C’era un uomo tra noi che ci ha fatto vivere meraviglie che ci hanno emozionato quasi come quelle che Cristo faceva vivere ad altri popoli duemila e più anni fa. Un uomo che non vestiva mantelle di ermellino ma sotto l’apparente tunica bianca indossava il saio della povertà di San Francesco; che non riposava in un letto con baldacchino ma era vicino ai derelitti; che non viveva in sontuosi saloni ma aveva scelto una normale dimora; che cercava i suoi compagni tra gli immigrati, gli indifesi, gli “ultimi”. C’era un uomo tra noi che ricusava i sepolcri imbiancati e viveva di verità; che scuoteva gli animi tramortiti dalla droga del denaro e dell’ipocrisia per ricondurli sulla via di Damasco. C’era un uomo tra noi che penetrava i cuori non con parole vuote ma con raggi di luce che spesso sono riusciti a mutare una montagna di pietre in una sorgente d’amore. C’era un uomo tra noi che non cercava magnificenze e privilegi ma chiedeva soltanto che ogni essere umano “venga nel nome del Signore” e che “non faccia agli altri ciò che non vuole sia fatto a lui”, un uomo che era venuto a battezzare una nuova Chiesa in Spirito Santo e fuoco! Quell’Uomo era tra noi per aiutarci a scegliere se sederci ai primi posti per poi essere tra gli ultimi o scegliere gli ultimi ed essere veri figli di Dio; se essere ricchi, corrotti e corruttori per entrare nei “palazzi del potere” o se convertirci e diventare innocenti come i bambini e sperare nella misericordia divina. Quest’Uomo era venuto “dalla fine del mondo” per indicarci la strada da scegliere, per dirci che siamo tutti fratelli. In tanti abbiamo visto in lui “l’Uomo delle meraviglie” e lo abbiamo amato. Da ora saremo in tanti di più ad amarlo fino alla fine del nostro tempo!