Thursday, December 12, 2024

Via Francigena. Un pò per fede, un pò per turismo

Attraversare a piedi 140 paesi e città di sette regioni italiane (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana e Lazio), percorrendo strade generalmente poco frequentate da veicoli a motore. Per farlo è sufficiente affrontare la “Via Francigena secondo l’itinerario di Sigeric”.

La storia di questo percorso è antica e, come ha spiegato Ambra Garancini (presidente dell’organizzazione di volontariato culturale Iubilantes di Como), risale a oltre un migliaio di anni fa. Circa nel 990, infatti, l’arcivescovo metropolita di Canterbury e primate d’Inghilterra, Sigeric (vissuto tra il 950 e il 994), intraprese un viaggio dalla sua patria fino a Roma, allo scopo di ricevere dall’allora papa Giovanni XV il “pallio”, una stretta striscia di tessuto bianco decorato con sei croci, simbolo dell’autorità religiosa di cui era titolato. Durante il suo ritorno a Canterbury il religioso fece 79 soste, annotandole in un documento oggi custodito nella British Library di Londra.

Quando sul finire degli anni Ottanta del secolo scorso si è sviluppato un rinnovato interesse verso l’esperienza del pellegrinaggio a piedi (grazie alla spinta data dalla riscoperta del Cammino di Santiago di Compostela in Spagna avvenuta nel decennio precedente), è cresciuta la volontà di portare nuovamente alla luce anche il cammino del pellegrino cristiano medievale verso Roma. L’attenzione degli studiosi si è concentrata ben presto proprio sul diario di Sigeric e il suo storico itinerario, riconosciuto nel 1994 come “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa”, ha ottenuto una fama sempre maggiore finché, attorno al 2000, è stato proposto nella forma di trekking-pellegrinaggio supportato da pubblicazioni e guide turistiche.

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Da allora la Via Francigena viene percorsa annualmente da tanti fedeli cristiani, ma segna una continua crescita anche il numero dei semplici turisti, italiani e stranieri, che hanno trovato in questo variegato percorso un ottimo spunto per visitare mezza Italia. Già, perché dagli oltre 2400 metri di altitudine del Colle del Gran San Bernardo in Valle d’Aosta, punto di partenza dell’itinerario in territorio italiano, si arriva dopo quasi 950 km. a Roma attraversando luoghi spettacolari ampiamente descritti nel sito web dall’Associazione Europea delle Vie Francigene di Fidenza (www.associazioneviafrancigena.it). A cominciare dalla Valle d’Aosta, la più piccola delle regioni italiane, incastonata nelle Alpi e caratterizzata da paesaggi grandiosi e da un patrimonio naturale di grande ricchezza, oltre a una straordinaria concentrazione di monumenti megalitici preistorici, di importanti tracce della romanità e da un centinaio tra castelli medioevali, torri e fortezze. Da qui, dopo aver solcato brevi tratti pianeggianti, alternati a ripide discese, attraverso frutteti e campi coltivati, si entra in Piemonte, dove i rilievi si addolciscono, le pendenze e i dislivelli del percorso francigeno diventano meno impegnativi e l’orizzonte si amplia, mostrando borghi caratteristici inseriti in panorami unici, come l’Anfiteatro Morenico, uno dei principali complessi di origine glaciale delle Alpi. Lunghi filari di pioppi e distese di risaie, poi, accompagnano il viandante durante il cammino fino in Lombardia, dove si prosegue affrontando grandi strade sterrate e tratturi erbosi pianeggianti.

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Il tragitto si mantiene agevole anche dopo l’ingresso in Emilia Romagna, una regione ricca di città dal notevole patrimonio storico, artistico e culturale (Bologna, Piacenza, Parma, solo per citarne alcune). Attraversata la pianura piacentina, dove è possibile scorgere le vestigia di feudi medievali, si comincia a risalire in prossimità dei rilievi appenninici e l’ascesa prosegue fino a valicare il Passo della Cisa, porta d’ingresso per la Toscana. In questa regione la Via Francigena, dopo una breve escursione in Liguria tra Aulla e Avenza, s’inoltra fra uliveti e filari d’uva, sfila tra colline e pianure di una terra ricca d’arte, di storia, di cultura e con una forte tradizione culinaria (ma quale regione italiana non possiede queste caratteristiche?), talvolta abbandonando l’armonia del paesaggio per proseguire lungo strade asfaltate che conducono alle viuzze tortuose di borghi antichi noti in tutto il mondo per tradizioni, storia e bellezza.

A questo punto il lungo viaggio sta per concludersi, Roma ormai è alle porte. Le ultime tappe comportano l’attraversamento della periferia della metropoli, con tutti i disagi dati dal traffico veicolare che caratterizza le città moderne. Le bellezze architettoniche della capitale italiana, però, ben presto faranno dimenticare tutti i fastidi.

 

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