Tredici anni di Jazz a Bitonto, tredici edizioni seguitissime e non solo dagli autoctoni ma per fortuna da sempre più “forestieri” come si usava dire una volta. Paesi limitrofi ma anche turisti di passaggio, che abitano i numerosi B&B nel centro storico e fuori, un programma importante che attira un sempre più vasto pubblico, e questo festival inoltre, concorre nel suo piccolo, a rendere la Puglia protagonista del 4° posto nelle classifiche del turismo italiano, una scalata lenta ma inarrestabile alle meravigliose bellezze pugliesi, una rivalutazione del territorio senza pari.
La bellissima Piazza Cattedrale gremita di gente che ascolta, partecipa, ama.
Come nasce il Beat onto Jazz Festival? Innanzitutto dalla passione dell’Avvocato Emanuele Dimundo fondatore della Associazione Musicale InJazz con sede a Bitonto e di cui è vice presidente l’architetto Carmine De Renzio i due sono rispettivamente un valente chitarrista e un altrettanto bravo batterista.
InJazz è un organismo autonomo, senza scopo di lucro, volto a diffondere, qualificare e migliorare il territorio con l’ausilio delle arti.
Dal 1° agosto al 4° agosto Bitonto diventa la capitale del Jazz, valenti artisti locali ma anche nomi di alto livello internazionale come il David Kikoski Trio, Biréli Lagrène e Giuseppe Continenza per il Duo Project fanno sì che gli amanti corrano a sentirli e i semplici cittadini ad apprezzarli.
Il festival è totalmente gratuito, uno dei pochi, con la partecipazione del Comune di Bitonto, sponsor e privati che contribuiscono alla sua buona riuscita, validissimo il supporto promozionale di Jazzitalia, Bitonto Primo Piano, Comma 3, Da Bitonto, Bitonto Tv che ha fornito la diretta streaming.
Tutte le serate prevedono un doppio set, molti di questi nomi affiancano cantanti molto conosciuti dal grande pubblico come Mario Biondi o Vinicio Capossela, un Festival di grandi eccellenze, condotto da Alceste Ayroldi, saggista, docente e critico musicale, conduzione elegante e colta, coadiuvato nella presentazione da Marco Losavio publisher ed editor in chief di Jazzitalia.net
il Jazz seduce sempre più anime, in Jazz è sempre “work in progress”, si evolve partendo dalle sue radici e fagocitandosi crea nuove atmosfere ed assonanze, il Jazz non è mai statico e può regalarti emozioni e stati d’animo come poche musiche al mondo.
Pensate ad una meravigliosa “Anema e core” pezzo partenopeo cantato da tanti grandi artisti, arrangiato per l’occasione in inglese e in napoletano, con ritmi lenti e seduttivi, pezzo eseguito dal Walter Ricci 5tet, voce calda e inebriante.
Grande partecipazione di pubblico per il “Monk’n”Roll” il tributo è evidente, al grande Thelonious Monk, di Francesco Bearzatti Tinissima 4tet, la piazza si alza in piedi, partecipa, standing ovation per i musicisti.
Il vero spettacolo a volte è il pubblico attento, appassionato che si diverte, che ringrazia con l’applauso spontaneo e caloroso la presenza dei “musicanti” che danno sul paco tutta la loro anima.
Che dire della perfetta intesa di uno dei pianisti più completi del panorama jazzistico internazionale, David Kikoski e Ari Hoenig alla batteria, che guardandosi e suonando pare si sfidino e giochino, si stuzzichino.
Questo è il Jazz, un gioco dove a parlare sono gli strumenti e a capire e recepire l’adrenalina è il pubblico, oltre agli stessi musicisti che la producono.
Intesa perfetta e magica anche quella di Biréli Lagrène e di Giuseppe Continenza, due chitarristi che incantano il pubblico come il fachiro il suo serpente, virtuosismi che affascinano … li ascolti e immagini (a ognuno il suo sogno) di essere fra lenzuola di seta, davanti al mare con il cd che suona questa musica e non altro, ti immagini atmosfere rilassanti, come dice una nota pubblicità: Immagina, puoi!
Tanti i nomi, le storie , cito per dovere di cronaca ma anche con immenso affetto i partecipanti a questa edizione 2013:
Walter Ricci 5tet, Jam Session, Fabio Accardi 7tet “Whispers”, Francesco Bearzatti Tinissima 4tet , Jano 4tet feat. Luca Aquino, David Kikoski Trio, Beat onto Jazz Orchestra, Biréli Lagrène e Giuseppe Continenza Duo Project.
Ma più delle parole valgono le emozioni, le mie e di chi ascolta, che incanto lì, in quella cornice, il Jazz, in una cittadina del Sud con gravi problemi di ordine pubblico, con la “genialata” di Emanuele Dimundo che fa promettere all’attuale sindaco Michele Abbaticchio, sul palco davanti a tutti, che il prossimo anno magari l’aiuto logistico e soprattutto finanziario sarà più consistente, il sindaco promette e … non è un marinaio!
Intervisto Emanuele Dimundo anima pulsante del Beat onto Jazz:
D: “Dottor Dimundo è stato difficile iniziare questa avventura?”
R: “No, nel 2001 ero con amici che condividevano la mia stessa passione per la musica e per il mio paese, Bitonto e la Puglia, poi sono intervenuti altri come Carmine De Renzio, Mimmo Larovere, Pasquale Garofalo, Dino Pagone, Leo di Nunno, Michele Murgolo tutti con percorsi di vita diversi ma una sola comune forza : il Jazz.
Mi preme ringraziare i miei figli Francesco, Miriam e Giacomo staff serio e competente.”
D : “Bitonto quindi ha recepito bene l’iniziativa”
R: “Si, i risultati si vedono siamo alla 13ma edizione e ogni anno è un successo, le varie situazioni politiche che si sono succedute hanno più o meno collaborato, e devo ringraziare gli sponsor che hanno contribuito finanziariamente alla riuscita del Festival, ringrazio il sostegno gratuito di tanti, gli eventi collaterali come ad esempio, l’Associazione Ulixes che propone previa prenotazione, visite guidate alle nostre eccellenze artistiche come la bellissima Cattedrale Romanica o l’imponente Torrione Angioino e tanto altro ancora.
Tutto questo con un impegno infinito e difficoltà infinite.”
Emanuele è un personaggio schivo a volte quasi burbero, le tensioni della riuscita della sua creatura è alle stelle ma lui è caparbio e ci riesce, è un vincente e fa vincere la città di Bitonto, la monda dai, ahimè, a volte fondati pregiudizi, soprattutto la fa crescere, fa conoscere ed amare l’arte e la sua bellezza ed è la bellezza che salverà il mondo, titolo del saggio del filosofo bulgaro Cvetan Todorov, tratto dalla famosa frase del principe Miškin nell’Idiota di Dostoevskij.
Bitonto e la Puglia quindi hanno un debito con tutti questi “eroi comuni” che con partecipazione assoluta e senza scopro di lucro, ogni estate ci regalano emozioni sempre nuove e diverse.
Grazie.