Articolo di Isabella Rossiello
Bitonto, Puglia, Sud Italia, una volta l’anno si trasforma in un quartiere di Memphis; basta chiudere gli occhi, dimenticare la magnifica Piazza Cattedrale con la sua meravigliosa e scenografica Cattedrale Romanico Pugliese con l’obelisco barocco al centro e in cima una dolce Madonna (la guglia dell’Immacolata) che sembra abbracciare e proteggere tutti.
Tutto questo è possibile con l’idea felice del Direttore Artistico Beppe Granieri che già da dodici anni porta a Bitonto il Blues Festival, “The Best” dei Blues Men italiani e stranieri, Beppe Granieri ha tre passioni: la Famiglia, il Blues ed Elvis Presley, insieme al suo lavoro di grafico pubblicitario, ovviamente il logo è suo.
L’America in toto lo affascina e portarne un pezzo, (tra i più nobili) in Italia, a Bitonto non è stato un “coup de foudre” bensì una scelta passionale, dettata dal cuore, dall’anima, rendendo così felici i bitontini amanti del blues e che magari non possono permettersi di ascoltare il blues lì dove è nato, semplicemente Beppe Granieri glielo porta in piazza e la piazza è sempre piena, partecipe ed entusiasta.
Come e dove nasce il Blues? Le radici del blues sono da ricercare tra i canti della comunità di schiavi africani deportati dall’Africa nelle piantagioni degli stati meridionali degli Stati Uniti. La parola Blues nasce dall’espressione “to have the blue devil” essere triste, depresso ed è facilmente immaginabile, viste le terribili condizioni degli schiavi nei campi di cotone, i ricordi di una patria perduta in modo violento, i viaggi terribili dove se individuati, il carico umano veniva buttato a mare.
Nel 1865, con l’abolizione della schiavitù, molti ex schiavi musicisti portarono la loro musica fuori dalle piantagioni; antenato del blues era lo spiritual, canto devozionale, canto africano; l’uso del banjo era addirittura “tollerato” dai padroni bianchi perché ricordava una chitarra, strumento americano.
Grazie a Beppe Granieri per averci portato un pezzo d’America e della sua storia, quest’anno come gli anni precedenti sul palco si sono alternati: Sebastiano Lillo 4tet, Lebron Johnson, Dago Red, Umberto Porcaro Trio, David Place Trio/Mustang, Ognuno con il suo mood e stile, perché il blues non è solo tristezza ma rabbia, melodia, e nonostante tutto gioia e consolazione.
Grazie agli sponsor che permettono la gratuità dell’evento, alle parole di ringraziamento e supporto dell’attuale Sindaco di Bitonto, Dottor Francesco Paolo Ricci, grazie al popolo bitontino e non solo perché da anni sono tanti gli stranieri di passaggio e i cittadini dei paesi limitrofi che hanno il piacere di vivere un evento così importante e decisamente piacevole.
Lunga vita al Bitonto Blues Festival.
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