Se è vero che a Natale si è tutti più buoni (anche se non ci sono evidenze scientifiche a confermarlo), è altrettanto vero che ci sono persone che, a Natale, sono decisamente più tristi. E, in questo caso, la conferma arriva proprio dalla medicina. Si tratta del fenomeno del cosiddetto “Christmas Blues”, meglio conosciuto come depressione natalizia. Il Natale, come noto, è associato, infatti, al ‘dover essere felici’, ad avere una famiglia unita, oltre al ‘dover apparire al meglio’. Ovvero tutte condizioni che implicano un senso di obbligo e di costrizione che può generare in alcune persone ansia, depressione e frustrazione. E se tutto ciò ha a che fare con la mondanità che questo periodo dell’anno ‘impone’, c’è anche una componente ancora più intima: il Natale è tempo di bilanci emotivi, personali, economici, progettuali e, spesso, se le aspettative non risultano soddisfatte, questi bilanci possono trasformarsi in frustrazione per il non essere riusciti a raggiungere i propri obiettivi e per questo motivo ci si sente ‘sbagliati’. Senza dimenticare chi, in questo periodo ha vissuto o sta vivendo un lutto, con il tempo libero che fa da cassa di risonanza di un vuoto che genera un senso di solitudine e di profonda nostalgia. Affrontare e superare la depressione natalizia è possibile…
Sono sostanzialmente otto i consigli che la scienza, la medicina (e perché no, mettiamoci pure il buon senso) danno per affrontare il Christmas Blues. Prima di tutto, accogliere ed accettare ciò che si prova e come si è nel momento presente, concedendosi di accettare anche la tristezza, l’insoddisfazione e la delusione, senza voler cambiare a tutti i costi o essere, peggio ancora, fingere di essere qualcun altro. Dicono i saggi “che io possa avere la serenità di accettare le cose che non posso cambiare e il coraggio di cambiare quelle che posso cambiare”. A proposito di “cose”, molto utile, poi, è anche iniziare a vedere e a valorizzare quelle, anche piccole, alle quali si attribuisce un significato positivo. Altrettanto importante è sentire i propri bisogni e assecondarli, come la necessità di riposare e non voler uscire a tutti i costi. Per lo stress derivante dalla corsa agli acquisti, può essere utile organizzarsi per tempo e pianificare le spese con l’individuazione di un budget, evitando quindi di sforare, cosa che comporterebbe un ulteriore stress. Capitolo cenoni, pranzi, maratone gastronomiche e talvolta titanici sforzi di sopportazione: partecipare sì, ma partecipare mettendo dei limiti. O, ancora di più, imparare a dire di no agli inviti che, anticipatamente, si sa che potrebbero provocare malumore e stress. Combattere questo tipo di depressione significa anche prendersi cura di sé, mettersi al primo posto, e quindi fare attività piacevoli, mantenere uno stile di vita sano e, perché no, farsi quel regalo che tanto si desidera anziché attenderlo. Non dare voce ai pensieri negativi, ma concentrarsi sul “qui ed ora”. Trovare spunti di positività è un toccasana tanto a livello emotivo quanto fisico. Infine, la cosa più importante di tutte per riprendersi da questo blues natalizio e talvolta mortificante è eliminare le aspettative: imparare ad accettarsi, nelle cose positive e in quelle negative, accettando così di vivere il Natale come si può e non come si deve. Post scriptum: tutto questo non riguarda solo le occasioni “comandate”, ma tutte quelle situazione che nel lungo arco delle festività possono creare disagio. In attesa dell’Epifania, sperando porti via pure (perdonate la rima) questa malinconia. (NoveColonneATG)