Friday, April 19, 2024

EUGENIO FINARDI, ARTISTA RIBELLE

EUGENIO FINARDI,  ARTISTA RIBELLE

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Eugenio Finardi, Marzo 2014, Foto di Marilena Dossena. Divieto di riproduzione.

Figlio di una cantante lirica americana e di un italiano di Bergamo,  rivela un talento precoce incidendo già a nove anni un disco per bambini. Poi, negli anni ’70 si dedica alla musica rock, collaborando con vari gruppi del genere. Le prime canzoni le canta in inglese, con testi della cantautrice californiana Marva Jan Marrow; poi passa all’italiano, con testi molto impegnati con i quali raggiunge il successo  (1976/77, con gli album DIESEL  e SUGO, che contengono i noti brani “Non è nel cuore”, “La radio”,  “Extraterrestre”, “Musica ribelle”).  Sono numerose, nel corso degli anni,   oltre l’uscita di molti album,   le sue collaborazioni con vari artisti, sia musicisti nel campo del rock, del jazz, del blues ed altro.  Lo troviamo impegnato anche nel campo teatrale:  infatti, si cimenta in monologhi  che spaziano  in vari campi e  che riscuotono indubbio successo: tra i quali mi piace citare “SUONO”, al Teatro Filodrammatici di Milano;  “IL CANTANTE AL MICROFONO”, concerto per voce e sestetto classico;  con l’Associazione “SENTIERI SELVAGGI” di Carlo Boccadoro, esegue le canzoni del poeta ed attore russo Vladimir Vysotsky,  orchestrata dal compositore Filippo Del Corno, vincendo il Premio dedicato al grande cantautore LUIGI TENCO. Dalla sua ampia produzione musicale vorrei ricordare  i duetti con famosi musicisti italiani: Angelo Branduardi, Fabrizio De Andrè,  Grazia  De Michele,  Fabio Concato, Luciano Ligabue , Marina Vlady, Roberto Vecchioni,  Omar Pedrini,  Ivano Fossati,  Claudio Baglioni,  Roberta Di Lorenzo,  Antonello Venditti,  il gruppo di Elio e le Storie tese, gli Area, ecc.

Dopo una fase di minor presenza live  (escono una trentina fra album, raccolte e singoli),  Finardi è tornato oggi con un nuovo album dal titolo significativo, “FIBRILLANTE”,  che riecheggia lo stile anni ’70,  con sonorità jazz-rock e che sta portando in tour in numerose città italiane.

La sua figura imponente, dai lunghi capelli, che porta raccolti in una coda di cavallo, un bel viso regolare, fa intuire in lui una persona dal forte temperamento. Sono fortunata:  fra un tour e l’altro, riesco ad ottenere un’intervista, che vi propongo.

L’IDEA: Lei ha dedicato tutta la sua vita alla musica, componendo parecchie canzoni  e facendo anche varie collaborazioni con altri artisti.  Pensa che avrebbe potuto fare qualcosa di diverso o la musica era il suo destino?
Eugenio Finardi:Direi che la musica era assolutamente il mio destino, dato che sono nato all’interno di uno strumento musicale, mia madre. Era una cantante lirica, americana di origini irlandesi e tedesche, è venuta in Italia nel 1948 insieme al Maestro Toscanini per studiare alla Scala. Non ha smesso di cantare durante tutta la gravidanza e quindi immaginatevi cos’era essere dentro il liquido amniotico, sotto questo diaframma che continuava a cantare;  sono nato perfettamente intonato, infatti.  E poi, da subito, mi ha addestrato per essere un cantante.  In realtà, se non fossi diventato un cantante, non so che fine avrei fatto. Mi sarebbe piaciuto fare l’astrofisico, ma sono troppo pigro per studiare tutta quella matematica.  Forse avrei fatto il giornalista, chi lo sa, anche se, come dicevo, sono troppo pigro anche per scrivere.  Sono pigro in tutto, salvo che per cantare: sono un usignolo canterino.

