Uno straordinario evento, non solo sportivo, che vedrà dunque protagoniste — dal 29 giugno al 1o luglio 2024 — Firenze e l’Emilia-Romagna, e con loro il Piemonte, attraverso territori in cui il ciclismo vanta grandissime tradizioni e radici popolari, che hanno dato a questo sport, e al Tour stesso, campionissimi come Gino Bartali, Marco Pantani, Fausto Coppi, per ricordarne solo alcuni.
A cento anni esatti dalla vittoria di Ottavio Bottecchia, il primo italiano a conquistare il podio del Tour nel 1924, la più importante competizione ciclistica e fra i primi tre eventi sportivi al mondo, sceglie dunque l’Italia.
Diventa dunque realtà un progetto che in questi anni ha visto impegnati la Regione Emilia-Romagna e la Città di Firenze, poi affiancate da Torino e dalla Regione Piemonte. Con il supporto del Governo, per quello che si presenta come un appuntamento storico: per i territori interessati, certo, ma in primo luogo per l’Italia.
Un appuntamento che per la Sport Valley emiliano-romagnola rappresenta dunque una nuova opportunità di promozione internazionale — grazie alla copertura televisiva in 200 Paesi in tutto il mondo — oltre che l’ennesima, prestigiosa conferma quale territorio ad altissima vocazione sportiva.
Quasi 2 milioni di spettatori, 120 milioni di euro l’indotto.
Secondo uno studio commissionato dalla Regione, per le prime tre tappe del Tour si possono prevedere circa 1,8 milioni di spettatori presenti in Italia, di cui oltre 730 mila in Emilia-Romagna. E circa 130mila presenze negli alberghi, la metà in Emilia-Romagna. Importanti le ricadute economiche, con un indotto diretto di 59 milioni di euro, di cui 29 milioni in Emilia-Romagna, più l’indotto e i benefici indiretti a livello nazionale per ulteriori 47 milioni, con altri 13 milioni sulle aziende della filiera del ciclismo.
Le tappe emiliano-romagnole del Tour sono state percorse dai giovani atleti di #inEmilia-Romagna Cycling team, la squadra di ciclismo under23 promossa da Apt Servizi. Un modo per testare le caratteristiche di percorsi che vedono, per quanto riguarda i 200 km della Cesenatico-Bologna, un tratto pianeggiante lungo la Costa romagnola per poi lasciare il campo alle prime salite, in particolare quella di Cima Gallisterna nell’Imolese, per concludersi con le difficoltà dell’anello del Colle di San Luca con una pendenza del 10,6%.
Si snodano interamente nel cuore della Pianura Padana i 225 km della Piacenza-Torino, un tracciato pianeggiante che prende in prestito alcune strade dalla Milano-Sanremo, ideale per mettere alla prova soprattutto i velocisti.
Prevalentemente appenninica invece la prima tappa Firenze-Rimini: 205 km con un dislivello di quasi 4mila metri e una serie di ripide salite fino al passaggio nella Repubblica di San Marino, per poi dirigersi verso il mare di Rimini. (aise)