Sunday, November 16, 2025

I PROFUMI: LA SEDUZIONE DEL TEMPO AL MUSEO DEL PROFUMO DI MILANO

Articolo di Anna & Maria Sciacca

Il Museo del Profumo di Milano è unico in Italia: un centro culturale dedicato agli studi sulla profumeria d’epoca, organizza visite guidate, incontri, conferenze, mostre, corsi di formazione e laboratori. Le visite guidate sono condotte dal Prof. Giorgio Dalla Villa e Daniela Candio, esperti di profumeria d’epoca.

La sala del Museo del Profumo di Milano, Photo di Anna & Maria Sciacca

La sala arredata con mobili antichi, manifesti d’epoca, accoglie in un’atmosfera intima dove le fragranze si uniscono all’arte vetraria nelle collezioni di profumi esposti nelle vetrine, profumi rari realizzati nell’Ottocento e nel Novecento da Designers e Artisti di grande ingegno, opere in vetro e cristallo, ciprie e oggetti decorativi d’arredo prodotti dalle Case Essenziere del Nord tra il 1940 e il 1970, l’esposizione dei profumi al Museo è un affascinante viaggio nel tempo.

Miniature di profumi nella vetrina, Museo del Profumo Milano, Photo di Anna & Maria Sciacca

I profumi, dai mignon alle boccette più grandi, rappresentano creazioni diverse: una gondola, due fiaschetti impagliati, un giradischi con grammofono, una carrozza, statuette, fiori, colombe e molte altre miniature. Questi profumi sono simbolo di eterna bellezza, seduzione, fascino ed eleganza.

I PROFUMI E LA CIVILTÀ EGIZIA

La parola profumo dal latino “per fumum”, che significa “attraverso il fumo o vapore”, fa riferimento all’antico metodo di bruciare delle sostanze aromatiche, come incenso e mirra, durante delle cerimonie dove, in uno stato di estasi e di purificazione, il fumo odoroso, innalzandosi verso il cielo, era un mezzo per comunicare con le divinità.
Profumi lontani, fragranze che non si possono immaginare… dagli antichi egizi, il profumo originale dei faraoni è il “Kyphi” composto da più di sessanta essenze. Il profumo è, per gli egizi, un contatto con gli dèi tra gli aromi che si diffondono nei templi.

Un profumo vintage con gondola e Palazzo Ducale, Photo di Anna & Maria Sciacca

Gli aromi vengono preparati dai sacerdoti e dai loro assistenti con piante, fiori, erbe aromatiche, resine. La formula è scritta sul muro, mentre altre vengono comunicate dai sacerdoti per mantenerle segrete. Nel Tempio di Edfu, sulla riva del Nilo nei pressi di Luxor, costruito nel periodo tolemaico nel 237 a.C. e dedicato a Horus, il dio del cielo, sono state scoperte alcune iscrizioni sui muri di una delle stanze del tempio che rivelano i segreti dei profumi e degli oli.
Le fragranze si diffondono in tutto il mondo antico per profumare le case, con le resine come l’incenso (Boswellia Sacra) e l’arbusto della mirra (Commiphora Burseraceae) e anche per le danze. Per le loro proprietà magiche o terapeutiche, sono molto diffusi i legni odorosi, gli oli di pino e di olivo, la mirra e la cannella.
In Grecia, il profumo è sinonimo di bellezza, soprattutto ad Atene, con il “Susinon” a base di giglio e il “Kipros” a base di menta e bergamotto. Nell’antica Roma, profumi e oli venivano utilizzati per massaggi nelle terme, come cosmetici di bellezza e durante i banchetti nelle occasioni di convivialità. I profumi utilizzati anche nel Medioevo e nel Rinascimento vengono migliorati con ingredienti pregiati: vaniglia, cacao, cannella, tabacco, pepe e realizzati con la chimica, diminuendo così anche i costi di un profumo e creando nuove sensazioni.

