Recensione di Isabella Rossiello
L’Opera di Pechino, presente al Teatro Bonci di Cesena con il Faust ha regalato magia e suggestione, una scelta colta ed elegante che fa onore a chi prepara il cartellone degli spettacoli.
La scenografia scarna e minimalista, tipica di questa forma di teatro è stata compensata dalla bellezza dei costumi, i trucchi, le acconciature, le movenze, la gestualità, la lingua cinese, la musica.
L’opera basata sul dramma Faust di Johann Wolfgang Goethe è stata portata in scena da Lin Meini, sottotitoli tradotti da Fabrizio Massini, regia di Anna Peschke, consulente artistico Xu Mengke.
Musiche originali di Luigi Ceccarelli,Alessandro Cipriani, Chen Xiaoman.
Luci di Tommaso Checcucci, Akuan,
Materiali scenici Li Jijong,
Trucchi e acconciature di Ali Shuyun, Li Meng,
Coreografie di Zhou Liya, Han Zhen.
Gli attori: nel ruolo di Faust: Liu Dake, Mefistofele, un bravissimo Xu Mengke, Valentino: il giovane Zhao Huihui e Margherita, la bella Zhang Jiachun.
I musicisti: Fu Cha Yina (yguegin), Vincenzo Core (chitarra elettrica)
Wang Jihui (jinghu), Niu Lulu (gong), Laura Mancini (percussioni), Giacomo Piermatti (contrabbasso), Wang Xi ( bangu)
Non si possono omettere il Direttore tecnico : Robert John Resteghini, il direttore di scena : Gioacchino Gramolini, il macchinista: Massimo Abbondanza, il capo elettricista Tommaso Checcucci, Fonici: Alberto Tranchida e Filippo Cassani, truccatrice : Li Meng e la sarta : Li Jian, foto di scena: Zhang Xinwei e un particolare ringraziamento alla fondazione ERT Emilia Romagna Teatro e China National Peking Opera Company, e la collaborazione dell’Istituto Confucio
La trama, seppur complessa, in realtà è stata ammirevolmente adattata nello stile dell’Opera di Pechino.
Mefistofele, il demone, tormenta l’irreprensibile Dottore e Teologo Faust promettendogli una vita di piaceri se alla sua morte gli venderà l’anima.
L’inappagata e mai sazia sete di conoscenza porta Faust alla decisione di suicidarsi, Mefistofele con una pozione invece, da vecchio e canuto lo rende giovane ed aitante.
Faust che non teme l’oltretomba è ben felice di vendere la sua anima e si invaghisce di Margherita, la madre di lei, Marta è contraria, Faust dona alla giovane una preziosa collana ed un sonnifero che addormenterà la madre, la pozione invece non è altro che veleno.
Seduce Margherita e la lascia, la giovane è incinta, il villaggio mormora e Valentino, suo fratello sfida a duello Faust, Mefistofele guida la mano del suo protetto che uccide Valentino.
Margherita intanto ripudiata da tutti e in preda alla pazzia annega il suo bambino e per questo delitto viene condannata all’impiccagione.
Con l’aiuto di Mefistofele Faust entra nella cella e chiede alla ragazza di fuggire con lui, lei rifiuta e Faust rimane solo con il suo atroce rimorso e dolore.
Lo spettacolo ha avuto molti consensi ed un pubblico estasiato e generoso negli applausi, ha premiato una rappresentazione incantevole e così diversa dalla nostra cultura, da desiderare fortemente di saperne di più soprattutto di voler vedere questo immenso e contraddittorio paese, ricco di storia.
Proiettati in Cina quindi per un’ora e mezza si è goduto un dramma ricco di colpi di scena e della bravura e preparazione magistrale degli artisti ma anche delle maestranze succitate.
Conosciamo di più di questa arte: è una forma teatrale di Opera Cinese, sviluppatasi a Pechino a partire dal tardo secolo XVIII è un bene immateriale protetto dall’Unesco, fu estremamente popolare durante la dinastia Qing , mescola meravigliosamente al suo interno : recitazione, pantomima, musica, canto e danza, arti marziali.
Inizialmente l’opera prevedeva solo attori maschili anche nei ruoli femminili, verso il 1870 le donne poterono recitare anche ruoli maschili e nel 1911 la Repubblica Popolare Cinese revocò per sempre il divieto alle attrici di esibirsi, a questo proposito la rivoluzione culturale condizionò l’opera di Pechino affinché si allineasse all’ideologia comunista, infatti, imperatori, re, concubine sparirono dalle rappresentazioni e divennero contadini, lavoratori, soldati!
Ci fu un disamore del pubblico che invece rivalutò l’Opera negli anni ‘80 con l’aggiunta di testi straneri sempre nel rispetto dei cardini tradizionali.
I protagonisti sono sempre quattro con sottocategorie: Sheng, personaggio maschile, Dan personaggio femminile, Jing l’eroe, Chou, il buffone, il furbetto, brillante e può essere sia maschile che femminile.
La scenografia è ridotta al minimo e quasi sempre sono presenti un tavolo e una sedia che possono rappresentare mura, montagna o un letto.
I costumi indicano il rango sociale sontuosi ed imponenti, ricamati , più semplici quelli di ceto basso,ampie, lunghe fluenti sono le maniche per accentuare i movimenti teatrali ed enfatizzarli.
Il trucco ha una funzione importantissima e l’uso dei colori è fortemente simbolico, i colori sono associati a specifiche qualità: il rosso al coraggio e alla lealtà, il nero alla giustizia e alla generosità, il bianco alle caratteristiche negative: astuzia, inganno. Altri colori usati sono : il verde è associato alla cavalleria, il blu al valore, il giallo alla brutalità, il viola alla saggezza.
La musica ha un’importanza fondamentale,accompagna i gesti, le entrate, sottolinea sentimenti e movimenti.
I principi estetici sono importantissimi, ad esempio camminare in cerchio significa percorrere lunghe distanze, un viaggio, se un attore si rassetta il vestito significa che un dignitario o un personaggio di alto rango sta per prendere la parola, si mima l’apertura o la chiusura di una porta, smussare i gesti e le pose per evitare angoli e linee rette, mani e occhi roteano prima di posarsi su un personaggio.
Che meraviglia, nessun mistero che abbia stregato il pubblico, anche se è un teatro così diverso da quello occidentale con codici e cifre stilistiche proprie.
È tra le forme di rappresentazione teatrale orientale più conosciute al mondo per la ricchezza dei costumi, l’essenzialità scenografica, la particolare e difficile esecuzione dei performer, che richiede agli attori un duro lavoro di preparazione.
Tutto questo è stata la somma di uno spettacolo di rara bellezza e suggestione e l’incontro con una cultura diversa è sempre arricchimento veicolato al cuore dello spettatore.
Fotografie di Zhang Xinwei