Wednesday, October 9, 2024

BENVENUTA PRIMAVERA CON IL FIORE DELLA FELICITÀ

Di Vanessa Pia Turco

L’iperico, detto anche “Erba di San Giovanni”, è una pianta spontanea molto diffusa anche in Italia. I fiori sono molto grandi, profumati, gialli e ricchi di stami. Questa pianta, alta circa 60 cm, raggiunge la sua massima fioritura durante il solstizio d’estate, e la tradizione dice che il giorno più propizio per la raccolta sia proprio il 24 giugno, la notte di San Giovanni, periodo ideale per raccoglierne i fiori e catturare tutte le sue proprietà antinfiammatorie, antisettiche e cicatrizzanti. Se si strofinano i fiori e le foglie tra le dita la pelle si dovrebbe tingere di rosso scuro, il rilascio del colore è dovuto alla presenza di ipericina, sostanza alla quale viene attribuita una importante azione sedativa e antidepressiva.

L’ipericina agisce in modo benefico su neurotrasmettitori come la serotonina e la dopamina, essenziali per il benessere e l’armonia interiore. La serotonina, in particolare, la cui maggior concentrazione si trova nel sistema nervoso centrale, nel tratto gastrointestinale e nel sangue, è anche detta l’ormone del buonumore e della felicità e dispiega molteplici effetti sul nostro organismo. Regola e influenza la sfera sessuale, la temperatura corporea, l’appetito e la sensazione del dolore. L’iperico infine aumenta la secrezione notturna di melatonina che regolarizza il sonno, e i tannini contenuti hanno un effetto antidiarroico mentre i flavonoidi hanno un potente effetto diuretico.

 

L’Hypericum perforatum, o “Scaccia demoni”, è noto sin dall’antichità. Plinio, famoso scrittore e naturalista romano lo prescriveva per la cura dei morsi dei serpenti mentre Dioscoride, medico dell’antica Grecia lo raccomandava come diuretico, per trattare la sciatica e la febbre ricorrente. Nel Medioevo, questa pianta divenne oggetto di leggende e superstizioni, infatti la si riteneva capace di scacciare i demoni e gli spiriti maligni, e se bruciata o appesa alla finestra la si riteneva pianta protettiva perfino contro i fulmini. I medici rinascimentali prescrivevano l’olio di iperico per curare ferite e malattie della pelle, come regolatore mestruale e per disturbi digestivi e biliari.  

L’azione benefica dell’iperico sembra derivare dalla capacità di impedire il riassorbimento della serotonina, una sostanza chimica molto importante, responsabile dello scambio di messaggi fra le cellule del cervello, e responsabile  della regolazione dei ritmi del sonno e della veglia, della fame nervosa, della circolazione arteriosa e della qualità della memoria e della concentrazione. Si consiglia di utilizzare l’iperico nella depressione lieve e transitoria, in pratica quando serve un effetto rasserenante sull’umore o leggermente euforizzante. E per beneficiare al meglio delle proprietà di questa pianta, anche con risultati duraturi, si indicano trattamenti prolungati sino a 2 o 3 mesi.

INFUSO

Versare una tazza abbondante di acqua calda su 2 cucchiaini di iperico; lasciar riposare per 15 minuti, quindi filtrare bene e bere freddo. Assumere per un periodo di almeno due mesi.

TISANA DEL BUONUMORE

Mettere a bollire l’acqua in un pentolino e gettare in infusione 40 gr di iperico, 30 gr di melissa e 15 gr di biancospino per qualche minuto. Filtrare bene e consumare tiepida due o tre volte al giorno, lontano dai pasti. Dolcificare possibilmente con miele o zucchero di canna integrale.

MASSAGGIO

Nei casi molto dolorosi, prima del massaggio con l’olio di iperico si suggerisce di potenziarne l’azione con un infuso di iperico tiepido applicato per 15-20 minuti: questo trattamento completo diminuisce il dolore locale, modera la reazione infiammatoria, protegge i tessuti lesi senza comprometterne la vitalità e favorisce la riparazione dell’epidermide. Esso è cicatrizzante, antisettico per acne, foruncoli e brufoli, anestetico, astringente, purificante, ottimo nel trattamento della couperose. Ha proprietà decongestionanti, antinfiammatorie e rinfrescanti, che lo rendono prezioso nella cura delle ulcere varicose, dei dolori reumatici, nei casi di ferite, piaghe, bruciature, eritemi solari, pruriti ed emorroidi; oltre che nelle infiammazioni del trigemino, nelle sciatiche e lombalgie. Per realizzare in casa l’olio di iperico occorrono: 70 grammi di sommità fiorite fresche e 250 ml di olio di mandorle. Fate macerare per 6 settimane olio e fiori in una bottiglia ben chiusa, a temperatura ambiente, agitando spesso per poi lasciare il contenitore al sole per un giorno intero. Filtrare e conservare in bottiglie di vetro scuro, al riparo dalla luce, in un posto fresco (meglio se in frigorifero).

Vanessa Pia Turco
Vanessa Pia Turco
Nel 2007 Vanessa Pia Turco consegue con successo il diploma di Naturopatia e gli attestati nei corsi di specializzazione in: Medicina Tradizionale Cinese, Medicina Ayurveda, Cromoterapia, Riflessologia Plantare, Kinesiologia Applicata, Aromaterapia, Feng Shui, Floriterapia di Bach, Fitoterapia e consulenza nutrizionale. Viene eletta poi Vicepresidente di Premio Arte Pentafoglio, un’associazione socio-culturale che mira a premiare e promuovere l’arte e la cultura italiana nel mondo. Collabora attivamente con la Gazzetta Palermitana nella rubrica “Salute & Benessere” e con L'Idea Magazine di New York nella rubrica “Tutto Natura”. Vanessa e` inoltre artista e diverse sue opere sono state recensite da famosi critici d’arte e sono in permanenza in vari musei, consolati e ambasciate e presso organizzazioni internazionali come Rotary o Lions.

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