L’IDEA:  Lei è un cantautore impegnato socialmente.  Il suo  ultimo album “FIBRILLANTE”, che messaggio vuol mandare ?
Eugenio Finardi: Il mio è un messaggio di  incitamento alla rivolta, alla ribellione verso questo pensiero unico liberista, che è una perversa, maligna, mortale ideologia, nata da un ideale alto;  come spesso succede, di solito, diventano le perversioni degli ideali liberali:  gli ideali di libertà, di eguaglianza, libertà di parola, libertà di pensiero, libertà d’impresa.  E’ stata pervertita in questi ultimi trent’anni nel pensiero liberista che invece consiste nell’adorazione del denaro,  il consumismo…

L’IDEA: Gli scrittori che ama di più?
Eugenio Finardi: Mi piace molto il libro “Il signore delle mosche” di Golding.  Dei contemporanei il mio preferito è Stephen King, che credo sia il Dickens della nostra epoca. Amo Aldo Nove, Valerio Millefoglie.  Naturalmente Shakespeare, Goethe, Tolstoj, Dumas, Dickens, Melville… i grandi scrittori di emozioni e di avventure.  Poi chiaramente Dostojevskij,  di cui ho letto soltanto “I fratelli Karamazov” e quindi è un amore limitato. Però, in assoluto, d’istinto, posso dire Stephen King, il più grande scrittore sottovalutato della nostra epoca,  come io sono il cantante più sottovalutato d’Italia… L’IDEA:  Cosa bisognerebbe fare per il futuro del pianeta che risulta piuttosto precario ?

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L’IDEA:  Cosa bisognerebbe fare per il futuro del pianeta che risulta piuttosto precario ?
Eugenio Finardi: Ci vorrebbe un’epidemia che eliminasse tre quarti dell’umanità, purtroppo,  perché l’umanità sta dimostrando di essere una muffa che rovinerà il nostro pianeta.   Un inizio potrebbe essere appunto la fine di questo liberismo che, tra l’altro, permette alla multinazionali e ai ricchi di questo pianeta di mangiarselo,  di consumarselo:  quello che stanno facendo in America con il fracking  per portare il gas,  il consumo di ogni risorsa,  per questa società dei consumi insensata che stiamo vivendo e  la produzione di spazzatura senza controllo.  Io sono stato nel Sud-Sudan,  dove non esiste spazzatura,  tutto viene riciclato fino alla consunzione,

L’IDEA:  Quali sono i  musicisti che l’hanno influenzata di più ?mentre noi sprechiamo tantissimo;  basta pensare alla tecnologia che in due anni diventa obsoleta e non si sa dove buttarla.

Eugenio Finardi: I musicisti che mi hanno influenzato di più sono i Rolling Stones, i Who, i Beatles in parte, i Bluesman che ho conosciuto tramite i Rolling Stones e attraverso il mio grande amore per loro. Questi sono Muddy Waters, Chester Arthur Burnett in arte Howlin’ Wolf  (significa lupo ululante) e John Lee Hooker. Mi hanno influenzato molto anche i musicisti classici, in particolare barocchi, come Domenico Scarlatti, Mozart, Bach, anzi, direi che nelle mie canzoni in italiano se ne sente molto l’influenza. Poi i grandi cantautori folk americani come Pete Seeger, Bob Dylan stesso, James Taylor, Harold King e Joni Mitchell.

