Articolo di Isabella Rossiello
Oltre Lirica è una rarità che si tiene in tre diverse aree del territorio tarantino: nella chiesa di Madonna del Lume si svolge la ventisettesima mostra delle ceramiche di Grottaglie, che quest’anno ospita le opere di Fausto Delle Chiaie, pittore singolare di arte informale e arte povera cui tra le altre celebrazioni è stato anche dedicato un film presentato a Roma Festa del Cinema nel 2013 a cura di Dario Acocella, dal titolo: “ Ho fatto una barca di soldi”, dove si racconta la peculiarità di questo artista che lascia le opere per strada per chi ha voglia di prenderle.
Nei dintorni della chiesa infatti si ripete en plein air questa meravigliosa “arte” di lasciare libera “L’Arte ” con la presentazione del libro “Fuori Catalogo” ideato e curato dal giornalista e scrittore Pino Giannini.
Nell’Arena delle Cave di Fantiano di Grottaglie c’è un paesaggio spettacolare, una scenografia offerta dalla natura dove già da tre anni si tiene un Festival Lirico e…oltre, ideato dall’Associazione “Angeli Eventi”, progettato dalla Presidente, il mezzosoprano Angela Cuoccio coadiuvata dal Direttore Artistico, il tenore Gianni Leccese.
Un disegno onirico che con grandi sforzi è diventato una consolidata, eccellente realtà e sappiamo tutti che specialmente in questo tetro momento abbiamo tutti bisogno di bellezza.
Centinaia di spettatori si sono commossi nell’ascoltare il magnifico, potente Requiem di Giuseppe Verdi, opera per coro, voci soliste e orchestra, composta nel 1874, con la direzione ineccepibile dell’Orchestra Sinfonica del Levante e il coro lirico di Lecce; molto coinvolgenti le quattro voci soliste: Cristina Giannelli (soprano), Angela Cuoccio (mezzosoprano), Gianni Leccese (tenore) e Alessandro Arena (basso).
Maestro del coro è Vincenza Baglivo, direttore di palcoscenico Silvia Giancane, che lavora alle scene e allestimenti con Damiano Pastoressa; la serata è stata magistralmente presentata da Barbara Mangini.
Sul podio molte presenze istituzionali come l’Arcivescovo Metropolita di Taranto Filippo Santoro.
L’evento è sostenuto dal Comune di Grottaglie, con il patrocinio dell’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia, del Teatro Pubblico Pugliese e dell’Università di Bari.
Il sindaco di Grottaglie Ciro D’Alò è entusiasta della valorizzazione del territorio e la Puglia ancora una volta si appunta una medaglia per le sue tante virtù: Storia, bellezze architettoniche, clima mite, popolazione accogliente, cibo e tante qualità che in pochi anni le hanno regalato bandiere blu per il suo mare date ogni anno da Lega Ambiente e che ne hanno fatto una meta turistica invidiabile.
Dello stesso avviso l’assessore alla cultura del comune di Grottaglie, Elisabetta Dubla.
Il covid 19 ovviamente ci ha messo lo zampino e sono state posposte alcune date ma non ha cancellato l’entusiasmo di organizzatori, istituzioni e ovviamente un pubblico appassionato perché La Messa da Requiem, dedicata appunto alle vittime di questo terribile virus, è stata seguitissima.
Gli organizzatori sostengono che La Messa da Requiem “È un’opera contraddistinta da grande pathos e carattere drammatico, dove orchestra, coro e solisti sono fusi in un unico grande binario religioso e musicale, ma soprattutto teatrale. Per questo motivo la Messa e` stat composta di una preziosa installazione registica a cura di Franco Ferrante.
Opera grandiosa, in cui Verdi ci fa vivere il terrore dell’inferno (tra timbri e registri bassi) e la luminosa speranza di salvezza, la Messa da Requiem esalta il vortice sonoro del destino umano, contemplato nel «Dies irae», aprendosi più volte a momenti di spiritualità e riflessione, come nel bellissimo «Lacrymosa» o nel «Responsorium» finale. Coro e solisti, da questo punto di vista, sono il motore costante del Requiem, chiamati ad interpretare i lamenti e le speranze dell’intera umanità.”
«È un’opera a cui sono molto legato – spiega il direttore d’orchestra Andrea Raffanini -, l’ho diretta diverse volte ed è il prodotto di un autore molto “umano” e “terreno” come Verdi. È miracoloso che un uomo come lui, non propriamente praticante, sia riuscito a comporre un’opera religiosa di tale preziosità e grandezza. Con una forza tellurica enorme, un’implorazione che parte dal basso e diventa una preghiera che sale sempre di più, restando vicino all’essere umano come poche altre. È un Verdi profondamente maturo, che dedica l’opera ad Alessandro Manzoni, e condensa in questo capolavoro tutta la straordinaria capacità del grande operista che conosciamo».
Impossibile aggiungere altro a parole così piene di pathos, l’umana fragilità si dichiara, si inchina ad una potenza superiore, ad un destino ineluttabile.
Il terzo appuntamento ha un titolo importante e di buon auspicio: Guarigione e Rinascita conferenza/concerto del Dottor Emiliano Toso, biologo cellulare, compositore, inventore di Translation Music già sperimentato in molti ospedali e che traduce le vibrazioni universali per favorire il benessere psicofisico.
Ancora due parole sugli organizzatori, uniti nella vita e nel lavoro offrono un raro ma non impossibile connubio umano e lavorativo che riempie il cuore di gioia e che traspare, nonostante gli sforzi e qualche delusione nei loro progetti, colti, intelligenti, imperdibili.
Un festival unico nel suo genere, un grazie sentito a chi investe in questo e nei prossimi progetti, perché la cultura è vita.