Dovrei aggiungere il geniale affabulatore, sappiamo tutti la storia di Renzo i suoi successi strepitosi in radio, in tv e anche al cinema.
Conosciamo tutti i suoi trionfi all’estero, negli States ha incantato la comunità italiana e non solo.
Arbore il Re Mida dello spettacolo, qual è il segreto di tanto successo?
Ho avuto modo di intervistarlo a Sanremo, super ospite e testimonial del tema di questo Festival 2014: la bellezza.
La vera bellezza di Arbore è la incredibile affabilità, la comunicativa, l’arte di metterti a tuo agio per cui ti sembra di parlare con il vicino di casa, quello gentile, quello che se ti serve il sempre mancante zucchero, lui ce l’ha e insiste per darti tutto il pacchetto … ecco fuor di metafora, Arbore è così, disponibile a raccontare e raccontarsi.
Eravamo una decina di giornalisti delle testate estere, tutti un po’ intimiditi dal grande Arbore e invece incontriamo un artista che ha sempre un sorriso per tutti, un aneddoto, è un uomo che sta bene in compagnia, come con gli amici al bar.
Gli confido che sono pugliese come lui, di Bitonto, ed ecco un aneddoto sulla sua famiglia, come si fa a non amare Arbore?
Da 23 anni gira l’Italia e il mondo con la sua Orchestra Italiana e ci fa rivivere emozioni mai sopite, soprattutto fa conoscere ai giovani i ritmi partenopei, la poesia della canzone napoletana, la musica eterna di una città piagata da atavici problemi ma che Renzo Arbore difende e a ragione, a spada tratta.
Ci confida che il suo prossimo “goal” è l’Europa, la Russia lo ha omaggiato, amato così come la Cina e la succitata America, il suo desiderio, è cantare nei teatri europei, vi confido un segreto: ce la farà!
Per ora il debutto è a Londra il 14 marzo al Barbican Centre.
Nelle classifiche è presente con “Renzo Arbore & the Arboriginals” nei teatri italiani invece ci sono le tappe a:
Roma 22- 30 marzo al Sistina,
Avellino 3 – 4 aprile teatro Gesualdo,
Bari 5 aprile Teatro Team,
Gallipoli 6 aprile
Napoli 15 maggio
Che meraviglia, gli artisti sono dei privilegiati perché, sono portatori sani di gioia, di emozioni, e Renzo Arbore ne produce in quantità, lasciandoti con umiltà (e non è una parolaccia) una bella scorpacciata di serenità e contentezza.
Il motivo è semplice, lui sul palco è il primo a divertirsi a trascinare il pubblico, a contagiarlo, grazie Maestro, si Maestro di vita e d’arte, un altro italiano nel mondo di cui essere fieri e se una volta si diceva W Verdi, acronimo di W Vittorio Emanuele Re D’Italia io mi permetto entusiasticamente di scrivere un altro acronimo:
W Arbore Artista Rilassante Bravo Osannato Raggiante Eclettico
Arbore è amato perché ama il pubblico, non lesina le sue performance, anzi è la sua linfa, quasi un giocattolo di cui non si stanca mai e che soprattutto non stanca il suo fruitore: noi, il suo pubblico!
Arbore ci porta tutti quanti idealmente nel mondo, questi italiani bistrattati, questi italiani fra genio e pigrizia, questi italiani la cui intelligenza è stata spesso insultata.
Amiamo l’Italia e gli italiani, amiamoci un po’ di più, stimiamoci, perché lo meritiamo e ringraziamo Arbore che ci porta al mondo.
Siamo un popolo fondamentalmente di “anarchici” però sappiamo anche unirci nei momenti più tetri, oltre ad esportare bellezza indiscussa in ogni campo, portiamo anche l’immagine di un’Italia non solo pizza e mandolino (strumento nobilissimo) o quella dei Sopranos, ma anche di Arte che non crolla, di politici che fanno semplicemente il loro dovere.
Grazie Signor Arbore, un grazie sincero dettato dal cuore, scritto con gioia.