Wednesday, December 4, 2024

Venezia è proprio “La fine del mondo”

di Rita Bugliosi

Una performance in scena al Teatro Franco Parenti di Milano dal 25 al 29 maggio racconta l’immaginario ultimo giorno della città lagunare. Due i piani tematici proposti: quello collegato alle storie private dei quattro protagonisti e quello legato al surriscaldamento globale e alle responsabilità dell’uomo nei confronti del proprio destino. Antonello Pasini, fisico e climatologo del Cnr, commenta: “L’innalzamento del livello del mare dovuto al riscaldamento globale e l’abbassamento del terreno stanno ‘sommergendo’ Venezia”

Lo spettacolo “La fine del mondo”, scritto da Fabrizio Sinisi e diretto da Claudio Autelli, vede sulla scena quattro giovani in una Venezia insieme contemporanea e avveniristica. Sono Luca, un attore; Dora, sua collega ed ex-fidanzata; Diego, fratello di Luca, ricoverato in un istituto per malati mentali; Atena, attivista ecologista e compagna di un noto magnate e filantropo internazionale.

I quattro si ritrovano insieme in occasione di un party organizzato per la fine ormai certa della città lagunare. La performance racconta l’ultima serata veneziana e presenta i quattro protagonisti, sui quali gravano le ombre delle vicende familiari e dei genitori, assenti o troppo presenti, imperfetti e disastrosi: le loro storie si mescolano con la catastrofe ambientale che sta per distruggere la città.

Ed è proprio sul tema ambientale che la pièce vuole richiamare l’attenzione, come sottolinea il regista Claudio Autelli: “Ormai da anni il tema della catastrofe ecologica è all’ordine del giorno nel dibattito mediatico internazionale: la quantità di gas tossici nell’atmosfera e il conseguente surriscaldamento globale hanno spinto molti scienziati a parlare del raggiungimento di un fatidico ‘punto di non ritorno’… Nonostante questo, nessun senso d’allarme, nessuna urgenza percorre realmente la quotidianità: le masse del mondo industrializzato continuano la propria vita senza modificare quasi in nulla la propria condotta e le proprie abitudini”. E aggiunge: “Questo spettacolo, portando sulla scena un problema finora quasi mai affrontato dal teatro come quello ecologico, vuole essere un lavoro che dà voce a una generazione che si trova ora a fronteggiare diversi grandi compiti storici”.

Una scena dello spettacolo La fine del mondo

In effetti, ci si comporta spesso nei confronti del Pianeta come se fosse immortale, sottovalutando i problemi che si manifestano, e Venezia costituisce un importante campanello d’allarme, con il fenomeno dell’acqua alta sempre più ricorrente.

Antonello Pasini, fisico e climatologo dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr, così commenta la situazione del capoluogo veneto: “Nella storia, almeno in quella occidentale, l’uomo ha sempre fatto ciò che voleva della natura, in quanto la riteneva inerte e plasmabile a piacere, senza una dinamica. Ma la scienza ci ha fatto capire che non è così. La natura ha una sua dinamica e risponde alle nostre azioni, in maniera che forse appare lenta, ma che può risultare inesorabile. Così, l’innalzamento del livello del mare dovuto al riscaldamento globale causato dalle nostre emissioni di gas serra, ma anche l’abbassamento del terreno – in parte dovuto ai nostri esagerati emungimenti di acqua dalle falde – stanno ‘sommergendo’ Venezia: le acque alte al di sopra dei 110 cm sono passate da 2 a 8 a decennio fino agli anni ’50 del secolo scorso fino a 95 nel decennio 2010-2019. Venezia non è immortale, ma come tutte le opere dell’uomo è soggetta alle risposte della natura alle nostre azioni”.

Lo spettacolo sarà in scena dal 18 al 22 maggio al Teatro Sant’Afra di Brescia e dal 25 al 29 maggio a Milano, presso il Teatro Franco Parenti.

[Almanacco della Scienza


La scheda

Titolo: La fine del mondo
Autore: Fabrizio Sinisi
Regia: Claudio Autelli
Cast: Alice Spisa, Anahi Traversi, Angelo Tronca, Umberto Terruso
Quando: dal 18 al 22 maggio, Teatro Sant’Afra, Brescia; dal 25 al 29 maggio, Teatro Franco Parenti, Milano

editoreusa
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Tiziano Thomas Dossena, Direttore Editoriale della rivista.

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