Caro direttore Dossena, c’è rabbia e dolore per l’uccisione di Giulia, siamo tutti accomunati nello sgomento di tanta tragedia. Abbiamo sperato inutilmente che Filippo Turetta riportasse a casa Giulia sana e salva e ci siamo stretti attorno alla sua famiglia. L’artista Piero Pelù ha gridato: “Mi vergogno di essere uomo. Siamo tutti da rifare”. Parole pesanti che hanno provocato notevole disappunto perché irriguardose nei confronti della stragrande maggioranza di uomini che non hanno nulla di che vergognarsi.
“tutti abbiamo dentro di noi i semi del BENE e del MALE…”
I genitori di Filippo, affranti dal dolore si rifiutano per il momento di incontrarlo e si chiedono in cosa hanno sbagliato addossandosi, come spesso succede, colpe che non hanno. Ma la colpa è tutta di Filippo o, come Leopardi, dobbiamo chiamare in causa la Natura che, nel distribuire i suoi “doni”, inganna i suoi figli con false aspettative?
Io penso che tutti abbiamo dentro di noi i semi del BENE e del MALE e che, a differenza degli animali, abbiamo la facoltà di poter discernere se non cadiamo preda dei nostri “demoni”. Filippo è anche lui una vittima, vittima delle sue debolezze e di una falsa cultura che spinge alcuni uomini a considerare le donne come qualcosa da possedere e da sottomettere alle proprie brame.
Tanto si può e si deve fare da un lato per proteggere le donne, aiutandole a saper cogliere i primi segnali di un rapporto malato e dall’altro stimolando nei ragazzi, sin da piccoli, soprattutto con l’esempio, la cultura dell’altruismo e del rapporto paritario. Compito questo che spetta in primis alle famiglie e solo in un secondo momento alla scuola alla quale, spesso, troppo facilmente si demandano compiti che le competono solo marginalmente.
A me Filippo ha ricordato un altro mostro, Alessandro Serenelli, l’assassino della dodicenne Maria Goretti che si opponeva al tentativo di stupro. Fu condannato a 30 anni di carcere, visse la pena e il resto della vita implorando il perdono di Maria che in sogno gli aveva detto che lo aspettava in Paradiso. Maria Goretti fu proclamata Santa nel 1950. Il suo corpo riposa nel Santuario della Madonna delle Grazie a Nettuno.
Tutti ci auguriamo che Filippo sappia risalire dal fondo del baratro dove è precipitato e che riesca col tempo a capire il vero significato della parola Amore. Il suo pentimento tardivo non cambierà quello che già è avvenuto ma servirà alla sua anima per iniziare un percorso di redenzione.