Sito internet per bio, discografia e tour italiano: http://www.eugeniofinardi.it/#

 

Discografia

Album

1975 – Non gettate alcun oggetto dai finestrini (Cramps, CRSLP 5151)

1976 – Sugo (Cramps, CRSLP 5152)

1977 – Diesel (Cramps, CRSLP 5153)

1978 – Blitz (Cramps, CRSLP 5205-154)

1979 – Roccando rollando (Cramps, CRSLP 5205-155)

1981 – Finardi (Fonit-Cetra)

1982 – Secret Streets

1983 – Dal blu (Fonit-Cetra)

1985 – Colpi di fulmine (Fonit-Cetra)

1987 – Dolce Italia (Fonit-Cetra)

1989 – Il vento di Elora (Fonit-Cetra)

1991 – Millennio (Fonit-Cetra)

1996 – Occhi (WEA)

1998 – Accadueo (WEA) (ripubblicato nel 1999 con 1 bonus track)

2003 – Il silenzio e lo spirito

2005 – Anima blues

2008 – Il cantante al microfono (Velut Luna)

2014 – Fibrillante (Universal)

Live

1984 – Strade (Fonit-Cetra)

2008 – Suono (Ermitage)

2009 – Un uomo Tour 2009

2013 – Musica Ribelle Live

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Eugenio Finardi, Marzo 2014, Foto di Marilena Dossena. Divieto di riproduzione.

Raccolte

1987 – Dolce Italia (Fonit-Cetra)

1990 – La forza dell’amore (Fonit-Cetra; raccolta di vecchi brani riletti e 2 inediti)

1993 – Acustica (Fonit-Cetra)

1998 – Extraterrestre e altri successi

1998 – Musica ribelle

2001 – La forza dell’amore 2

2002 – Cinquantanni

2007 – Un uomo

2012 – Sessanta

Singoli

1961 – Palloncino rosso fuoco

1973 – Spacey stacey/Hard rock honey (Numero Uno, ZN 50305)

1975 – Soldi/Voglio (Cramps, CRSNP 1801)

1976 – Musica ribelle/La radio (Cramps, CRSNP 1802)

1976 – Non è nel cuore/Giai Phong (Cramps, CRSNP 1803)

1977 – Tutto subito/Zucchero (Cramps, CRSJB 1501)

1977 – Affetto/Op. 29 in Do maggiore (Cramps, CRSNP 1804)

1977 – Cuba/Extraterrestre (Cramps, CRSNP 1805)

1979 – 15 bambini/La canzone dell’acqua (Cramps, 5201 806)

1979 – Why love/Song fly high (Cramps, AS 5000 543)

1982 – Hostages/Beyond the Icy Rings of Saturn (Pathé Marconi, 2C 008-64812)

1985 – Vorrei svegliarti/Ambara boogie (Fonit Cetra, SP 1828)

1999 – Amami Lara (WEA, 3984 26660 2 10)

2012 – E tu lo chiami Dio (Edel Italia)

2012 – Passerà (Edel Italia)

Marilena Dossena
Marilena Dossena
Nata a Milano, cresciuta in un ambiente artistico e letterario (il padre Pittore ed il compagno editore e giornalista), ha lavorato in varie Case Editrici e presso l’Università degli Studi di Milano. È stata Vice-Presidente e Responsabile Cultura del CRAL dei dipendenti universitari per 30 anni, organizzando dibattiti su problemi sociali ed incontri con importanti personalità della cultura. È stata, inoltre, Consigliere del Circolo Ambrosiano Meneghin e Cecca per dieci anni, dove ha organizzato conferenze ed eventi musicali. Appassionata di fotografia, ha partecipato a molte Mostre, sia collettive che personali. Sue immagini sono state pubblicate in vari volumi (La storia di Meneghin e Cecca, Lombardia amore mio, Milano: la storia sui muri, Milano o cara: Porta Ticinese), ed in molti quotidiani importanti (Il Corriere della sera, Il Giorno, Il Giornale, la Martinella, l’Intermezzo, ecc.). Le sue preferenze vanno ai volti di personaggi, alla natura in genere ed alle tradizioni popolari (carnevali di Milano, Venezia, Borgosesia, Oleggio, ecc.). Ha inoltre collaborato , con varie interviste a personalità della cultura con i periodici l’Intermezzo, l’Impegno e La Vallèe notizie.

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