AVEVAMO TRE COLORI
Avevamo tre colori:
bianco, nero e rosso fuoco.
Credevamo in tre ideali,
sono morti poco a poco.
Avevamo un entusiasmo
che ci apriva alla speranza,
sognavamo ad occhi aperti
meno fumo e più sostanza
mentre, invece, ch’è successo?
Le promesse son svanite,
le speranze disilluse.
Sempre aperte le ferite
di chi ultimo era allora
e… sempre ultimo è rimasto.
Quanto è ingiusto esser costretti
a saltare più di un pasto!
Quanto è triste far la fila
per un piatto cucinato.
Non poter trovare aiuto
se si è povero e malato!
Ma dov’è quella politica
che riempiva di fervore?
Dov’è più quella cultura
del far bene e dell’onore?
Ogni tanto esce qualcuno
che s’inventa un nome strano,
pensa d’essere un gigante
mentre invece è solo un nano
che ti riempie di panzane,
dice: tutto è sistemato!
Poi si aggiusta le sue cose…
e tu sei bello e gabbato!
Oh, mio Dio, che avvilimento!
Che sozzura e confusione!
Troveremo vie d’uscita?
Si faranno cose buone?
Avevamo tre colori,
oramai più non li vedo.
Tornerà l’antico smalto?
Boh… chi sa?… poco ci credo!