Friday, April 26, 2024

A Los Angeles con tanti sogni che si stanno realizzando. Intervista esclusiva con Isabella Mastrodicasa.

Intervista di Tiziano Thomas Dossena
Nata a Viterbo e cresciuta sui Monti Cimini, a 9 anni Isabella ha avuto la fortuna di fare un viaggio coast to coast di un mese negli USA con la sua famiglia. Quella che era iniziata come un’esperienza triste lontana dai nonni e dai suoi animali, si è presto tramutata in un’avventura magica tra i grattacieli di Manhattan, le cascate del Niagara, i Grand Canyon, le luci di Las Vegas, le colline di Hollywood e gli Universal Studios.
Da allora il sogno è sempre stato chiaro: dare voce a talenti nascosti ed emozionare gli spettatori del grande schermo attraverso quelle stesse storie che avevano commosso e segnato la sua sensibilità quando da piccola guardava col suo papà sul divano la sera i film di Sordi e Monicelli, Spielberg e Allen.
A 18 anni, tentando di trovare quello che i suoi genitori definivano “un lavoro serio”, Isabella ha abbandonato la sua vita di provincia per trasferirsi nell’eccitante e cosmopolita Milano, e conseguire una laurea in legge alla prestigiosa Università Bocconi, studiando legge anche all’Universita di Strasburgo e ad Harvard. Pur provando a seguire le orme della sorella maggiore, avvocato penalista Romano, il sogno americano tornava sempre a farsi sentire finché, sentendo di dover finalmente dare voce alla sua passione e al suo sesto senso, ha lasciato famiglia, fidanzato, e amici, ed è partita, dopo 17 anni, alla volta di Los Angeles con nient’altro che una valigia colorata e tanta voglia di mettersi in gioco.
Dopo aver concluso un programma in Business and Management of Entertainment alla UCLA, Isabella ha iniziato la sua carriera come assistente a Verve – Talent & Literary Agency per poi lavorare per The Kennedy Marshall Company dopo un incontro fortuito col produttore Frank Marshall.
Da circa due anni lavora ad Heroes and Villains Entertainment, società in cui ha iniziato come assistente dei soci fondatori e in cui è da poco diventata Film & TV Coordinator, occupandosi di produzione di film e tv e di management di talenti americani ed Europei, con focus su formats e sceneggiatori e registi Italiani. Tra i clienti vi sono, tra gli altri, Ransom Riggs, autore di Miss Peregrine’s Home for Peculiar Children, Mike Markowitz, sceneggiatore fun Horrible Bosses, Jordan Mechner, creatore di Prince of Persia, e gli Italiani Nicola Guaglianone e Menotti.
Nel tempo libero non perde occasione di buttarsi in nuove avventure, conoscere nuove lingue, culture, e tipi di musica, e adora mangiare gelato al pistacchio e preparare gnocchi alla Sorrentina.


L’Idea: Tu hai fatto la classica emigrazione nella quale si lascia tutto alle spalle e si rischia grosso onde arrivare ad un traguardo particolare. Potresti spiegare ai nostri lettori che cosa ti ha spinto a fare questo grosso passo?
Isabella Mastrodicasa: Mi sono sempre sentita intrappolata nel pensiero della società che mi circondava e da cosa la mia famiglia reputava fosse giusto o sbagliato. Per questo pur avendo da sempre una vena artistica molto forte, ho cercato ti sopprimerla lanciandomi in una carriera nell’avvocatura e laureandomi in legge all’Università Bocconi di Milano. Tuttavia più passava il tempo, più mi sentivo soffocare da una vita apparentemente perfetta ma che non sentivo mia, e mi sono sentita in dovere di darmi una possibilità di essere felice. Ho lasciato tutto e ho fatto un salto nel buio inseguendo il sogno che avevo da tutta una vita, cioè lavorare con le storie, poter emozionare tramite esse milioni di persone in giro per il mondo, creare la magia che da piccola mi teneva incollata allo schermo e mi lanciava in avventure fantastiche nella mia immaginazione.

L’Idea: Come sei arrivata nel campo dello spettacolo?
Isabella Mastrodicasa: Ci sono arrivata per vie secondarie, tramite l’incontro con persone che mi hanno dato la giusta ispirazione per poter credere nella folle idea che da tutta una vita avevo in testa. Molti anni fa in Bocconi incontrai un produttore che lavorava per una nota società Italiana il quale aveva avuto un simile percorso: laureato in legge per via dell’influenza famigliare, si era poi reso conto di dover seguire il proprio istinto e lasciò tutto per inseguire una carriera nello spettacolo a Londra diventando poi un affermato produttore cinematografico. Ho iniziato a pensare che se avessi avuto il suo stesso coraggio e la sua stessa ambizione, forse avrei potuto farcela anche io. Da lì sono iniziati I primi stage in Italia con la Fondazione Cinema per Roma e con la Roma-Lazio film commission, ed il mio primo lavoro nella distribuzione televisiva, esperienze cui devo molto. Tuttavia c’era molto nepotismo, e spesso mi venivano chiuse porte per via del mio background in legge piuttosto che nel campo dei media, altre volte non venivo presa sul serio perchè donna o perchè troppo giovane, o semplicemente perchè non conoscevo nessuno. Questo ha accresciuto la rabbia e la frustrazione, dandomi forza e grinta per fare il salto da Roma a Los Angeles.

