L’antefatto nel mito. Agamennone e la sua flotta non possono salpare verso Troia. La mancanza di vento non consente alle navi di prendere il largo. Artemide per cambiare lo stato delle cose chiede e ottiene il sacrificio di Ifigenia, giovane figlia di Agamennone.
Ifigenia oggi. “Esecuzione/Ifigenia” nasce da una collaborazione tra Miriam Palma e Lina Prosa che da tempo sperimentano una collaborazione che mette insieme i loro diversi linguaggi legati al testo, alla voce, al canto. L’appuntamento questa volta è con una nuova tappa dello spettacolo, frutto di un ulteriore percorso di ricerca, che ancor più valorizza la pluralità linguistica della trama drammaturgica. Ifigenia, di ieri e di oggi, è tutta nell’ambiguità del titolo: esecuzione come atto musicale, esecuzione come atto di condanna a morte. Il nodo di tale ambiguità è racchiuso in una sola presenza scenica che è allo stesso tempo l’esecutore e la vittima: Agamennone/padre e Ifigenia/figlia.(Fonte Teatri di Pietra)
Miriam Palma, attrice/esecutrice, ha dato vita sul palcoscenico del teatro romano ad un monologo/dialogo Agamennone/Ifigenia in sé originale, caratterizzato anche dall’uso della vocalizzazione tra l’emissione parlata e quella cantata, oltre che dello spunto drammaturgico, sia pur labile, della meteorologia che spinse il re a sacrificare la figlia, così come oggi condiziona la vita di tutti noi.
Il mito riportato alle condizioni umane odierne, quindi, in una sperimentazione con spunti anche folk e quasi favolistici, come nella filastrocca siciliana “C’era una volta un re Bafé, Viscotta e Miné”, in un excursus variegato e certamente fuori dall’ordinario.
© Natalia Di Bartolo
PHOTO NATALIA DI BARTOLO, AA.VV.