È finita, Sanremo 2013 si congeda dal pubblico ma, visti gli ascolti, si parla già da ora di un Fazio bis.
L’apertura è grandiosa, Daniel Harding giovane direttore d’orchestra di fama mondiale apre l’ultima serata del festival con Wagner, di cui cade il bicentenario e con le note di una una maestosa “Cavalcata delle valchirie” inonda le nostre case. Harding chiacchiera con Fazio, parla perfettamente italiano e dice che la musica non deve dividere come il calcio e la politica ma unire, sagge parole, è spiritoso e ironico, a very british humour!
Sul palco poi appare una farfalla … ovviamente è la Littizzetto che ricorda la “farfallina” tatuata sull’inguine di Belen, che pare sia la cosa che si ricordi di più di quella edizione, che tristezza! Anche se la Luciana – farfalla è talmente ridicola che di questa dissacrante gag spero non se ne parli mai più.
Comincia la gara, apre Raphael Gualazzi con la canzone “Sai”. Il testo è interessante eppure non credo diventerà un successo, ci sono canzoni che ti prendono subito e canzoni che hanno i loro tempi.
Una volta il Festival si ascoltava per radio, era normale che si susseguissero le canzoni; oggi la Tv ha altre esigenze, è diventato uno show da vedere e quindi ci sono gag, siparietti, ospiti d’onore e tanto altro.
Sembra uno scherzo ma arriva la lettera (seria) degli orchestrali che perorano la causa di una cultura sempre più bistrattata e Luciana come musicista ne accoglie l’appello.
Gli Almamegretta cantano “Mamma non lo sa”,ritmo Ska che spopolerà nelle radio, è una canzone “giusta” per usare uno slang giovanile.
Daniele Silvesri canta “A bocca chiusa”, una canzone originale nel testo e anche nell’armonia; anche questa sarà gettonatissima, pur se ormai i Juke Box non esistono più.
I Modà cantano un augurio o un desiderio “Se si potesse non morire”. Sono dati per vincenti, ma nella tradizione sanremese chi è dato per vincente di solito resta a bocca asciutta … la canzone non è cattiva, eppure non arriva al cuore.
È il momento di Bianca Balti, modella italiana nota a livello internazionale, molto simpatica, volto da ragazzina e risata argentina, accetta con simpatia gli strali ironici di Luciana.
Simone Cristicchi, faccia simpatica, testo originale e titolo altrettanto stravagante: “La prima volta che sono morto” di sicuro non vince ma venderà e anche molto.
A Napoli invece sicuramente Maria Nazionale spopolerà, con la sua canzone in dialetto napoletano “E’ colpa mia”. Con Maria ho parlato alle prove, ha fatto la foto per il nostro giornale ed è una persona davvero umile, quasi si scusa di essere una neomelodica, perché ce ne sono troppi e qualcuno ha davvero distrutto la poesia della canzone napoletana.
Annalisa Scarrone viene da un talent show e canta “Scintille”. Una canzone allegra con molto ritmo e le radio la suoneranno spesso… decisamente, decretare il vincitore di questa edizione per me è davvero difficile.
La Littizzetto declama un’ode ai “brutti..ma fighi” … a quelle persone che magari non sono mai state bellissime, ma che hanno fatto la nostra storia. Cita Ave Ninchi (famosa attrice caratterista) ma anche Pertini, Rita Levi Montalcini ed Ennio Flaiano. La lista è lunga… una piccola considerazione: la bellezza è qualcosa di gradevole, non bisogna demonizzarla, tantomeno farne un criterio di scelta come spesso è successo negli ultimi decenni.
Lutz Forster è un ballerino della scuola di Pina Bausch. Decisamente non è per tutti, è un tipo di danza estremamente elitario … in platea molte sono le facce sbigottite: il balletto moderno è così si ama o si odia.
Max Gazzè ancora stupisce con il suo look: gonna lunga e una lente a contatto chiara, quasi aliena… detto questo la canzone “Sotto casa” è piacevolissima e ballabile.
