Friday, December 13, 2024

Pietro Mascagni: un “Rusticano” Livornese. 70° anniversario della morte

mascagni
Pietro Mascagni

Come non onorare un compositore che ci ha regalato un’opera che ci fa emozionare ogni qualvolta la si ascolta? La sua Cavalleria Rusticana, opera verista del 1889, lo consacrò tra gli autori veristi insieme a Puccini, Cilea, Leoncavallo, e tra i maggiori compositori del genere dell’epoca.
Pietro Mascagni (1863-1945), di famiglia umile, il padre era un fornaio, iniziò i suoi studi musicali a Livorno, sua città natale, per poi continuare a Milano in Conservatorio, studiando con Amilcare Ponchielli.
Da subito l’ambiente del conservatorio gli andò stretto e lo abbandonò presto per unirsi, come direttore d’orchestra, ad alcune compagnie d’operetta girovaghe, stabilendosi poi a Cerignola, dove salì sul podio come direttore della Filarmonica, della banda e del teatro municipale.
Il clamoroso successo di Cavalleria Rusticana, opera in un atto su libretto di G. Targioni-Tozzetti e G. Menaci , ispirato all’omonimo dramma di Giovanni Verga, che vinse il concorso indetto dalla casa editrice Sonzogno, gli permise di uscire dalle modeste condizioni di maestro di provincia, e di diventare quel grande operista che tutti oggi conosciamo.

cavalleria
cavalleria1 La sua prima rappresentazione si avrà a Roma al Teatro Costanzi, dove tra i primi cantanti protagonisti si ascoltarono le interpretazioni di Roberto Stagno e Gemma Bellincioni; ebbe un’accoglienza trionfale, che si rinnovò ben presto in moltissimi teatri italiani ed esteri. Mascagni potè così abbandonare Cerignola per dedicarsi anima e corpo alla carriera da compositore e direttore d’orchestra.
Cavalleria Rusticana, che aveva impressionato i critici e il pubblico per l’irruenza della vena melodica e delle vocalità prorompenti dalle passioni elementari rappresentate nel dramma, venne assunta a prototipo di quella che, da allora, fu chiamata opera “verista” italiana.
Con questa espressione ci si riferiva alla cosiddetta “Giovane Scuola”, comprendente oltre a Mascagni, appunto, anche i sopracitati Puccini, Leoncavallo, Cilea, Giordano, accomunati, più che dalla scelta dei soggetti, non sempre e non del tutto veristi, da certe affinità stilistiche, in particolare da un tipo di vocalità molto sfogata, con bruschi trapassi dal registro grave a quello acuto.
Assieme al suo capolavoro compose anche altre opere importanti come: L’amico Fritz (1891), commedia idilliaca; Iris (1898), dove si riscontrano temi simbolisti; Le Maschere (1901) dove addirittura si trovano tratti intellettualistici che trapelano dalla commedia lirica giocosa; passando successivamente anche al decadentismo con la sua Isabeau (1911); per arrivare al naturalismo con Lodoletta (1917), Il Piccolo Marat (1921), Pinotta (1932) e Nerone (1935).

La Cavalleria ispiro` ben cinque film e divenne parte di varie colonne sonore cinematografiche.
Cavalleria Rusticana ispiro` ben cinque film e divenne parte di varie colonne sonore cinematografiche.

Ma resta Cavalleria Rusticana il suo cavallo di battaglia, mettendo in scena vicissitudini tutte siciliane: il rapporto tra Santuzza e Turiddu, lo stretto legame affettivo tra Turiddu e la Madre, l’affronto di Turiddu nei riguardi di Alfio, marito di Lola, donna di cui Turiddu è ancora innamorato, che scatena il duello per difenderne l’onore; il tutto sfocerà in tragedia con la morte di Turiddu.
L’opera, che si gusta tutta d’un fiato, è famosa anche per il suo intermezzo orchestrale, che tutt’oggi risuona molto spesso anche in concerti sinfonici, per la sua liricità, passionalità e sottigliezze meravigliose, oltre che per le arie di cui è imperniata, tra cui: la Siciliana di Turiddu “O Lola ch’ai di latti la cammisa”; la romanza di Santuzza “Voi lo sapete, o mamma”; l’aria di Lola “Fior di giaggiolo”; il duetto di Santuzza e Turiddu” Ah! Lo vedi – No, no, Turiddu”; l’aria di Turiddu “ Mamma, quel vino è generoso”.

Salvatore Margarone
Salvatore Margarone
Vincitore di oltre 30 Concorsi Nazionali e Internazionali in duo liederistico con il soprano Stefania Pistone, pubblicano insieme tre Saggi Critici: Il Lied e Franz Schubert, Il Lied e L.v.Beethoven e La Romana da Salotto Italiana, tutti con CD allegato editi dalla Casa Musicale Eco di Monza. Negli ultimi anni è stato direttore artistico del Circolo della Lirica di Padova, dove vive tutt’ora, proseguendo l’attività pianistica. Nel 2014, in occasione del 150° anniversario della nascita di Richard Strauss, pubblica il volume “Richard Strauss, Uomo e musicista del suo tempo”.

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