Uno spettacolo emozionante il teatro romano di Volterra riaperto al pubblico per la messa in scena degli spettacoli del XII Festival internazionale del teatro romano, fondatore e direttore artistico Simone Domenico Migliorini, nella serata del 5 luglio 2014.
L’illuminazione suggestiva della cavea sui toni accesi del rosso, ad opera di Jacopo Pantani, in cui era stata allestita la platea, nell’antica orchestra, e il palcoscenico, dove Vitruvio lo aveva progettato, in accordo con le attuali celebrazioni del Rosso Fiorentino, rendeva l’atmosfera ancora più affascinante e grandiosa.
In scena, in prima nazionale, “Pulcinella e l’imperatore”, “ilarotragedia” da Svetonio, Virgilio e Strabone, drammaturgia di Sebastiano Tringali, per la regia e coreografia di Aurelio Gatti, con le musiche originali di Marcello Fiorini e dalla tradizione popolare Michele Bonè. In scena Carlotta Bruni, Monica Camilloni, Gabriella Cassarino, Tiziana D’Angelo, Gipeto, Rosa Merlino,Virgilio Brancaccio, Mario Brancaccio, Ernesto Lama, Patrizia Spinosi, Sebastiano Tringali.
Un lavoro teatrale complesso e sfaccettato, surreale, di non facile né ridanciana natura, ma ispirato alla storia, ai classici, con numerosi citazioni e riferimenti. In scena l’imperatore Ottaviano Augusto, di cui quest’anno ricorrono i 2000 anni dalla morte, fronteggiato dalla maschera di eterna saggezza popolare di Pulcinella e da improbabili, quanto verosimili figure della corte della villa imperiale di Pausillypon.
Un altalenare tra il “sommo” e il “popolano”, il “supremo” e il “comune”, l’”aulico” e lo “spontaneo”, in una originale contrapposizione, volta alla ricerca ed alla scoperta della “libertà” e dell’identità personale di ogni singolo individuo.
Una serata indimenticabile questa, a Volterra, nel ritrovato teatro: anche l’imperatore Augusto avrebbe presenziato volentieri…e certamente avrebbe trovato ad attenderlo l’eterno, immortale Pulcinella.