Con il 50% di share Carlo Conti fa il botto, anche per una contro programmazione inesistente o flebile, perché comunque tutti dicono di non guardare Sanremo ma poi ci sono i gruppi d’ascolto.
L’Italia è fatta così, le contraddizioni sono il nostro pane quotidiano.
Seconda serata già lo share è sceso ma è fisiologico e non allarmante, la curiosità della prima serata è una tentazione poi l’interesse scema.
Poche polemiche sulla condizione di Conti, garbata ma senza sorprese, grande professionalità, scioltezza, poche gaffes insomma il “bravo presentatore” di Arboriana memoria.
La gaffe la commette Giancarlo Siani, attore comico che fa delle battute poco politically correct sulle persone in sovrappeso, in particolare verso un bambino seduto in sala; il web si scatena, Siani si scusa e la polemica rientra.
Malika Ayane dice che si scrivono troppe cattiverie … sui social, mi piacerebbe dirle che le cattiverie gratuite sono sempre da condannare, le critiche invece sono un’altra cosa.
In scena arriva una famiglia con 16 figli, iconografia di una famiglia che non esiste quasi più, infatti arrivano come famiglia record … come contraltare, ma a mezzanotte, in fascia protetta arriva Conchita Wurst, trans austriaco vincitore dell’Eurovision Song Contest; Conti lo chiama Tom … quasi ignorando la sua scelta personalissima, legittima ed umana.
Le giovani proposte per fortuna non sono più relegate a notte inoltrata ma in prima serata, qualche proposta interessante ma non più di tanto … eppure in Italia tutti cantano e sicuramente i talenti non mancano, in tv i talent show si moltiplicano quasi al pari dei programmi di cucina.
Charlize Theron è l’ospite straniera, bellissima, intelligente, ironica incanta da anni gli italiani e non solo è stata una presenza, un cameo delicato e piacevole, niente capricci da star ma solo una donna innamorata non solo dell’attuale compagno Sean Penn ma innamorata del suo Sud Africa e di Nelson Mandela.
I Boiler, gruppo comico seduto tra il pubblico nell’Ariston, stanca con battute stantie, Damiano Pintus altro comico, non convince con una vecchia lunga gag su gli italiani che parlano (male) il francese e una caricatura del francese medio che quando sente parlare gli italiani sbuffa … una cosa antidiluviana.
La scenografia dell’Ariston è disegnata da Riccardo Bocchini, di fiori nemmeno l’ombra dato che tutti i registi hanno telecamere in ogni angolo e i fiori “impallerebbero” i cantanti; il festival della città dei fiori ormai appartiene al passato remoto, uniche eccezioni bouquet di fiori alle signore e in sala stampa.
Le due co/conduttrici Arisa ed Emma bravine ma vestite malissimo e in rete fioccano caricature anche pesanti; altra storia con l’altra co/conduttrice Rocio Munoz Morales conduttrice e modella spagnola sempre impeccabile, mi ricorda una certa favola con Cenerentola e le due sorellastre, anche se loro si affannano e perché non crederci, a dire e dimostrare che dietro le quinte c’è un clima sereno e di grande simpatia.
Un festival che cerca di accontentare tutti, importante la presenza del medico italiano di Emergency Fabrizio Pulvirenti, guarito dall’ebola e ora importante portatore sano di antivirus per la guarigione di tanti malati e soprattutto per la ricerca di un valido antidoto.
Albano e Romina hanno ovviamente riproposto i loro brani storici, fra loro una ritrovata armonia artistica ed umana … hanno in progetto tanti tour ma sono moltissimi gli ammiratori che li rivorrebbero di nuovo insieme, chissà … per ora il tribunale è finalmente lontano.
Un festival senza infamia e senza lode o quasi anzi un po’ di lode si perché in effetti a parte qualche defaillance Conti sta portando in effetti le canzoni al centro del festival e si spera davvero tanto che la canzone italiana diventi regina del mondo.