Di Isabella Rossiello
E se un film non avesse il montaggio, i costumi, la scenografia, il doppiaggio, le musiche, il fonico di presa diretta, gli effetti speciali e il trucco? Il casting, ammettiamolo, i veri “divi” sono loro. In realtà registi e attori sono osannati, ben pagati, insomma oneri e onori.
Il Festival del Cinema di Città di Spello e dei Borghi Umbri da anni supplisce a questa “mancanza” e premia le figure dietro la macchina cinematografica; posso assicurare che l’emozione dei premiati è palpabile, la loro gioia a malapena contenibile.
Un festival che è ancora nella fase di crescita ma che sa dove vuole arrivare, passo dopo passo. Ci sono giurie per ogni categoria: film italiani, film internazionali, documentari, backstage film e serie tv, cortometraggi, migliore animazione, miglior promessa del cinema italiano, miglior podcast. Giornalisti, uffici stampa, attori e attrici, speaker radiofonici e altre figure di cinema e comunicazione sono i giudici di queste professioni cui non è riservato, spesso, nemmeno la presenza nei titoli di coda.
La presidente Donatella Cocchini, l’inventrice e fautrice di questo Festival quest’anno è coadiuvata dalla Direttrice Artistica Laura Luchetti, regista pluripremiata; l’ufficio stampa curato con grande perizia da Maria Tripepi, l’ufficio stampa esterno invece è curato da Stefano Amodio. Intorno però c’è una miriade di volontari, quasi tutte donne che guidano i partecipanti da un luogo all’altro, da un evento all’altro.
A proposito di eventi collaterali, molto interessante l’incontro tenuto da Arianna Duranti sulle locandine dei film dagli anni ‘50 agli anni ‘80 e la loro evoluzione. Bella la mostra “Negativi e Positivi” su Aida Masci, prima donna a lavorare, negli anni Venti, come addetta alla stampa per il cinematografo. Altro evento che fa ben sperare in una gioventù sana è lo studio e la realizzazione di abiti del periodo d’oro del cinema e ispirato alle divine dell’epoca, dagli studenti dell’Istituto Cavour Marconi Pascal di Perugia, obiettivo ben riuscito.
Il Festival dura dieci giorni e ogni giorno il pubblico vede gratuitamente nel meraviglioso teatro Subasio film recenti ma anche capolavori come “Rocco e i suoi fratelli”, del grande Zeffirelli, e incontri degli spettatori con gli attori.
Al teatro Subasio c’è anche la presentazione del libro: “La Banalità della Mafia” del magistrato Catello Maresca.
Già da qualche anno sono premiati documentari, film e serie visionati da Istituti Scolastici: “Agenda 2030” Il premio Carlo Savina è andato al Maestro Roberto Pischiutta, in arte Pivio, e un altro celebre Savina, Calabretto, ha presentato il suo libro “L’esperienza del Suono”.
Un festival “frizzante” e ci si avvia alla chiusura con due serate per le premiazioni. Prima e seconda serata presentate nel magnifico Auditorium San Domenico di Foligno con l’attenta supervisione di una doppia direzione artistica: Donatella Cocchini e Francesca Romana Lovelock. La seconda serata affidata alla regista Laura Luchetti.
Un “Uliveto di premi”, parole di Pippo Mezzapesa sui social per il suo pluripremiato: “Ti mangio il cuore”. I premiati sono stati presentati dagli attori Alessio Praticò e Francesco Castiglione; la madrina di questa edizione è l’attrice Claudia Marsicano.
Sipario che si chiude per riaprirsi fra un anno con novità, nuovi film, ma una certezza, la vulcanica Presidente Donatella Cocchini, sempre avida di idee per stupirci con la sua creatività.
