Friday, December 13, 2024

Questo mondo mi ha sempre affascinato… Intervista esclusiva con l’archivista della Biblioteca Trivulziana e l’Archivio Storico Civico di Milano, Luca Dossena

Intervista di Tiziano Thomas Dossena

Oggi vi presento una simpaticissima intervista con mio nipote Luca Dossena, archivista presso la Biblioteca Trivulziana e l’Archivio Storico Civico di Milano.

L’Idea Magazine: Ciao Luca e grazie anticipatamente per i chiarimenti che mi darai circa la Biblioteca Trivulziana e l’Archivio Storico Civico di Milano. Che cos’hai da dirci in merito a queste due istituzioni culturali di Milano?
Luca Dossena: L’Archivio Storico Civico di Milano raccoglie la parte antica dell’Archivio comunale fino al 1927 (con qualche eccezione), oltre a numerosi altri archivi privati acquisiti per donazione, acquisto o in deposito permanente. Invece la Biblioteca Trivulziana, che trae origine dal collezionismo librario della famiglia Trivulzio, è un’acquisizione per acquisto del Comune di Milano nel 1935. Questa biblioteca forma con l’Archivio Storico Civico un unico istituto, il quale era già ospitato presso il cortile della Rocchetta del Castello Sforzesco fin dal 1902. Esiste pure una biblioteca dell’Archivio formata da  raccolte librarie che riguardano la storia e la cultura di Milano e della Lombardia sotto tutti i loro aspetti.

L’Idea Magazine: Come nacque la Biblioteca Trivulziana?
Luca Dossena: Nel 1935 il principe Luigi Alberico Trivulzio (1868-1938), cui si deve il recupero di alcuni codici dispersi, vende come detto la biblioteca al Comune di Milano.  Questa biblioteca è specializzata in storia e letteratura del periodo umanistico-rinascimentale oltre che nella storia della legatura. Sono presenti manoscritti autografi e miniati, medievali ed umanistici; volumi sulla storia dell’arte di età medievale e rinascimentale e pure sulla storia e cultura della Lombardia e di Milano. Tutto questo è il frutto del collezionismo librario di  Gian Giacomo Trivulzio detto il Magno (1441-1518) e dei suoi discendenti fra i quali spicca don Carlo Trivulzio (1715-1789), collezionista eclettico di medaglie, porcellane, avori, monete, oltre che di manoscritti, libri a stampa e documenti autografi. Da notare che negli anni si sono anche aggiunte nei nostri spazi e depositi alcune piccole biblioteche private pervenute per dono o lascito testamentario, tra le quali spiccano quella di belle legature del Barone Weil Weiss collocata in apposita sala e la biblioteca Morando, specializzata in libri di contenuto esoterico.
Per dovere di cronaca vorrei precisare che l’acquisto fatto dal comune di Milano alla famiglia Trivulzio non comprendeva solo la biblioteca, ma pure porcellane, monete, mobili, collezioni di posate, pezzi di archeologia e i famosi Arazzi Trivulzio esposti nella sala della Balla del castello Sforzesco.

Codice Trivulziano 2162 – Libretto di appunti di Leonardo

L’Idea Magazine: Quali sono le opera più importanti conservate presso tale Biblioteca?
Luca Dossena: Tra le opere più importanti conservate presso questa biblioteca vi sono il Libretto di appunti di Leonardo da Vinci (codice Trivulziano 2162) e la Divina Commedia dantesca datata  1337, data che rende questo codice uno dei più antichi della Commedia in circolazione (codice Trivulziano 1080).

Codice Trivulziano 1080 – Divina Commedia

Da segnalare pure la Grammatica del Donato (codice Trivulziano 2167) e il Liber Iesus (codice Trivulziano 2163), una raccolta di preghiere, questi erano “manoscritti d’educazione’ donati da Ludovico il Moro e destinati per il giovane Duca Massimiliano Sforza, ovviamente eseguiti dai più famosi miniatori dell’epoca, ed infine un prezioso manoscritto trecentesco del De vulgari eloquentia (L’eloquenza della lingua volgare), un trattato in lingua latina scritto da Dante Alighieri (codice Trivulziano 1088).  Da notare la presenza anche di circa 1300 incunaboli, i primi prodotti a stampa con ancora le caratteristiche dei manoscritti ed infine ben 16.000 esemplari a stampa del XVI secolo.