Miniature di profumi in Fiaschetti vino Chianti Elsa Schiaparelli, Photo di Anna & Maria Sciacca

DALLE BOTTEGHE ARTIGIANE ALLE CASE DI PROFUMI

Nel Medioevo, dall’Oriente arrivano a Venezia erbe, spezie, oli e resine; le essenze vengono diluite prima in acqua e poi in alcool. I profumieri “Muschiari” creano profumi di alta qualità utilizzando raffinati vetri di Murano. Nel Rinascimento, Venezia diventa la capitale del profumo, instaurando scambi culturali con Firenze e Parigi.
Nel Rinascimento, a Firenze, viene creata l’Acqua della Regina, una fragranza agrumata e fresca composta da agrumi italiani, un estratto di fiori d’arancio amaro e un olio derivato dalle foglie e dai ramoscelli.

Boccette di profumo Diva di Ungaro, Photo di Anna & Maria Sciacca

LA PIRAMIDE DEI PROFUMI

È un modello per interpretare un profumo, le note che lo compongono e il suo livello di evaporazione. Si parte dall’alto verso il basso in ordine di persistenza, dalle note olfattive: note di testa, di cuore e di fondo. La piramide olfattiva è utile per selezionare una fragranza secondo le proprie preferenze.
Le note di testa sono le prime sensazioni olfattive che si sentono come si apre un profumo, sono le più leggere ed evaporano in poco tempo, sono: Agrumata, Aromatica,
Le note di cuore, sono la personalità del profumo, sono note più avvolgenti durano dalle due alle 10 ore, sono: Fiorita, Fruttata, Verde, Acquatica, Speziata.
Le note di fondo o di base, sono più profonde, durano da 10 ore fino a qualche giorno, sono: Ambrata, Orientale, Fougère, Gourmand, Muschiata.

rofumo L’Air du Temps di Nina Ricci, Photo di Anna & Maria Sciacca

 CASE DI PROFUMI

In Italia viene prodotta l’Acqua Mirabilis (Acqua Mirabile), una serie di soluzioni alcoliche e non alcoliche spesso profumate, medicinali o vitalizzanti. Nel XVII secolo con queste formule si produce l’Acqua di Colonia (Eau de Cologne) e altre fragranze moderne con alcune modifiche da parte di Paolo Feminis che la porta a Colonia e poi commercializzata nel 1709 come Eau de Cologne da Johann Maria Farina.
L’Acqua Mirabilis è composta da varie formule con agrumi, fiori, erbe aromatiche e spezie, da bevanda medicinale è anche utilizzata anche per i profumi, acque per il viso e prodotti per il corpo.
All’inizio, i profumi realizzati nella bottega dell’artigiano sono un privilegio delle ricche classi sociali, ma nel XVIII secolo, con la Rivoluzione Industriale, i profumi diventano più accessibili con l’uso di ingredienti e nuovi metodi di produzione. Nascono le case di profumo italiane come “Violetta di Parma”, “Acqua di Felesina” della bolognese “Bortolotti” e “Migone” del 1778 in via Torino a Milano.

Profumi vintage nelle vetrine del Museo del Profumo di Milano, Photo di Anna & Maria Sciacca

I PROFUMI ICONICI ANNI TRENTA

In Italia, nel 1916, viene lanciata Acqua di Parma – Colonia, una fragranza fresca e agrumata prodotta con una formula tradizionale, profumi alla lavanda e Felce Azzurra da una ricetta segreta che comprende più di cento ingredienti provenienti da tutto il mondo. La fragranza, rappresentata dal colore blu, evoca serenità e una pianta come la felce, simbolo di mistero.

I PROFUMI ICONICI ANNI QUARANTA

Fragranze fresche, solari e floreali sono Le Roi Soleil di Elsa Schiaparelli nel 1946, disegnato da Salvador Dalí, Cœur Joie nel 1946, profumo fresco e giovanile basato sull’essenza dell’iris fiorentino , e L’Air du Temps nel 1948 di Nina Ricci, profumo floreale con le sue colombe, rappresenta un desiderio di libertà, speranza  e pace. Altri profumi internazionali nel periodo dopoguerra, l’elegante profumo Chanel n. 5 e Miss Dior.

I PROFUMI ICONICI ANNI CINQUANTA

Sono lanciate le fragranze classiche italiane come l’Acqua di Colonia, l’Acqua di Parma, fresca e agrumata, Felce Azzurra, inconfondibile con la sua ricetta segreta, e il profumo della maison francese Eau d’Hermès, aromatico e speziato.

