Articolo di Isabella Rossiello
Crisi di identità o semplice voglia di distinguersi ed avere una propria collocazione nella miriade di Festival che pullulano nel mondo intero?
Una volta c’era il premio Marc’ Aurelio d’Oro, poi è stato abolito; Roma non ha giurie se non il pubblico stesso, non ha madrine o padrini, al Red Carpet però non si rinuncia e mi pare giusto e ovvio … chi verrebbe a vedere solo i film? Magari gli amanti del cinema ma i fan non sono da sottovalutare.
La scelta dei film è sempre un atto di coraggio o una scelta oculata, sono presenti molti paesi, 27 per la precisione, e stili differenti. Non può mancare il tributo ad una Band, ad un cantante, negli anni scorsi abbiamo avuto docu/film su Frank Sinatra, sui Rolling Stones, quest’anno un graditissimo omaggio a Maria Callas. Un film non solo per melomani, “Maria by Callas In Her Own Words” racconta la vita di una cantante e soprattutto di una donna, le sue fragilità, i suoi sogni, i suoi successi e dolori. Tre anni di ricerca e il regista Tom Volf, giovanissimo fotografo e cineasta, ci regala, attraverso documenti e lettere personali, un ritratto che è un atto d’amore verso questa grandissima soprano che ha portato la lirica a livelli eccelsi, perfetta la voce fuoricampo dell’attrice Fanny Ardant da cui trapela spesso emozione e commozione.
Quasi quarantamila biglietti venduti dimostrano che la gente e non solo gli addetti ai lavori, ama il cinema, il fascino della sala cinematografica è insostituibile; possiamo avere a casa schermi giganti, effetti sonori di ultima generazione ma i film si vedono al cinema.
Il miglior film premiato dal pubblico è stato “Borg Mc Enroe” del regista Janus Metz , con Sverrir Gudnason e Shia La Beouf, un film appassionante sulla sfida tennistica del secolo.
La bellezza degli incontri con autori, registi, attori è sempre un successo e un’emozione, tantissimi i nomi negli anni, e quest’anno il meritatissimo premio alla carriera a David Linch, regista di fama mondiale, surreale e criptico, elegante nelle sue narrazioni filmiche. Ricordiamo alcuni suoi successi come Blue Velvet, The Elephant Man o la serie televisiva culto degli anni ’90, Twin Peaks, che ha incollato allo schermo milioni di spettatori in tutto il mondo; a premiarlo un grande regista del cinema italiano, Paolo Sorrentino.
Un altro incontro che ha avuto successo e non poteva essere il contrario è stato quello con un mito italiano: Gigi Proietti, attore poliedrico, tv, cinema, teatro sempre con immensa bravura e accolto da un pubblico entusiasta che lo ama e lo segue da anni.
Roma e il cinema, un legame indissolubile, quasi carnale, notevole la presenza dei giovani il che fa ben sperare e smentisce chi il cinema lo voleva defunto con l’avvento della Tv; nossignori, il cinema è tornato più grande di prima, lo dimostrano le multisala sala cinematografiche ma anche i piccoli cinema d’essai. Signori, la magia continua.