Geisha Band Italia è composta da : Emanuele Mazzoni (voce e chitarra), Paolo Oliviero (chitarre e cori), Jader Felici (pianoforte, sintetizzatori), Samuele Lucatini (batteria e cori) e Francesco Zacchi (basso e cori).
I Geisha nascono nel 2004 con il nome di Helta Him, pur essendo musicisti amanti del genere rock, spinti da un’ispirazione di tipo latino americano, nel 2004 compongono “Me gusta bailar” e“Guapa muchacia” nel 2005.
Questi due brani permettono al gruppo di iniziare una collaborazione con l’etichetta discografica milanese Duck Record e saranno gli stessi due brani a dare il titolo alle compilation delle stagioni estive del 2004 e del 2005.
Il gran successo di questi due brani ha permesso di riproporli, negli anni successivi, in altre compilation di dance latina (“Gasolina Latina”, “Quando i bambini fanno ooh”, “Mi alma latina”, “Elbaile del piripicchio”, “Me gusta bailar” e “Bimbo parade”).
Ogni uscita è rientrata tra i primi posti nelle classifiche del settore, raggiungendo complessivamente le 50.000 copie vendute, aumentando così nei componenti la fiducia nelle proprie capacità artistiche.
Sono soddisfazioni e fatica insieme, però è una bella fatica, che invoglia la band a fare e produrre sempre meglio.
Le radici rock di tutti i componenti, premono e c’è un momento importante di svolta : gli Helta Him, spariscono come nome, dopo aver suonato come gruppo spalla al batterista dei DeepPurple, Ian Paice, al Festival Rock di Ravenna e dopo aver assistito al concerto dei Queen, idoli e punto di riferimento del gruppo, nel 2006 cambiano nome diventando i Geisha.
La nuova formazione si impone all’attenzione del pubblico soprattutto grazie a numerose esibizioni live e così, nel 2007 avviene il primo esordio discografico con l’albumTacco12, composto da 10 brani pop-rock italiano.
L’album vuole essere unomaggio alle donne, alle varie tipologie di rapporti d’amore che è possibile instaurare con loro; “Angelo dai tacchi a spillo” e “Bella sorpresa” sono i due singoli estratti dall’album, la svolta quindi, ha un riscontro radiofonico in Italia, Slovenia,Croazia e Austria.
C’è anche una splendida cover di Mina intitolata “Non Credere”, un omaggio dei Geisha a Mina,una delle più grandi artiste italiane.
Cosa aggiungere ad un cammino ancora tutto in salita ma che la loro forza e soprattutto unione di anime, avrà di certo un riscontro positivo.
Il tutto naturalmente non è esente da pressioni all’interno, in fondo cinque teste pensanti non sono facili da accordare, poi in ogni caso prevale l’amore per la musica e il proprio lavoro.
Il 2011 per i Geisha è stato un anno ricco di eventi live e di collaborazioni importanti facendo gruppo spalla a Donatella Rettore, ai Nomadi e a Mal dei Primitives.
Nel 2012 i Geisha registrano il nuovo singolo “Solo tu per me”, di cui è stata preparata anche una versione contata in coppia con Mal dei Primitives e intitolata “Solo lei per te”.
Nel 2014 iniziano così la produzione del loro secondo album, a giugno 2014 girano il videoclip del primo singolo in produzione “TU DIMMI”.Importante è anche la partecipazione al Festival di Castrocaro 2014.
I Geisha sposano tutti i loro eventi live ad opere socialmente utili, come collaborazioni con ONLUSo associazioni umanitarie, tra gli ultimi appuntamenti infatti, con il Patrocinio del comune di BellariaIgea Marina (RA), hanno svolto un concerto sul mare,ideato per sensibilizzare i giovani al problema dell’alcolismo e tossicodipendenza.
Nel prossimo dicembre in collaborazione con l’UNICEF, terranno un concerto benefico,confermando ancora una volta il loro grande impegno e attenzione su problematiche sociali.
Con un curriculum così e dopo averli sentiti live, la curiosità è d’obbligo e rivolgo loro alcune domande:
D: Come vi siete conosciuti?
R: È stato bello e quasi un destino comune, ci siamo conosciuti nel 2004 in occasione di un concerto dei Queen.
D: Quando avete deciso di suonare insieme e cosa vi unisce o vi divide?
