italiano, dire di gossip lo trovo riduttivo dato che è ben confezionato e ha un taglio sì femminile, ma non spudoratamente”gossipparo”, ha una sua propria eleganza, tipica della signora Giacobini che educatamente risponde e posa con il nostro giornale.

Risposta: ”Mi creda, il gossip non serve a chi vale veramente”.

Ho poco tempo per vedere i film in concorso, sono molti. Il direttore per il 4° anno consecutivo è Marco Müller. Notevole è la presenza della filmografia asiatica, deludenti i film italiani. Ovviamente ci sono quelli che li trovano belli. Finora, nessun film italiano d’ultima generazione mi ha minimamente impressionato, né emozionato. Senza mezzi termini penso che i film italiani (la maggior parte) siano girati male, recitati malissimo, e la fotografia, poi, da dimenticare… Un particolare elogio devo farlo quest’anno alla regione Puglia. Nello stand dedicato agli autori, è stato allestito un raffinatissimo buffet pugliese dal titolo “Orti e Porti”. Elegante padrone di casa Niki Vendola, che in un’appassionata intervista, chiedeva di non “usare la Puglia” solo per i suoi splendidi scenari naturali, ma usufruire anche dei nostri giovani registi, dei nostri attori, di investire insomma non solo in risorse naturali, ma anche umane. Bravo Niki, avanti così. Nel mio giro di conferenze stampa ascolto l’accorata difesa di Jude Law, bello di Hollywood inglese di nascita, riguardo ai remake. Lui è presente con un film interpretato e reinterpretato da Michael Caine. Personalmente credo che i primi siano sempre più belli e non c’è bellissimo divo o nuovi incredibili effetti speciali che possano farmi cambiare idea.

 

Anche Brad Pitt difende il suo film, non un vero e proprio remake, ma di Jesse James è ricca la filmografia hollywoodiana. A proposito di Pitt, ha vinto la Coppa Volpi come migliore attore, contestatissimo verdetto. Non so, ma mi pare che si voglia accontentare tutti, critici, pubblico, le ricchissime major e si finisce con lo scontentare tutti, e allora, le mostre servono? Tra i belli presenti Keith Ledger, un invecchiatissimo Rutger Hauer, una bellissima e bravissima Daryl Hannah, che di sirena ormai ha solo il vestito, e l’incredibile Kate Blanchet, brava e bella anche se non ha i tratti della solita bellona. Anche Richard Gere invecchia con stile, come dovremmo fare tutti, (sì…ma che fatica invecchiare bene!). Difensore dei diritti sociali, si scaglia contro i diritti civili in Cina, chiedendo di boicottare le Olimpiadi se questo paese non provvederà a cambiare le sue leggi liberticide. Un bell’incontro è stato per me Spike Lee, che si è ricordato del nostro colloquio di due anni fa e si è lasciato fotografare con molta simpatia con me. Validissima e mobilissima era la troupe di Puglia Channel, con L’avvocato Giacomo D’Addario, sempre in prima fila con interviste e domande a tutto spiano. Bravi, questa è la Puglia che si muove e che mi piace.

 

Il tocco di Dante Ferretti quest’anno è notevole: l’interno dell’Excelsior, è very chic, anche il red carpet è accompagnato da una scultura che è una citazione di un film di Fellini, di sicuro impatto, spero sia una rottura con il cinema del passato e un meraviglioso futuro, soprattutto del cinema italiano. La De Beers, nota marca di diamanti, si è presa uno spazio al festival del cinema di Venezia, premiando i migliori film italiani, migliori attori, miglior regia ecc. insomma un piccolo Oscar di diamanti. Io ho rappresentato L’Idea Magazine, con un invito personale, di cui sono fiera, all’Hotel De Bains, uno dei più antichi e più belli del Lido. Festeggiatissimo il regista cult Tim Burton, con leone d’oro alla carriera, meritatissimo. I vincitori: Il Leone d’oro per il miglior film va a Se, Jie (Lust, Caution) di Ang Lee; il Leone d’argento per la migliore regia va a Brian De Palma per Redacted. Non è possibile raccontare tutto, cari lettori, ma credetemi vi porto con me e cerco di essere i vostri occhi. Buona lettura.

 

Isabella Rossiello
Isabella Rossiello
Isabella Rossiello ha insegnato italiano ad Amburgo e Berlino. Tornata in Puglia si e` occupata di moda e grafica divenendo Co–titolare di Deus Ex Machina Pubblicità con sede a Bitonto, con il ruolo di Art Director, trasferendosi prima a Bratislava e poi a Cesena, dove tutt’ora vive e lavora come grafico e giornalista,

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