Imperversano le Fashion Weeks a livello europeo e internazionale, intanto le modaiole incallite si divertono e fanno affari con gli Swap Parties.
È la faccia di una stessa medaglia, l’amore per la moda, l’amore per l’arte, sì perché, soprattutto ad alti livelli, e a volte anche fra gli outsider, la moda è proprio arte.
Londra ha aperto le danze, ha presentato la prossima moda invernale, a seguire Milano, Parigi, e NY.
Le sfilate sono molto interessanti, le nuove proposte, muovono mercati, le grandi Griffe assoldano modelle di tendenza, le location sono spesso da sogno, le star affluiscono nei parterre e le giornaliste di moda gongolano, poi ci sono i Parties e il pubblico modaiolo a volte è decisamente strambo o creativo … dipende dai gusti o dal bon ton.
La moda è business, è artigianalità, è creatività, gli Swap Parties anche, in modo minore e diverso ovviamente … è la faccia della stessa medaglia, l’amore per la moda con budget più modesti se non addirittura a budget zero!
Cosa sono gli Swap Parties? Dove nascono?
Nascono a Manhattan, ma alcuni addirittura danno un nome e un cognome all’inventore di questa pratica che invece è molto più antica di quel che si pensi.
Il “genio” sarebbe un giovane disoccupato canadese, Kyle MacDonald, che nel 2005 iniziò quasi per gioco a barattare oggetti sul più famoso sito di annunci d’America, craislist.org.
Leggende metropolitane o meno, in fondo si tratta di scambio, le “fashion addict” se ne sono innamorate subito e dagli States dove è ormai prassi da anni, lo Swap è arrivato anche in Italia, prima nelle grandi città come Milano e Roma, poi ha cominciato a far capolino nelle province ed è ormai un concetto globale.
Gli Swap Parties si possono organizzare a casa propria o in locali affittati all’uopo.
A Cesena, in Romagna, si svolge con successo ormai da qualche anno, il luogo era il “negozio”di riciclo, uno spazio per un riuso intelligente, creativo e meraviglioso è “Ofelia Tuttotorna” creato da donne che creano eventi e “lab” di trucco, tintura della lana con metodi tradizionali e tanto altro, un posto dove ciò che si sarebbe buttato rinasce a nuova vita e magari ad altra destinazione d’uso.
Dico era perché ormai visto il successo delle prime edizioni, si è trasferita al Teatro Verdi, sempre a Cesena, un Teatro che oggi ha cambiato “Mission” ed è diventato un posto elegante dove fare convegni, mostre d’arte, poi, di sera, ristorante finissimo con intrattenimento e a mezzanotte come per magia, tutti i tavoli spariscono in una botola … trasformandosi in discoteca!
Ed è qui che lo Swap Party ha avuto luogo, sul proscenio, su stand e tavolini c’è di tutto e di più, la formula è vincente e soprattutto divertente: ogni persona porta quindici capi in buono stato, abiti, scarpe, accessori, bijoux, versa 10 euro e in cambio ha l’accesso a fine serata ad un lussureggiante buffet.
I capi di cui ci si vuole disfare sono capi che hanno stancato o che qualche kilogrammo in più ormai ha reso alieno, buttarli? Darli alla Caritas?
Le occasioni ci sono, darli alla Caritas è un’ottima idea, ma lo Swap Party è decisamente il più divertente, appena si arriva c’è una persona che valuta i capi, tre stelle (o cuoricini), due o una a seconda della qualità e magari della “griffe”.
Con questi bigliettini su carta rigorosamente riciclata, ci si aggira tra gli stand e a seconda dei “punti” si sceglie il corrispettivo capo che piace.
Naturalmente si trova di tutto, il pubblico è di solito femminile, i maschietti che accompagnano le fidanzate o mogli, annoiatissimi sui divanetti, cincischiano con i loro I-Phone.
Le donne invece sono trasversali, c’è la modaiola esagerata in cerca del pezzo che la farà diventare unica,la “It girl” del momento, o la nostalgica del gonnellone a fiori, o quella per cui il riciclo è “politically correct”!
Più semplicemente sono donne in cerca dell’occasione, di voglia di conoscersi e stare insieme … l’armadio non si vuota, perché ad ogni capo dato se si ha fortuna c’è un capo scambiato, non tutti i capi ovviamente incontrano il favore del pubblico ma gli swap si susseguono e altre donne, troveranno il pezzo che cercavano i capi che non hanno successo vengono restituiti.
In tempi grami la gente si adatta, l’estro si affina e nascono così nuove, per modo di dire, forme di mercato.
Il vero segreto però è mixare, il capo griffato e il capo usato, shakerare ben bene e il miracolo è fatto, essere unici poi non è così difficile, bastano amore e fantasia, il pane no, “ingrassa”!