Fazio e Littizzetto sono una coppia di amici come ce ne sono tanti, sinceri e con una sinergia invidiabili, parlano di temi importanti con apparente leggerezza: la violenza sulle donne, l’omosessualità, la mafia ma anche temi di politica estera e italiana.
Quest’anno il tema è la bellezza nelle sue mille varianti, a rovinare la festa, alcuni operai o presunti tali, la questura sta indagando, hanno comprato dei biglietti in galleria, e una di loro, fingendo un malore ha concentrato l’attenzione della security, gli altri due salgono su delle transenne e minacciano di buttarsi.
Fazio con molta freddezza ha promesso di leggere le loro richieste e il tutto si è risolto in bene, i due signori sono stati tratti in salvo, il programma è stato un po’ sconvolto nella sua scaletta ma tutto sommato the show must go on!
Per i 60 anni della TV Raffaella Carrà e le gemelle Kessler, sono state un gradito ritorno, Claudio Baglioni ha cantato le sue hit scatenando ricordi del pubblico giovane e meno giovane, sia in Sala Ariston che in sala stampa.
Franca Valeri con il suo storico telefono ha commosso il pubblico che le ha riservato una standing ovation.
Grillo pareva facesse il botto invece dopo appena un giorno non ne ha parlato più nessuno.
Gli ospiti stranieri sono stati di altissimo livello: Yusuf Cat Steven e Rufus Wainwright, e ce ne saranno altri, ospiti importanti anche tra gli sportivi come Armin Zöggeler medaglia d’oro a Sochi o la giunonica pallavolista Veronica Angeloni, per gli attori Claudio Santamaria che interpreterà una fiction sul mitico maestro Manzi che davvero ha insegnato l’italiano agli italiani, personaggio amatissimo e giustamente ricordato e la giovane Capotondi per citarne alcuni.
Ma … sto dimenticando qualcosa?? Ah si le canzoni, nessuna era davvero degna di nota se chiudi gli occhi le canzoni sembravano tutte uguali entrambi i pezzi interpretati. Giuliano Palma, Raphael Gualazzi e tra i giovani Zibba, sono stati i migliori.
Purtroppo anche la meravigliosa Antonella Ruggiero con la sua splendida voce non ha convinto, peccato.
Tornando a questo festival e ricordando il titolo, tutto è abbastanza simile all’anno scorso, il che rende il festival abbastanza prevedibile, in ogni caso Sanremo è sempre come l’uovo di Pasqua, la sorpresa può piacerti o meno.