La bella addormenta nel bosco
Ritornare bambini è sempre bello e ci è riuscito per una sera Il Balletto di San Pietroburgo prima chiamato “Balletto sul Neva”.
Con la famosa favola di Charles Perrault il balletto si è trasformato in una serata magica dove i colori e la bellezza degli abiti dei ballerini accarezzavano l’anima e gli occhi.
La loro eleganza e leggiadria unita ad una professionalità eccellente, ne hanno fatto uno spettacolo sontuoso e magnifico, le scene cambiavano spesso ed erano bellissimi dipinti con prospettive e trompe l’oeil che riproducevano stucchi e ori di un palazzo reale.
Del resto il balletto di San Pietroburgo nasce dalla volontà di nobili e ricchi borghesi russi di tramandare la grande tradizione del balletto classico nel 1887.
Trentotto ballerini provenienti dalle migliori accademie di danza di Mosca, San Pietroburgo, Ufa e Perm e vincitori di numerosi concorsi internazionali, insomma la crèm de la crèm.
Naturalmente tutto questo traspariva e si proiettava su un pubblico adorante e assolutamente non avaro di applausi.
Il direttore artistico Timur Gareev ex solista del Teatro dell’Opera e Balletto di Kharkov sicuramente sarà fiero e soddisfatto di questa performance poetica e frutto di un durissimo lavoro.
Il balletto di San Pietroburgo è reduce da tournée internazionali in tutta Europa, Sud Africa, Argentina, Stati Uniti, Brasile e Cina, per il tour italiano le scenografie, i costumi sono stati creati appositamente, in base ai canoni artistici del grande teatro imperiale russo, rispettando le regole tecniche e grafiche della classica produzione di Marius Petipa su musiche di Pyotr Ilyich Tschaikovsky impegnando a tal fine i più prestigiosi scenografi russi degli ultimi anni.
C’è una foto del grande ballerino ucraino di origine polacca Vaclav Nižinskji con una piuma al centro di un cerchietto sulla fronte e un ballerino la portava, simbolo di una tradizione che continua.
La trama la conosciamo tutti perché siamo stati tutti bambini:
Prologo :
Alla corte di Re Floristano c’è una grande festa, il battesimo della principessa Aurora dame, cavalieri e fate, danno ricchi doni alla neonata, al festeggiamento manca la strega Carabosse non presente nella lista degli invitati.
Adirata la strega lancia una maledizione: allo scoccare del suo sedicesimo anno la principessa morirà pungendosi con un fuso.
I genitori sono disperati e il re bandisce ogni fuso dal regno, la fata dei Lillà che non ha ancora dato il suo dono lancia un contro incantesimo, la giovinetta non morirà, si addormenterà insieme a tutta la corte in un sonno eterno, sino a che il bacio di un giovane principe non la sveglierà.
Atto primo:
Sono passati sedici anni Aurora è bellissima e corteggiata da quattro principi che rappresentano i quattro continenti, mentre tutti danzano e sono felici entra in scena travestita da mendicante, la strega Carabosse e dà un fuso alla principessa, incuriosita da questo oggetto mai visto, si punge e sviene, la fata dei Lillà prontamente trasforma la morte in sonno, magicamente tutti si addormentano e intorno al castello una selva di rami e rovi spinosi cresce a dismisura.
Atto secondo:
Trascorrono cento anni e in una radura, dei nobili sono alle prese con una battuta di caccia, tra danze e picnic tra loro c’è anche il principe Desireé e per magia la fata dei Lillà in sogno, conduce il principe da Aurora e il giovane se ne innamora perdutamente.
Deciso a rivedere la splendida principessa attraversa il bosco incantato, riesce a trovare la sua amata, la bacia e spezza l’incantesimo, tutti si risvegliano e il principe ha il permesso di sposare la principessa.
Atto terzo:
Alla grande festa di matrimonio arrivano il Principe Azzurro e la Principessa Florin, compaiono anche altri personaggi delle favole di Perrault , il Gatto con gli stivali e la Gatta Bianca, Cenerentola e il Principe Fortuné, Cappuccetto Rosso e il Lupo in un meraviglioso giro di danze con gli invitati riccamente vestiti è il tripudio della felicità. Grazie a E. R.T. che in concomitanza con il tema di quest’anno “Guardati Intorno “ è riuscito tuttavia a farci guardare dentro noi stessi dandoci emozioni … in un certo modo dicendoci il fatidico “ e vissero tutti felici e contenti”.