È il momento dello sportivo Martin Castrogiovanni rugbista, un omone tutto forza e simpatia. Lo sportivo ha realizzato il punto decisivo della nazionale italiana contro la Francia e in Italia è diventato un eroe.
Chiara Galiazzo, anche lei vincitrice di un talent show, ha una bella voce non c’è dubbio. La canzone si chiama “Il futuro che sarà” e il testo è anche bello… eppure, la sua voce stupenda è troppo “tecnica” e in qualche modo non suscita molte emozioni.
Marta sui tubi è un gruppo e la loro canzone “Vorrei” probabilmente sarà molto gettonata dalle radio. Dubito che questo pezzo passerà tra i memorabili ma, la giuria prima e le radio poi, decideranno.
Malika Ayane ha una voce che si distingue tra le tante sin dalle prime note; è molto amata in Italia e canta con vera passione. Lla sua canzone “E se poi” è interessante, ai posteri l’ardua sentenza.
È il momento del “comico” che affossa o esalta il Festival: Claudio Bisio che francamente ha perso molto del suo smalto. Il suo intervento va lentamente in crescendo, strappando poche risatine. Semplici battute, tanto se si parla di politica e si dice qualche parolaccia, strappare un applauso è fin troppo semplice, tutto sommato: noioso!
Elio e le storie stasera sono vestiti da obesi… mah chissà se chi soffre di questa patologia sarà contento (spesso lo è) oppure è solo ironia e voglia di stupire a tutti i costi. Tutto sommato la loro canzone “La canzone mononota” è orecchiabile, ma è solo un fenomeno momentaneo, c’è chi li giudica dei geni … lasciamoglielo credere.
Canta Marco Mengoni che tra l’altro è stato annunciato in diretta, canterà all’European Song Contest, la vecchia eurovisione che quest’anno si terrà a Malmö in Svezia a maggio! La sua canzone si chiama “L’essenziale”; lui la canta con molta partecipazione tra l’altro è uno che come si dice in gergo: “buca il video”, ha forse una tipica canzone sanremese, un po’ melensa, chissà potrebbe anche vincere.
Simona Molinari e Peter Cincotti, accattivante duo con una canzone orecchiabile ”La felicità”… in radio sarà un boom!
Bocelli, super ospite, canta e in sala stampa è spiritoso e gentile. Con lui c’è suo figlio Amos, quasi “costretto” dal padre (scopriamo in Andrea un papà abbastanza severo) a studiare in conservatorio, che questa sera accompagna il padre sulle note di “Love me tender”, contenuta nel suo nuovo album in uscita.
Ancora un ospite straniero è Birdy, cantautrice dalle note delicate come la sua voce e la sua esile personcina. Non riceve poi tanto clamore e apprezzamento da parte del pubblico, ma all’Ariston sono dei “viscerali”, è un pubblico attento ma che applaude solo con il sentimento e il feeling che riceve di volta in volta.
Fazio e Littizzetto, ancora una volta mano nella mano, cantano “Siamo la coppia più bella del mondo” e stonano… ma hanno ragione! Bianca Balti fa quello che sa fare bene, ossia la modella e inciampa… è la “vendetta” di Luciana.
Siamo in dirittura di arrivo ed è il momento dei vincitori: terzo posto per i Modà, secondo per Elio e le storie tese, che si aggiudicano anche il premio della critica e il premio per il miglior arrangiamento.
Vincitore di questo Sanremo è Marco Mengoni.
Come al solito, la scelta dei finalisti e vincitori non mette mai d’accordo nessuno. Troppi vincitori dei talent show negli ultimi anni, i problemi con i call center che sono difficilmente controllabili… il vero vincitore lo acclameranno le radio e gli ascolti.
È stato un Sanremo lieve, all’insegna di un connubio tra cultura e musica leggera. Littizzetto e Fazio non sono stati “valletta” e presentatore, ma due “amici” che per tante sere ci hanno fatto compagnia con “leggerezza”, per farci dimenticare per un po’ la prossima rata dell’IMU e tanto altro ancora…
L’Idea Magazine ringrazia.