L’Idea: Hai lavorato presso Verve, Talent and Literary Agency, e poi per The Kennedy Marshall Company. In che capacità? Hai contribuito a qualche produzione importante?
Isabella Mastrodicasa: Quando ero con The Kennedy/Marshall Company ho lavorato alla produzione del pluripremiato FINDING OSCAR, un documentario molto toccante sulla Guerra civile in Guatemala per cui Steven Spielberg ha fatto da executive producer. Mentre ero a Verve invece, mi occupavo di rappresentazione di registi e sceneggiatori, quindi fornivamo talenti e progetti a studios e networks. Tra i nostri clienti c’erano talenti come Colin Trevorrow (Jurassic World, Star Wars), Meg LaFeuve (Inside Out), Michael Arndt (Toy Story, Star Wars, Little Miss Sunshine)

L’Idea: Ora sei arrivata ad occuparti di produzione di film e programmi televisivi. Puoi approfondire in merito?
Isabella Mastrodicasa: Il mio lavoro attuale è un ibrido dei due precedenti. Mi occupo infatti di rappresentare e guidare le carriere di sceneggiatori e registi focalizzandomi sui talenti Italiani e Europei che hanno una carriera affermata lì ma vorrebbero espanderla oltre oceano. Dall’altra parte sono sempre in cerca di progetti da produrre, di libri i cui diritti siano disponibili da poter portare ai buyers americani. È un po’ come giocare a Tetris e fare in modo che tutti itasselli di varie misure combacino perfettamente per poter chiudere deals e creare nuove opportunità. Come parte del mio lavoro sono anche in giuria per una serie di festival in giro per il mondo come il Big Apple Film Festival, il Venice Short Film Festival, l’Hollywood Screenings Film Festival, il Miami Independent Film Festival, il NFFTY / National Film Festival for Talented Youth, e per delle competizioni in screenwriting alla UCLA e ad Harvard.

L’Idea: Dove ti immagini di essere tra dieci anni?
Isabella Mastrodicasa: A capo di una società che rappresenti i miei stessi valori, dando voce a talenti inespressi e raccontando storie che il mondo ha bisogno di conoscere, possibilmente con un Academy Award sul mio desk (Isabella sorride).

L’Idea: Secondo te, l’America è ancora il posto nel quale i sogni si realizzano, come nel tuo caso? Che cosa manca in Italia che invece hai trovato qui negli USA?
Isabella Mastrodicasa: Penso che lo sia, anche se c’è un elevato livello di saturazione per cui c’è molta più competizione e serve molto più tempo e fatica per affermarsi. Quello che ancora vedo fortemente qui è che viene molto rispettato il ‘drive’ e la passione dei giovani, e che se lavori duramente e hai un po’ di fortuna, con tempo e intelligenza le cose iniziano ad accadere e puoi davvero porti obiettivi molto alti senza risultare folle. Per quanto riguarda l’Italia, prima di tutto penso che in linea di massima ci siano presunzione e snobbismo ai piani alti e molta poca voglia di fare da mentore e tendere una mano a chi sta più in basso, in più c’è quasi il timore di agevolare chi è più giovane o magari più meritevole. Anche il sistema delle raccomandazioni in America esiste ad esempio, ma tutto avviene alla luce del sole e coerentemente con la meritocrazia. Se si fa application per un lavoro, è normale che il tuo precedente capo o una persona con cui hai lavorato e che conosce la tua ‘work ethic’ ti ‘raccomandi’. Ma sta a te poi ottenere il posto, farti valere, lavorare duro, e non ci sta alcun favoritismo. In Italia invece le raccomandazioni vengono date di nascosto per piazzare il figlio di qualcuno senza nemmeno guardare il curriculum, generando pigrizia e inefficienza e demotivando chi ha più fame e più talento, quantomeno nella maggioranza dei casi.

L’Idea: Hai qualche suggerimento per i giovani lettori che sognano di sfondare nel campo dello spettacolo?
Isabella Mastrodicasa: Di avere l’umiltà di ricominciare dal basso, di assorbire ogni consiglio e ogni informazione con molta curiosità e con molto rispetto del tempo altrui. Di avere un piano, e poi di lanciarsi e di crederci fino in fondo. Di avere molta adattabilità, forza interiore, e capacità di discernere amici da colleghi, situazioni realistiche da perdite di tempo, sfera private da dalla sfera pubblica. Di armarsi di infinita pazienza, coraggio, e passione e andare avanti come un treno rialzandosi ad ogni caduta e rafforzandosi da ogni sconfitta. Anni fa avevo queste righe stampate accanto alla mia scrivania che mi accompagnavano quando mi sentivo come in un labirinto e non riuscivo a trovare la mia strada. Vorrei che motivassero e ispirassero altri Italiani che stanno leggendo questo articolo:
 “Your time is limited, so don’t waste it living someone else’s life. Don’t be trapped by dogma — which is living with the results of other people’s thinking. Don’t let the noise of others’ opinions drown out your own inner voice. And most important, have the courage to follow your heart and intuition. They somehow already know what you truly want to become. Everything else is secondary.” (Steve Jobs)

L’Idea: Se tu potessi incontrare un qualsiasi personaggio del passato o del presente, chi sarebbe? Che cosa gli o le diresti?
Isabella Mastrodicasa: Mi piacerebbe prendere un caffè con Fellini allo Chateau Marmont, storico hotel di Los Angeles, e ascoltarlo raccontarmi le storie più folli della sua carriera.

Tiziano Thomas Dossena
Tiziano Thomas Dossenahttp://tizianodossena.info
Tiziano Thomas Dossena is the Editorial Director of L’Idea Magazine. He is the author of “Caro Fantozzi” (2008), “Dona Flor, An Opera by van Westerhout” (2010), "Sunny Days and Sleepless Nights" (2016), "The World as an Impression: The Landscapes of Emilio Giuseppe Dossena" (2020), "Federico Tosti, Poeta Antiregime" (2021), and "La Danza del Colore" (2023). Dossena is the editor of A Feast of Narrative anthology series and co-editor of Rediscovered Operas Series books on librettos.

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