I PROFUMI ICONICI ANNI SESSANTA

Le fragranze di questo periodo si incontrano su note femminili e maschili, Calèche di Hermès profumo delicato e femminile della maison, creato da Guy Robert, Chamade di Guerlain, profumo che si ispira al romanzo, rappresenta la parità tra uomo e donna, Eau Sauvage di Dior lanciato da Edmond Roudnitska, profumo maschile tra i più venduti.

I PROFUMI ICONICI ANNI SETTANTA

Fragranze audaci, verdi, agrumate, il mercato dei profumi si apre a nuove case di moda, profumi maschili e unisex Chanel n. 19 verde e terroso, una freschezza dopo la pioggia con note di galbano, iris e muschio di quercia, Eau Sauvage di Dior dalle note agrumate e legnose aromatiche, Polo di Ralph Lauren dalle note verdi (timo, basilico) e speziato (camomilla, cumino) e una base legnosa (patchouli, muschio di quercia). I profumi femminili sono Valentino Classique, fragranza dalle note verdi, limone e pesca, gelsomino, rosa e melo e una base di cedro, sandalo e muschio bianco, First di Van Cleef & Arpels, profumo dalle note fruttate (mirtillo, bergamotto), gelsomino, rosa, ambra e vaniglia.

Tra gli anni Ottanta e il duemila ci sono profumi intensi con note floreali e orientali, come Opium di Yves Saint Laurent, Samsara di Guerlain, passando poi a fragranze fresche e leggere, come Acqua di Giò di Giorgio Armani, con note marine e agrumate, e DKNY Be Delicious, un profumo fruttuato e frizzante che rappresentava la modernità del 2000.

Il brand The Merchand of Venice presenta una raffinata collezione di profumi veneziani: “La Rosa Moceniga”, “La Fenice”, “Murano Collection”,  la tradizione profumiera veneziana si trova ancora nelle botteghe artigiane e nelle Maison di profumi. Al Museo del profumo di Palazzo Mocenigo si può conoscere la storia della profumeria veneziana.

Oggi il mercato dei profumi sta vivendo un boom di vendite, con molte marche internazionali. Le principali differenze tra profumi vintage e profumi moderni consistono nell’impiego delle materie prime. I profumi vintage erano caratterizzati da note muschiate e ambrate e una grande concentrazione di materie prime naturali di qualità e quindi erano più intensi e duraturi mentre i profumi moderni hanno in maggiore parte ingredienti sintetici, le fragranze sono meno durature. Negli Stati Uniti sul mercato dei profumi negli anni Trenta sono famosi profumi come Joy di Jean Patou, Vol de Nuit di Guerlain, Arpège di Lanvin, negli anni Quaranta Rochas Femme di Marcel Rochas e Miss Dior di Christian Dior, negli anni Cinquanta Estée Lauder Youth-Dew, Chanel N.5; negli anni Sessanta Madame Rochas, Musk di Ashley, negli anni settanta Cristalle di Chanel,  Polo Green di Ralph Lauren, negli anni Ottanta Obsession di Calvin Klein, Cool Water di Davidoff, Pleasures di Estée Lauder e nel 2000 Dior J’adore, Chanel Chance, Houbigant Quelques Fleurs Royale, Light Blue di Dolce e Gabbana.

Manifesto Pubblicitario di rossetti, Museo del Profumo Milano, Photo di Anna & Maria Sciacca

PERFUME PASSAGE FOUNDATION A CHICAGO

Il Museo del Profumo di Milano condivide e promuove iniziative culturali con la Fondazione Perfume Passage di Chicago, un’organizzazione no-profit che conserva, attraverso una biblioteca e archivio, documenti sulla storia dei profumi da collezione, portacipria e molti altri oggetti.

Per informazioni: https://www.perfumepassage.org/

Anna & Maria Sciacca
Anna & Maria Sciacca
Iscritte all’Albo dei Giornalisti-Pubblicisti, hanno pubblicato interviste, recensioni musicali e cinematografiche e diversi articoli di cultura. Collaborano per il giornale “Amazzonia” e per il settimanale “La Bisalta” di Cuneo. Iscritte alla S.I.A.E., hanno scritto alcune canzoni raccolte nei cd “Night City Lights”, ” Melodia Italiana”, “Freedom”.

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