R: Abbiamo deciso quasi da subito, eravamo tutti intenzionati alla formazione di una rock band era un desiderio comune, una voglia di lavorare insieme che come allora, è prepotente e ci unisce, ci dividono alcune cose, è normale, è umano ma la cosa più importante per noi è il senso di libertà che la musica ci trasmette.
D: Come scegliete le cover e chi scrive i testi dei vostri inediti?
R: Molto semplicemente, le cover che ogni volta suoniamo, completamente dal vivo, sono tutti brani famosi e che hanno fatto la storia della musica internazionale. Per quanto riguarda invece i nostri brani, come in una cooperativa, amiamo lavorarci insieme e quindi ogn’uno porta la firma di tutti e cinque.
D: Avete suonato con Rettore, I Nomadi, Mal dei Primitives, c’è un/a cantante con cui suonereste volentieri?
R : Si, effettivamente abbiamo un lungo curriculum, ne andiamo fieri e rifaremmo tutto, senza nascondere che ognuno di questi artisti ci ha regalato un pezzetto di sé, proprio per questo amiamo questo tipo di partecipazioni e quindi siamo aperti sempre alle nuove.
D: Siete anche impegnati nel sociale infatti avete in programma un concerto benefico in collaborazione con L’Unicef, avete suonato in un concerto in Romagna per la sensibilizzazione dei giovani circa il problema dell’alcolismo e della tossico dipendenza, cosa pensate si possa fare di più per eliminare questi problemi?
R: Assolutamente si, per noi contribuire con la musica a temi così rilevanti è davvero un dovere e lo facciamo da sempre.
D: Siete una boy band, avete mai pensato ad avere un look molto riconoscibile? Quasi un marchio di “fabbrica” ?
R: Certo e su questo stiamo lavorando molto, cercando di distinguerci il più possibile.
D: Quando scrivete i testi a cosa a chi vi ispirate?
R: È tutto ciò che ci circonda, la nostra vita, quella dei nostri amici, tutte le sensazioni e le emozione che la vita riserva, è scrivere e musicare un po’ del nostro mondo.
D: Ci sono band che vi hanno in qualche modo influenzato?
R: Oh si, Tante, forse troppe e l’elenco sarebbe troppo lungo!
D: Da dove nasce il nome Geisha e perché la scelta di questo nome esotico?
R: Il nome Geisha nella sua essenza significa “arte”, nello specifico colei che sin da bambina viene educata alle belle arti, quale simbolo migliore?
D: C’è il classico “sogno nel cassetto”?
R: Si, sentirsi liberi usando la musica come linguaggio universale.
D: Cosa pensate della situazione musicale attuale?
R: Di fronte ad una crisi economica mondiale, la musica ne sta risentendo moltissimo, ma solo lei, vive di passione, quindi anche se solo nell’animo delle persone, non morirà mai.
D: Quali sono i problemi o gli scogli più duri da superare come band nell’attuale panorama musicale?
R: I problemi sono sempre e per tutti gli artisti gli stessi, l’aspetto economico e il trovare produttori capaci e seriamente intenzionati ad investire su progetti emergenti.
D: Siete semifinalisti a festival di Castrocaro che esperienza è stata?
R: Siamo felici e fiduciosi, attualmente siamo ancora alle semifinali, chi vivrà vedrà! Comunque fin’ora è certamente una delle esperienze positiva e molto costruttiva.
D: Quali sono i vostri Hobby, e fuori dalla band come passate il vostro tempo libero.
R: Riposandoci e ricaricando le batterie in modo da reinvestire nuove energie nella musica.
D: Una trasmissione Tv cui partecipereste volentieri?
R: Attualmente tutto è indispensabile, quindi dove c’è musica potreste trovarci!
Noi lo speriamo e lo auguriamo a questi cinque ragazzi con cui conversare è piacevole e formativo, loro sono integri, amano la musica, è la loro ragion d’essere è ovvio che aspirino a vette più alte.
Sono persone che hanno fatto della loro passione un lavoro, con tutti gli alti e bassi che questa professione comporta, sono determinati, belli nella loro “semplicità” senza fronzoli o artefatti, sinceri e preparati.
La loro musica poi, viene dalle loro personalissime esperienze che possono essere anche nostre, i sentimenti ad ogni latitudine sono gli stessi, speriamo di sentirli anche dappertutto perché il loro è un genere che non passa mai di moda.
Si la passione non è mai fuori moda.