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IL “FESTIVAL DEL CINEMA DI SPELLO” METTE IN ARCHIVIO LA XII EDIZIONE
Con la doppia premiazione all’Auditorium San Domenico di Foligno è calato il sipario sulla kermesse che celebra i professionisti del dietro le quinte: ecco tutti i premiati
Le date del 2024 sono già state fissate, intanto il “Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri – Le Professioni del Cinema” ha messo in archivio la sua dodicesima edizione, la prima con una doppia direzione artistica: una in capo alla presidente dell’Associazione Culturale di Promozione Sociale “Aurora” APS, Donatella Cocchini, in collaborazione con Francesca Romana Lovelock e l’altra affidata alla regista Laura Luchetti. Un’edizione che, come le precedenti, si è fatta apprezzare per la variegata offerta proposta al pubblico di cinefili ma anche di curiosi, tra proiezioni, mostre, incontri con registi, attori e i professionisti del dietro le quinte. Le cosiddette “maestranze” a cui la kermesse, ideata da Donatella Cocchini e dal regista Fabrizio Cattani, è dedicata. Venerdì 17 e sabato 18 marzo all’Auditorium San Domenico di Foligno si sono tenute le due cerimonie di premiazione, con l’assegnazione di tanti riconoscimenti ai professionisti, ma anche a registi e attori. Per la sezione dei film italiani in concorso, la pellicola che si è aggiudicata il maggior numero di premi è stata “Ti mangio il cuore” di Pippo Mezzapesa. Quattro, in particolare, i riconoscimenti: la sceneggiatura con Pippo Mezzapesa, Antonella Gaeta e Davide Serino; la fotografia con Michele D’Attanasio; la scenografia con Daniele Frabetti; e i creatori di suoni con Ivan Caso e Matteo Bendinelli. Tre i premi a “Il Pataffio” di Francesco Lagi: i costumi con Mariano Tufano, le musiche con Stefano Bollani e l’acconciatura con Marco Perna. Sempre tre i riconoscimenti portati a casa dal film “Princess” di Roberto De Paolis: il trucco con Giovanna Turco, il fonico di presa diretta con Angelo Bonanni e il montaggio del suono con Alessandro Feletti. Due, poi, i premi assegnati a “Piove” di Paolo Strippoli, a cui sono andati il montaggio con Marco Spoletini e gli effetti speciali con Giuseppe Squillaci. Infine, un riconoscimento per uno a “Notte Fantasma” di Fulvio Risuelo che si è aggiudicato il premio al produttore esecutivo con Antonio Tozzi; e “Le ragazze non piangono” di Andrea Zuliani per il casting con Stefano Rabbolini. Sempre tra i film italiani altri riconoscimenti sono stati assegnati a “Margini” di Niccolò Falsetti, che ha ottenuto due premi come “Miglior film” assegnati da una giuria composta da giornalisti umbri e da Cinemaitaliano.info; e a “Settembre” di Giulia Steigerwalt, premiata come miglior opera prima dalla giuria dei giornalisti cinematografici. Il riconoscimento è stato consegnato ai due giovanissimi attori Luca Nozzoli e Margherita Rebeggiani. Menzione speciale, poi, per “Bassifondi” di Francesco Pividori, assegnato dalla direzione organizzativa e artistica del Festival. “Un premio speciale – ha commentato la regista Laura Luchetti, al suo ‘battesimo’ alla direzione artistica della kermesse – per un film cocciuto, arrabbiato, coraggioso e pieno di poesia”.
TUTTI I PREMI – Com’è noto, però, il Festival del Cinema di Spello non premia solo i film italiani, ma anche tante altre categorie. A cominciare dal miglior film internazionale in questa XII edizione assegnato a “Love Life” di Koji Fukada e ritirato da Michele Zanlari e Beatrice Gulino di Teodora Film. Miglior documentario è stato riconosciuto “C’è un soffio di vita soltanto” di Daniele Coluccini e Matteo Botrugno, mentre una menzione speciale è stata assegnata a “Peso Morto” di Francesco Del Grosso, ritirato dal co-sceneggiatore e co-produttore Benedetto Lattanzi. Sempre tra i documentari, il premio Cineteca Nazionale Centro Sperimentale di Cinematografia è andato a “Los Zuluagas’” di Flavia Montini. Per il miglior backstage film è stato premiato “L’Ombra di Caravaggio” di Daniele Santonicola, per miglior backstage serie tv, invece, “Il re” di Tiziana Cantarella, ritirato dalla stessa regista e dal Senior Producer Video Asset, Gabriele Raciti. Per le serie tv è stata assegnata anche una menzione speciale a “Confusi”, presente con Alessio Rocchi, vice direttore contenuti digitali RaiPlay e gli attori Edoardo Giugliarelli e Pauline Fanton. Per il Premio Agenda 2030, poi, il riconoscimento è andato a “Tu non sai chi sono io: Big Mama”. A ritirarlo Alice Di Martino di Rai direzione Comunicazione Festival Nazionali. Tre i riconoscimenti assegnati dalla giuria internazionale della William Penn University – Oskaloosa – Iowa per miglior documentario a “In the mind’s Garden” di Matteo Balsamo, per miglior cortometraggio a “Mammarranca” di Francesco Piras e per miglior backstage a “The hanging sun” di Davide Pitinzano. Per lo Spello International Film Festival il riconoscimento per “Best Short Film” a “Frida” di Alessandra Odic e lo “Special Jury Price” a “Leggero leggerissimo” di Antimo Campanile. Tra i nuovi riconoscimenti istituiti a partire da questa edizione quello per miglior podcast assegnato a “Io ero il milanese” di Mauro Pescio (presente da remoto) e ritirato da Andrea Borgnino, responsabile editoriale RaiPlay Sound; e quello per miglior corto d’animazione a “The black recat” di Paolo Gaudio.
