Se Giacomo Puccini tratteggia e dipinge i suoi personaggi, Giuseppe Verdi li scolpisce, li intaglia con forza e tale è la potenza della sua opera e dei suoi eroi nel bene e nel male!
Al Teatro Bonci c’è stata una serata entusiasmante, un Rigoletto messo in scena con una bravura che ha decisamente convinto il pubblico.
Un grazie davvero ai fautori di questo successo, regia, scenografia, artisti, anche gli abiti riproducevano l’epoca in cui Verdi ha collocato la sua opera.
La regia attenta di Alfonso Antoniozzi ha guidato un cast di giovani cantanti, per la maggior parte stranieri, del prestigioso conservatorio Bruno Maderna (nato a Chioggia 21 aprile 1920 – morto a Darmstadt il 13 novembre 1973), direttore d’orchestra e compositore.
In origini questo conservatorio era la sezione distaccata del Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna e l’edificio fu fatto erigere in Cesena nei primi anni del 700 da Francesco Maria Carli ed è poi appartenuto alla famiglia Guidi fino alla scomparsa dell’ultimo discendente nel 1899. Divenuto bene del Comune, è stato ceduto in uso gratuito al Conservatorio e modificato strutturalmente per adattarsi alla nuova destinazione acquisendo anche un Auditorio e conservando tuttavia alcuni splendidi soffitti con volte affrescate.
Rigoletto è un’opera impegnativa, fatta di intrighi e tradimenti in una dissoluta corte a Mantova dove spiccano due personaggi in antitesi tra loro: il Duca e Rigoletto, il primo rappresenta il potere e quindi la velleità di possedere e fare qualsiasi cosa, il secondo è un servo, un buffone di corte, è storpio e fa il suo mestiere di giullare attirandosi a volte l’ira e le maledizioni dei cortigiani.
Ha una figlia ma è un segreto, qualcosa trapela e tutti pensano sia la sua amante, il Duca la concupisce fingendosi uno “ Studente e povero”, la fa rapire e Rigoletto saputa l’atroce verità prima implora e minaccia ma viene deriso e paga Sparafucile, un sicario, a cui commissiona l’uccisione dell’odiato nemico.
Gilda, la figlia innamorata ascolta tutto e decide di salvare il suo amore morendo al suo posto!
La scenografia è di Riccardo Canali e il direttore dell’allestimento in palcoscenico è Franco Federiconi, è una specie di scatola magica che si compone, scompone, diventa di volta in volta palazzo nobiliare, bettola, casa, la responsabile dei costumi è Michela Rossi, il direttore Paolo Manetti e il direttore del coro Gianfranco Piacci.
Il cast è quasi tutto straniero: il Duca è Zhang Xuchen, Rigoletto è Wang Xin, Gilda è Wang Mengting, Sparafucile è Massimiliano Svab, Maddalena è Dina Perekhodko, Giovanna è Burcu Busra Sezgin, il conte di Monterone è Andrea Jin Che, Marullo è Riccardo Fioratti, Borsa è Eunjin Kang, il Conte di Ceprano è Filippo Pollini, la Contessa è Caterina Monardi il paggio della duchessa Anastasia Egorova,l’usciere di corte è Marco Mignani.
Bravi, preparati, padroni della scena e del bel canto, applauditi più volte e standing ovation finale, grazie per uno spettacolo importante portato in palcoscenico con grande maestria e soprattutto tanto tanto studio!
Grazie anche a ERT (Emilia Romagna Teatro) che inizia la stagione con un dramma operistico di grande impatto emotivo.