di Isabella Rossiello
Applausi e bis per L’Orchestra Sinfonica del Conservatorio Bruno Maderna di Cesena, diretto dal Maestro Paolo Manetti per il Concerto di Natale al Teatro Bonci di Cesena.
Con le musiche di Tchaikovsky e Strauss, un pubblico entusiasta ha accolto con gioia famosissime arie come “La Danza dei Confetti” , “La Danza dei Cigni”; di Strauss si è ascoltato “Il bel Danubio Blu”, il “Valzer dell’Imperatore”.
Imponente ma anche leggero Tchaikowskij, e romantico Strauss; le musiche del primo che è il più occidentale fra gli autori russi, ha visitato L’italia, la Germania, Francia e altri paesi assorbendone le sonorità.
Strauss racconta un’epoca, fatta di bei e giovani tenenti, a caccia di amori veloci soprattutto fra le governanti nei parchi con bambini di famiglie di alta società, a propopsito solo i soldati di buona famiglia potevano fare carriera, agli altri erano destinati alla prima linea, ossia carne da macello.
Chi sono questi due giganti della musica?
Tchaikowskij nacque a Vokinsk il 7 maggio 1840; esprime il periodo tardo romantico e unisce musica tradizionale russa alle influenze di altre opere dategli dai frequenti viaggi in Europa.
Nonostante i grandi successi non gli fu mai perdonata la sua omosessualità e la sua morte, causata probabilmente dal colera (auto indotto o avvelenamento da terzi), è un mistero.
Morì a San Pietroburgo il 6 novembre 1893.
Johan Strauss figlio nasce a Vienna il 25 ottobre 1825 nato in una famiglia di musicisti, il suo destino fu inevitabike, nonostante il padre fosse il suo più acerrimo nemico in quanto monarchico e il figlio rivoluzionario (suonò in pubblico la “Marsigliese”, allora vietatissima), in breve divenne il re del valzer, danza all’inizio ritenuta scandalosa poichè ci si abbracciava in modo troppo stretto.
Strauss viaggiò tantissimo e fece tournee amche in America, in Europa e in Italia dove omaggiò Giuseppe Verdi; si sposò tre volte ma non ebbe figli, e morì a Vienna il 3 giugno 1899.
Una serata emozionante e un pubblico emozionato, nella speranza che anche poche ore abbiano fatto dimenticare piccoli e grandi problemi.