Thursday, December 12, 2024

Federico II e i suoi castelli

Federico II di Svevia nacque il 26 dicembre 1194 a Jesi, nelle Marche. L’imperatore amava però, la terra di Puglia, che considerava la perla del suo regno; egli stesso si definiva “Puer Apuliae”, figlio della Puglia. A soli quattro anni fu incoronato re di Sicilia, ereditando dalla madre, Costanza D’Altavilla, la terra di Sicilia e tante terre del sud d’Italia. Federico II divenne imperatore a soli ventidue anni e sposò, se così si può dire, la causa meridionale, trasformando l’impero con le sue geniali e innovative idee. L’imperatore aveva una visione ben definita di come riordinare l’impero, non certo all’apice del benessere in quei tempi. Una delle sue priorità era la ricostruzione e la protezione dei confini dell’immenso territorio.

Federico II commissionò circa 200 castelli, fra nuovi e già esistenti ma bisognosi di ammodernamenti e modifiche per poter meglio proteggersi dai nemici. Nel 1239 emanò uno statuto speciale per la riparazione dei castelli già esistenti, allo scopo di renderli efficienti e pronti a qualsiasi evenienza. Il suo concetto, espresso varie volte a corte, fu quello che ogni castello doveva essere l’ombra del sovrano, della sua magnificenza, della sua forza, della sua protezione e anche della sua severità.

La sua Puglia fu la regione dove volle costruire castelli per la difesa del regno, ma poiché amava tanto risiedere in questa terra, fece anche costruire la sua residenza estiva, una rocca che usava per le sue battute di caccia, “Castel del Monte”. Questo castello, ancor oggi simbolo del potere svevo nell’Italia meridionale, è stato accreditato come patrimonio dell’Unesco e diventò, senza ombra di dubbio la costruzione più suggestiva di Federico II. La struttura ottagonale del maniero ha sicuramente un significato ben preciso; vari studiosi hanno esposto una propria ipotesi personale, ma il numero ‘8’ ricorre tantissime volte quando si esamina il castello, tanto da pensare a una costruzione con precise predisposizioni astrali e religiose. Il castello domina le colline della Murgia pugliese ed è privo di qualsiasi predisposizione al combattimento; sembra che sia stato adibito a residenza di caccia e forse anche a tempio. Una leggenda racconta che per un periodo vi fu deposto il “sacro graal”.

Tutta la Puglia è disseminata di castelli federiciani; i più importanti li troviamo a Trani, Gravina, Gioia del Colle, Bisceglie, Altamura, Torremaggiore, Barletta, Bari, Apricena, Castel Pagano. Nella provincia di Foggia troviamo un maniero costruito a Lucera e poco distante, circa venti chilometri, esistono alcuni ruderi del Castel Fiorentino, storicamente molto importante perché nel 1250 vi morì l’imperatore. La salma di Federico II fu in seguito trasportata e sepolta a Palermo, per suo espresso desiderio.

Federico II amava una città pugliese in particolare, Foggia. Questa ridente cittadina, nel bel mezzo del Tavoliere della Puglia, diventò, per suo volere, la capitale del suo impero. Vi fece costruire una grandiosa residenza, un palazzo che era un’autentica reggia; purtroppo oggi ne possiamo ammirare soltanto un portale in pietra, rimasto l’unica traccia visibile del grandioso palazzo che negli anni ha subito varie distruzioni, basta ricordare ben tre terremoti avvenuti negli anni 1456 e poi nel 1534 e 1731; come se non bastasse, la città di Foggia e questo esemplare d’architettura svevo subirono terribili bombardamenti durante la II Guerra Mondiale.

Oltre alla Puglia, Federico II fortificò tutto il sud dell’Italia, fino in Sicilia, passando dalla Basilicata dalla Calabria e dalla Campania. L’Imperatore costruì castelli anche al Nord e dopo la crociata del 1224/29 adottò una struttura nuova nelle costruzioni dei manieri; l’innovazione consisteva nel porre quattro grandiose torri agli angoli dei castelli, facendoli diventare dei perfetti quadrati, rifacendosi cosi a uno stile arabo – mussulmano.

La Sicilia, essendo un’isola, fu fortificata al massimo e fra i castelli più importanti troviamo quello di Catania, “Castel Ursino” la cui pianta è appunto un quadrato con agli angoli quattro torri gigantesche. Su una facciata del Castel Ursino si nota ancor oggi una stella a cinque punte. In un progetto intento a fortificare l’isola siciliana esposta a scorribande provernienti dal mare, il castello di Catania fu costruito in concomitanza con altri due castelli, quello di Siracusa e Augusta. Il castello di Caccamo è invece il più grande maniero costruito da Federico II; fu costruito al punto più alto di una grande roccia calcarea e dalla sua altitudine si riesce a dominare tutta l’immensa valle sottostante. Tre delle sue pareti sono a strapiombo, mentre la quarta presenta un’inclinazione costante verso valle, che si può raggiungere attraverso strade piccolissime e tortuose.

L’opera di Federico II, nella costruzione di tanti castelli, oltre ad assicurare al suo impero più sicurezza, ci ha lasciato un’immensa fonte di storia e leggenda. Infatti, ogni castello che si rispetti ha la sua leggenda, contornata da spettri e fantasmi e che ancor oggi è avvolta nel mistero.

Non ci resta che visitare queste costruzioni medioevali e provare a scoprire noi stessi questi segreti.

 

Leonardo Campanile
Leonardo Campanile
Leonardo Campanile è l’Editor in Chief della rivista che abbraccia tutta la comunità italiana d’America. Nel 2009 è co-partecipe alla fondazione della casa editrice Idea Publications. Nel 2010 organizza e promuove la messa in scena dell’opera ‘Doña Flor’ a New York ed è co-partecipe della fondazione della ditta Opera Prima Enterprise. Nel 2011 fonda la casa editrice Idea Press con lo scopo principale di pubblicare i nostri connazionali all’estero. Campanile e` co-autore del volume Dona Flor, un opera di Niccolo van Westerhout (2009)e i quattro volumi della serie Rediscovered Operas, Colomba, Dona Flor, Fortunio e Cimbelino (2020).

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