L’Idea Magazine: Mentre l’Archivio Storico Civico conserva solo atti amministrativi?
Luca Dossena: L’Archivio Storico Civico conserva oltre 13.000 faldoni di documenti ai quali si aggiungono i volumi della Raccolta Bianconi, che raccoglie disegni di architettura milanese dei secoli XVI-XVII, quindi il fondo civico cioè gli atti del Comune di Milano e del Ducato dal 1385 in poi (con  alcune perdite dovute ai bombardamenti del 1943), importanti sono i Registri delle lettere ducali e le sentenze dei Podestà per la criminalità, e gli atti dell’amministrazione comunale fino al 1927 (dal 1928 in poi i documenti sono conservati presso la Cittadella degli archivi), in questo caso da segnalare e non meno importante vari volumi dell’anagrafe ottocentesca. A questi si sono aggiunti nel tempo altri fondi archivistici d’origine privata, acquisiti per dono, lascito testamentario od acquisto. Per esempio citiamo la Raccolta Portiana dedicata al noto poeta milanese Carlo Porta, il fondo Tommaso Grossi, il fondo Belgioioso, il più recente di Carlo Emilio Gadda e per finire il fondo Arrigo Arrighetti, noto architetto di Milano morto nel 1989.

Codice Trivulziano 1088 – De vulgari eloquentia

L’Idea Magazine: Tu, in particolare, che cosa curi?
Luca Dossena: Dopo un inizio come addetto ai servizi all’utenza presso la biblioteca Trivulziana, ho accettato prima  in contemporanea di gestire il fondo edilizio Ornato Fabbriche e successivamente con l’aumento di volume di lavoro e un passaggio di mansioni mediante concorso, a lavorare esclusivamente per questo fondo archivistico e altri collegati fra i quali il Piano Regolatore, Ornato Strade e Strade. In più con l’esperienza sul campo, la gestione si è specializzata ulteriormente coinvolgendo pure altri piccoli fondi che integrano il nostro lavoro di archivisti specializzati nella storia di Milano del 1800 e 1900, lavoro che risulta molto apprezzato dall’utenza.
Il fondo Ornato Fabbriche, per anni amministrato in maniera approssimativa, è stato via via reso più fruibile con una gestione più accurata con il supporto di strumenti cartacei ed informatici e naturalmente la passione per la storia di Milano e l’architettura. Questo fondo, che tratta pratiche edilizie degli edifici di Milano città, copre il periodo 1803 circa fino al 1927, è diviso in due serie, quella Antica (1803-1860) e quella Moderna (1861-1927) e si possono trovare progetti, anche di architetti famosi, di fabbricati ad uso abitazione, industriale ed altro di valore storico e piuttosto interessanti.

“Immaginate, quindi, come in questo ultimo anno e mezzo sia stato difficile affrontare tutto il lavoro con l’emergenza sanitaria tuttora in corso…”

Purtroppo negli ultimi anni il tipo di utenza che fruisce di  questo tipo di servizio è notevolmente cambiato. Alcuni anni fa erano soprattutto studiosi, docenti, studenti di architettura, belle arti ed ingegneria, ora salvo poche eccezioni sono praticamente solo professionisti o semplici cittadini che richiedono questi documenti, a volte fragili anche solo da consultare, per trattare una pratica edilizia attuale che spesso richiede una ricerca storica a mio parere non giustificata ed eccessiva. I regolamenti edilizi degli ultimi anni e non solo quelli, hanno di fatto incrementato di tre o quattro volte le richieste di consultazione e riproduzione dei nostri documenti che subiscono un notevole stress essendo talvolta già rovinati ed usurati dal tempo.

OF I° serie – Costruzione serra in vicolo dei Cappuccini 699 – anno 1832

Immaginate, quindi, come in questo ultimo anno e mezzo sia stato difficile affrontare tutto il lavoro con l’emergenza sanitaria tuttora in corso con le diverse problematiche e difficoltà connesse.
Dato che per non annoiare non posso andare nel dettaglio di questo fondo archivistico, magari scriverò in futuro un articolo dedicato…

“In questi quasi 33 anni di onorato servizio ho incontrato…tante persone interessanti…”

L’Idea Magazine: Da quanti anni lavori in quella sede? Ti affascina il mondo delle biblioteche?
Luca Dossena: Lavoro presso questa sede dal 1989, salvo un breve periodo presso la Biblioteca Sormani, la più importante comunale che ha sede nell’omonimo palazzo storico. Oramai sono un veterano! Questo mondo mi ha sempre affascinato e lavorare in mezzo ai libri e pure da qualche anno anche ai documenti di archivio, mi ha notevolmente arricchito culturalmente. Sono fortunato a lavorare in questo ambiente e per di più nel Castello Sforzesco, un luogo affascinante e sempre da scoprire, purtroppo poco frequentato dai cittadini milanesi.

