È un viaggio nelle emozioni e nei ricordi quello che mi accingo a intraprendere quando incontro Niluka Laura Telli.
L’appuntamento è in centro, in uno degli hotel più rinomati del capoluogo lombardo: una location suggestiva ed elegante in cui assaporare un buon caffè e dare inizio alla nostra intervista.
L’ampia sala è infatti elegantemente adorna di arazzi e tappeti di pregevole fattura, candelabri in argento e divani dal gusto rétro.
Sistemata con cura sul tappeto accanto al divano la sua macchina fotografica, che l’accompagna quasi ovunque, Niluka inizia a parlarmi di sé.
Un percorso di vita, intenso e pieno di emozioni. Italiana di adozione, è nata a Kandy (Sri Lanka) e fin da piccola si è dovuta confrontare con le sue radici lontane e con la sua famiglia, che è sempre stata in viaggio, anche metaforico, tra oriente e occidente.
I suoi occhi si illuminano quando ricorda il suo paese d’origine, la sua infanzia e la donna che, nella semplicità del villaggio dove era insieme ad altri piccoli, l’ha amata teneramente come una madre prima di essere adottata.
Laureatasi a Milano in Scienze e tecnologia della comunicazione e dello spettacolo, la giovane Niluka, scopre il suo amore per la fotografia con il Master in ‘Fotografia e arti visive’ presso l’Accademia Belle Arti di Milano, cui hanno fatto seguito significative collaborazioni con affermati fotografi, gallerie d’arte e, nel 2015, l’esperienza professionale con Fiera Expo per il padiglione Sri Lanka.
Da sempre, Niluka sa cosa significhi essere in equilibrio tra mondi e culture diverse, scontrarsi con il pregiudizio e imporsi su di esso con la propria personalità.
Un’anima srilankese ed una italiana si fondono senza strappo alcuno, apportando ognuna di esse un patrimonio di valori e di ricordi da custodire gelosamente.
Non senza difficoltà, nel corso degli anni, Niluka è riuscita a trovare il suo equilibrio – come mi confessa – tra queste due realtà così lontane, ma che in lei hanno radici profonde nello stesso modo.
Ed ecco che la sua fotografia diventa lo strumento più efficace per indagare a fondo la realtà e rappresentare i profumi che sanno di spezie, retaggio di un paese lontano, ben amalgamati con il glamour sofisticato di gusto metropolitano.
Culture che si intersecano, portando Niluka a dar vita al suo Tales of Laura. Colors Magazine Spring Summer 2016.
Tales of Laura nasce come supporto alla mostra personale fatta a Crema la scorsa primavera, nella splendida ed elegante location del circolo la Volpe e l’Uva, ubicato all’interno di un palazzo storico adiacente al palazzo comunale. A breve seguirà la pubblicazione del libro: le immagini verranno presentate come le collezioni di moda, ispirandosi alle stagioni, come fanno gli stilisti.
All’interno di Tales of Laura troviamo una serie di istantanee, suddivise in sezioni, contraddistinte da diversi colori. Scatti che immortalano paesaggi, ricordi e racconti di vita, sospesi tra oriente e occidente.
Con passione non disgiunta da una certa dose di timidezza, Niluka Laura Telli mi parla dell’essenza più profonda dei suoi scatti.
Ognuno, infatti, arriva dritto al cuore. Colpisce per la sua immediatezza e la sua freschezza. Colpisce per tutto ciò che rivela e ancor più per tutto ciò che cela dentro di sé.
Sfogliare Tales of Laura si rivela un viaggio nelle emozioni di chi ha fatto e continua a fare un viaggio di vita, tra ricordi del passato e progetti per il futuro, alla ricerca delle proprie radici, senza timore di affrontare e sconfiggere finanche la paura e la solitudine.
‘I miei soggetti – mi confessa Niluka – raccontano una ricerca di identità, un viaggio perenne, una scoperta improvvisa’.
Un viaggio che inizia prima di tutto dentro ognuno di noi e dentro le nostre emozioni, anche quelle che non conosciamo, scoprendo la nostalgia, la luce, il sogno.
Mi colpisce molto, all’interno della raccolta, lo scatto che la ritrae e Niluka mi spiega trattarsi di un Autoritratto. ‘Il vestito, il trucco, il mio viso riflesso allo specchio, tutto è studiato per esprimere la mia essenza più profonda – confessa – in cui i tratti asiatici si fondono con la cultura italiana. La fotografia infatti consente di intraprendere un percorso esistenziale alla ricerca della propria identità e al contempo di risposte’.
Scorrendo le immagini di Tales of Laura, mi soffermo su una foto intitolata Approdo: può capitare a chiunque di noi di avvertire l’esigenza di fermarsi un attimo, di cercare e trovare un angolo di pace e serenità in cui fermarsi a riflettere.
Questa foto rappresenta esattamente l’inizio di quel cammino e di quel viaggio che ognuno fa quando è in cerca di se stesso e delle proprie origini, perché un uomo senza memoria è un uomo privo di identità.
Nella fotografia intitolata Stazione, l’obiettivo riprende l’attimo preciso ma anche inafferrabile in cui mondi diversi e sconosciuti, si incontrano, si toccano, si sfiorano e si scontrano.
C’è chi arriva, c’è chi parte. Culture diverse, ognuno con un proprio bagaglio ed un retaggio culturale, ma tutti trovano, consapevolmente o meno, lungo i binari ferroviari, un crocevia privilegiato di incontro e confronto.
Mi colpisce molto anche lo scatto dal titolo Sacchi: essi rappresentano l’io interiore di ciascuno di noi, un io profondo e pieno di sentimenti, emozioni contrastanti, fragilità mai confessate, amalgamate insieme in modo mirabile.
Nella fotografia Specchio, infine, protagonista è l’elegante toilette di una donna, di una sorella, di una madre,’ di mia madre’ – mi confessa Niluka, non senza una certa emozione.
Si tratta infatti della rappresentazione iconica ed evocativa di uno specchio di vita, di sogni ed emozioni. Uno specchio dell’anima e dell’essenza di ognuno di noi.