PREMI ALL’ECCELLENZA – Ad aggiudicarsi il “Premio all’eccellenza” 2023 è stato il regista Mario Martone che, intervenendo da remoto, ha dichiarato: “Mi spiace moltissimo non esserci, perché Spello è un posto meraviglioso e perché adoro questo Festival. Gli amici me ne parlano spesso, tutti i collaboratori che per me sono così importanti. Lo dico sempre che saremmo nulla senza i nostri collaboratori, perché il cinema è veramente un lavoro collettivo. Il fatto che si premino, giustissimamente, quelle categorie che normalmente si tende a considerare minori è importante. È una cosa bellissima quella che succede in questo Festival. Immagino che lì, stasera (sabato, ndr) ci siano tantissime persone che conosco, stimo e apprezzo con le quali ho lavorato e con le quali mi piacerebbe lavorare”. Il “Premio Carlo Savina” per l’eccellenza alla musica è andato, invece, a Roberto Pischiutta in arte Pivio. “Ringrazio il maestro Federico Savina per questo riconoscimento” ha commentato, per poi aggiungere: “Questa è una bellissima occasione perché si festeggia il cinema e si festeggia un particolare cinema, quello che, purtroppo, spesso non è conosciuto, dando spazio a chi con la propria arte, anche musicale, permette il risultato, si spera positivo del film, è un’occasione fondamentale. Quindi grazie per questa occasione e a tutti i grandi artisti che sono presenti qui in sala”.
PREMIO SPECIALE – In occasione della XII edizione, il Festival ha deciso di assegnare un premio speciale all’attore Alessandro Sperduti. “È la prima volta che diamo un premio ad un attore – ha detto la presidente Donatella Cocchini -, ma è una decisione che il direttivo ha deciso di dare ad un attore che in questi anni ha avuto una crescita esponenziale a livello professionale”. “È un momento emozionantissimo – ha detto Sperduti in collegamento da Roma -. Sono molto affezionato a questo Festival e il mio grazie va a Donatella e a tutte le persone che lavorano da anni a questo Festival, con cui ho un rapporto meraviglioso. Proprio per questo il riconoscimento vale ancora di più, perché viene da persone che mi vogliono bene, alle quali voglio bene. Grazie infinte per questo riconoscimento che significa tanto per me. Ci tengo a ringraziare anche quelle persone che hanno reso il personaggio di Dante quello che è, tutte le persone che hanno lavorato a questo film a cominciare da Pupi e Antonio Avati, senza le quali questa pellicola non ci sarebbe stata. Ci tengo a ringraziarli perché, soprattutto in questa sede, credo sia fondamentale. Un’altra ragione per cui questo film è importantissimo per me è perché sono molto legato all’Umbria e Dante è stato girato quasi interamente lì”.
PREMIO GIOVANE PROMESSA DEL CINEMA ITALIANO – Al giovane Francesco Pellegrino, attore nel film italiano in concorso “La santa piccola”, il premio degli Agenti Spettacolo Associati. “Grazie al Festival e ai giurati che mi hanno votato. Sono molto felice perché questo è il mio primo premio e sono emozionatissimo. Grazie a Donatella e a questo Festival che ha dato luce a un piccolo film come ‘La santa piccola’. Voglio ringraziare tutta la troupe, fatta di giovani, e mia madre, motore di ogni mia emozione e ispirazione”.
Tra i tanti ospiti presenti alla cerimonia di premiazione, condotta dagli attori Francesco Castiglione e Alessio Praticò, tra i quali la madrina di questa edizione, l’attrice Claudia Marsicano. “Sono onorata, emozionata e lusingata di essere la madrina di questo Festival, ma al contempo mi sento anche molto inadeguata a ricoprire questo ruolo. Ho passato giorni a chiedermi cosa potevo dire di bello e ispirante e alla fine, forse, le parole giuste le ha trovate un computer” ha detto, dopo aver letto un testo creato da un programma di intelligenza artificiale. ”In questo mondo di algoritmi, in cui un computer può scrivere una sceneggiatura e un robot può sostituire un attore – ha aggiunto -, mi chiedo quale sarà la nostra salvezza, cosa possiamo fare per essere unici. Non lo so, però penso che qualcosa di simile ad una risposta possiamo trovarla in questo mondo di inadeguatezza, nel nostro essere umani, fallibili e inadatti. Ci tengo veramente tanto a ringraziare questo Festival e queste persone meravigliose, con un cuore enorme che hanno ancora voglia di raccontare le nostre storie di esseri umani. Con la speranza che non si smetta mai di raccontare il nostro disagio, la nostra inadeguatezza, nella creazione di specchi nei quali – ha concluso – possiamo rifletterci imperfetti ma unici, uguali e meravigliosi”.
A far calare il sipario sulla XII edizione sono stati, nella giornata di domenica 19 marzo, l’incontro di attori, registi e premiati con i giovani del progetto “Drama Club” nella sala dell’Editto di Palazzo Comunale e, in serata, la proiezione al Teatro “Subasio” del film “Ti mangio il cuore” di Pippo Mezzapesa, alla presenza dello stesso regista e dell’attore Francesco Patanè. Il Festival tornerà con la sua XIII edizione dall’8 al 17 marzo 2024.