L’Idea Magazine: Incontri gente interessante nel tuo lavoro? Hai l’opportunità di conoscerle meglio oppure è come nei film, con la gente che sussurra e non scambia che le minime parole necessarie?
Luca Dossena: In questi quasi 33 anni di onorato servizio ho incontrato sia come utenza in biblioteca sia come presenza alle nostre conferenze e mostre, tante persone interessanti, come per esempio lo scrittore Umberto Eco, la poetessa Alda Merini, il pittore Enrico Baj, il professor Carlo Pedretti, considerato il massimo esperto di Leonardo da Vinci, e molti altri sia del mondo politico, della cultura e dello spettacolo; fra tutti ovviamente spicca Vittorio Sgarbi, per un certo periodo assessore alla cultura del comune di Milano. Il pensare che i frequentanti dei nostri spazi siano i cosiddetti topi di biblioteca è in parte vero, ho conosciuto certi personaggi veramente strani e persino maniacali nelle loro ricerche e vi assicuro che delle volte è stato difficile gestirli. Credo che mi sia sviluppata un certo tipo di pazienza, pensare che normalmente non ne ho tanta…

L’Idea Magazine: Hai altre passioni, oltre che i libri? Certamente la fotografia, dato che tua mamma (NdR. Marilena Dossena) è una nota fotografa?
Luca Dossena: Si, a parte la mia biblioteca personale dove si possono trovare libri sulla storia di Milano, gialli d’epoca, fantascienza, arte, storia contemporanea, politica e riviste e  libri pubblicati da mio padre che fece l’editore negli anni ’50 e ’60, la fotografia è una delle mie passioni preferite e come hai detto influenzato molto da mia madre, la fonte di cultura e di tanto altro della mia vita.
Sono appassionato pure di passeggiate ed escursioni in montagna e di vacanze culturali delle città europee ed italiane. Fra quelle europee spicca Parigi, visitata parecchie volte e credo la mia preferita in assoluto. Purtroppo l’attuale situazione sanitaria a causa della pandemia Covid19, ha limitato e bloccato in parte la mia voglia di viaggiare. Spero in un futuro prossimo di riprendere il mio percorso culturale interrotto cosi in maniera improvvisa.
Altre passioni sono il collezionismo musicale, in special modo dischi in vinile di colonne sonore ed alcuni gruppi musicali e da quando sono bambino la filatelia.

L’Idea Magazine: Sogni nel cassetto?
Luca Dossena: Uno in particolare che è rimasto fermo in stato embrionale. Un progetto di libro con la mia cara amica Margherita dedicato al Barone Weil Weiss, notevole collezionista di fine ‘800 e primi ‘900 di libri con belle legature da considerarsi uniche perché create ad hoc per lui dai più famosi legatori e disegnatori del periodo. Ho già consultato fonti archivistiche, librarie e pure fonti dirette con interviste fatte da me a persone che l’avevano conosciuto e sono in mio possesso parecchie fotografie dei luoghi dove lui visse gli ultimi anni della sua vita. Vedremo se questo sogno si realizzerà…

L’Idea Magazine: Un messaggio per i nostri lettori?
Luca Dossena: Un messaggio chiaro: leggete libri e siate avidi di cultura!
Non ultimo se siete appassionati di storia di Milano, Leonardo, Giuseppe Verdi e molto altro, vi segnalo due siti internet del comune di Milano molto interessanti.

La biblioteca virtuale della grafica e dell’illustrazione libraria del Comune di Milano:
http://graficheincomune.comune.milano.it/GraficheInComune/Default.aspx

e per gli appassionati di fotografia dei tempi andati:
http://fotografieincomune.comune.milano.it/FotografieInComune/

GALLERIA

Tiziano Thomas Dossena
Tiziano Thomas Dossenahttp://tizianodossena.info
Tiziano Thomas Dossena is the Editorial Director of L’Idea Magazine. He is the author of “Caro Fantozzi” (2008), “Dona Flor, An Opera by van Westerhout” (2010), "Sunny Days and Sleepless Nights" (2016), "The World as an Impression: The Landscapes of Emilio Giuseppe Dossena" (2020), "Federico Tosti, Poeta Antiregime" (2021), and "La Danza del Colore" (2023). Dossena is the editor of A Feast of Narrative anthology series and co-editor of Rediscovered Operas Series books on librettos.

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