Alla fine la montagna partorì il topolino, non voglio assolutamente mancare di rispetto al Presidente d’Italia è un modo di dire per palesare quanto, tutto l’apparato che si è mosso, infine ha prodotto solo la richiesta a Napolitano di restare.
Ma come funziona l’elezione del presidente in Italia?
I 58 rappresentanti delle regioni, la camera e il senato, presieduta dai Presidenti di camera e senato, si ritrovano a Montecitorio e l’elezione viene fatta con scrutinio segreto a maggioranza qualificata dell’assemblea ovvero 2/3 dei partecipanti.
Dopo il terzo scrutinio per eleggere il presidente basta avere la maggioranza assoluta ovvero il 50% più 1 dei votanti, sotto il banco della presidenza è posta una cabina dove gli elettori depositano la scheda piegata in 4 in un’urna di raso verde chiamata : l’insalatiera!
Chiunque può essere eletto presidente purchè abbia compiuto 50 anni, essere cittadino italiano, godere dei diritti civili e politici, non essere un discendente di Casa Savoia.
Sembra facile ma il parlamento è molto diviso e al suo interno i partiti sono molto divisi, così come una telenovela dai tanti colpi di scena, si chiede alla giornalista Milena Gabanelli di diventare presidente, lei si dice sopravvalutata e gentilmente rifiuta, lo si chiede al medico Gino Strada, anche da lui c’è un rifiuto.
Il Movimento 5 Stelle propone i suoi candidati più prettamente politici e uno su tutti accetta è Stefano Rodotà, già garante della Privacy e con un passato nel partito comunista, poi Ds poi Pds, Il Sel di Vendola lo appoggia il Pd rifiuta e propone Marini, ex sindacalista.
Fumata nera, e Marini si ritira, il Pd allora propone Prodi, inviso al Pdl, ancora una fumata nera fino a che si prega l’attuale presidente di restare in carica, è la prima volta che succede, e lunedì 22 aprile verso le 17, il “vecchio” presidente succede a se stesso.
L’intera classe dirigente del Pd si dimette, si parla di scissione e nascita di nuovi partiti ed alleanze, il M5S scende in piazza insieme a tanti militanti del Pd di cui alcuni esponenti bruciano in piazza le proprie tessere, gridando all’inciucio Pd – Pdl.
Ora si aspetta che il Presidente Napolitano (bis) formi il nuovo governo e si spera che l’Italia ricominci a salire la china, durante l’lezione un pugliese, un bitontino, si è ucciso per la crisi, un atro settantenne si è dato fuoco davanti ad un supermercato, notizie passate quasi inosservate perché tutta la concentrazione era legata alla ricerca spasmodica di un presidente che rappresenti tutti gli italiani.
Citando un proverbio indiano, quando gli elefanti lottano ad avere la peggio è sempre l’erba!
In ogni caso bentornato Presidente.