Recensione di Marina Agostinacchio
Devo ringraziare Tiziano Thomas Dossena per avermi fatto conoscere la sua poesia. Il libro Sunny Days & Sleepless Nights mi “entra”, per usare un’espressione efficace, in modo diretto e immediato. La magia risiede nella capacità del poeta di farci accorgere che la vita, quella di tutti i giorni, la nostra vita, risiede nel non visibile, o meglio in ciò di cui non ci accorgiamo. Parlare di oggetti, persone, sentimenti, amarezze, felicità, dolore e delusione… – ecco, mischio tutto in una scatola, e in modo disordinato, perché questa è la vita – è un atto dovuto, sembra volerci suggerire l’autore, se non altro per il fatto di essere i protagonisti della scena terrena, di accettare il patto col creatore: esserci, a condizione di cogliere nella claudicanza il dinamismo, la poliedricità, l’anelito di perfettibilità.
Le quattro sezioni in cui è suddiviso questo libro prendono avvio da Amore Tormentato, quasi a suggerire nell’andamento circolare l’ultimo segmento dal titolo L’Angoscia Dell’Esistenza. E a pensarci bene, Amore è esistenza e per questo sofferenza che si irradia in un attraversamento da un qui a un oltre, ponendo interrogativi .
“ Esistere, respirare/ accorgersi d’essere/ chi ero e chi sarò/ per un periodo indeterminato/ in ambedue le direzioni temporali/… (Polvere di stelle) Amore che nella sua accezione più totalizzante, come dice il poeta, in La Fede , nella prima sezione, crede di essere per sempre “… Ero riuscito a credere/che fossimo tutt’uno… “ , o come nella poesia L’Ombra, “…. Poi l’ombra ritorna/ e già moriamo, pensando a un domani,/ vicino o lontano,/nel quale,/ mirando le stelle,/ non si potrà stringer/ l’altrui mano/…” Ma l’Amore si declina in modi diversi, a seconda dei destinatari. Così in L’Amore Nella Sua Semplicità appaiono dediche a nomi di donna tra cui la madre. Quello che interessa è potere intuire una linea che fluisce e si dispiega in momenti della vita che lasciano un segno tra dolore, gratitudine, rimpianto, trasformazione nel tempo, tenerezza. Lo sguardo del poeta (Osservazioni Sulla Vita ne è testimonianza) sembra volere riprendere, quasi come una macchina da presa di un regista attento, soffermarsi su uomini e situazioni, su elementi della natura, a suggerirci l’idea che tutto, proprio tutto debba essere elevato a dignità dalla scrittura, che non esista scarto, buccia, scoria in questo palcoscenico terreno.
Dossena dà prova in questo libro di maturità; è Ulisse che ha navigato per mari, mai stanco. Ulisse capace di gustare la vita, di accettarne i limiti, di avere sete di conoscenza dell’agire umano, per potersi “leggere” con sapienza, varcare i confini, le colonne d’Ercole, senza precipitare nell’abisso. Chi scrive è architetto di un progetto che senza dubbio mira alla composizione di un arazzo i cui pezzi si muovono, pur nella loro staticità grafica. Tiziano Dossena sa comporre ed è dotato di una mente illuminata e di un’anima appassionata.