Nella girandola dei sentimenti suscitati dallo spot della bimba di genitori separati che porta una pesca al suo papà, in punta di piedi mi permetto di aggiungere la mia personale testimonianza per come io e la mia ex moglie, nel lontano 1980, abbiamo affrontato la nostra separazione e successivo divorzio riuscendo quasi del tutto a non traumatizzare i nostri due figli.
Innanzitutto non abbiamo mai permesso a nessun rancore di “sporcare” la nostra precedente storia né tantomeno di far pagare ai nostri ragazzi colpe che assolutamente non hanno mai avuto. Ora ho 83anni, ne avevo 38 quando io e la mia ex moglie decidemmo di separarci. Stabilimmo che fino alla maggiore età dei nostri due figli avremmo continuato a pranzare tutti insieme e mi sarei trattenuto con loro il pomeriggio per aiutarli negli studi. Poi nel 1981 ho incontrato Francesca, separata con tre figli, lei a Catania, io a Napoli. Per nove anni abbiamo fatto “i pendolari dell’amore”. Nel 1990, d’accordo con i figli miei – maggiorenni e felici – e con Francesca e figli – mi sono trasferito a Catania. Con i ragazzi c’è stato sempre il massimo rispetto e abbiamo saputo vicendevolmente comprendere le “ferite” che comunque lascia una separazione costruendo, giorno dopo giorno, buone basi per una “famiglia allargata”.
Nel 2015 scrissi alla mia ex moglie: “Cara Angela, se non ci fossimo separati, quest’anno avremmo festeggiato le “nozze d’oro”, ma nulla ci vieta di festeggiare i 50 anni “dal” nostro matrimonio. Io e Francesca ti aspettiamo a Catania”. Eri pronta per venire ma hai dovuto desistere per forza maggiore, allora ti scrivo ciò che ti avrei detto a voce. “Sento la necessità di ringraziarti per il bene che hai voluto ai miei genitori e ai miei fratelli; per tutto ciò che hai fatto per i nostri figli cercando di seguirli nel migliore dei modi; per il fraterno e affettuoso rapporto che hai sempre avuto con Francesca (e tu sai come e quanto lei te lo ricambia); per l’amicizia vera che non mi hai fatto mai mancare. Avremmo brindato anche assieme a te alla nostra sensibilità che ci ha fatto essere antesignani nel gestire in un nuovo modo separazione e divorzio che si è rivelato vincente per noi e, soprattutto, per i nostri figli.
Ti aspettiamo, appena potrai vieni e brinderemo alla capacità di tutti noi di saper amare e di non avere mai permesso che recriminazioni e gelosie potessero smorzare, di volta in volta, la gioia di ritrovarci. Con l’affetto di sempre,
Raffaele