L’addio è di Marco Müller , dopo un mandato triennale conclude la sua esperienza al Festival di Roma e dichiara che andrà a fare il professore in Svizzera.
Roma Film festival ha cambiato pelle più volte, nasce come festa del cinema ma a tutti gli effetti è un festival.
Quest’anno si è tornata al concetto di festa, ad onor del vero di festoso c’era poco, una grande attenzione al cinema italiano, uno spazio, (Lo spazio Alice nella città) vitalissimo e frequentatissimo da amanti del cinema, studenti di questa arte, dedicato al cinema e alla letteratura per ragazzi.
Un programma autonomo e dei premi che quest’anno, Alice nella Città ha dato a “The Road Within” di Gren Wells come miglior film, Premio speciale della giuria è andato invece a “Trash” di Stephen Daldry.
I premi “ufficiali sono stati:
Roma 2014 – I vincitori della nona edizione:
– Premio del Pubblico BNL | Gala: Trash di Stephen Daldry
– Premio del Pubblico | Cinema d’Oggi: Shier gongmin / 12 Citizens di Xu Ang
– Premio del Pubblico | Mondo Genere: Haider di Vishal Bhardwaj
– Premio del Pubblico BNL | Cinema Italia (Fiction): Fino a qui tutto bene di Roan Johnson
– Premio del Pubblico | Cinema Italia (Documentario): Looking for Kadija di Francesco G. Raganato
PREMIO Taodue – Opera Prima
– Andrea Di Stefano regista di Escobar: Paradise Lost (Gala)
– Laura Hastings-Smith produttore di X+Y di Morgan Matthews (Alice nella città)
– Menzione speciale: Last Summer di Lorenzo Guerra Seràgnoli (Prospettive Italia)
PREMIO DOC/IT al Migliore Documentario italiano
– Largo Baracche di Gaetano Di Vaio (Prospettive Italia)
– Menzione speciale: Roma Termini di Bartolomeo Pampaloni (Prospettive Italia)
Un festival che entusiasma e divide, non è una novità questa, molti film inutili o girati e recitati male, mi chiedo veramente con quale criterio si scelgano alcuni film e ho una teoria forse astrusa, forse azzardata ma per onestà intellettuale devo esprimerla: i cinefili sono come quegli amanti che hanno visto e provato di tutto e hanno bisogno di nuovi stimoli per essere felici e soddisfatti.
Ho visto un film, un anno fa, in cui per circa un’ora, con pochissimi dialoghi si assisteva ad una giornata tipo in una camera mortuaria … non c’era una storia, non c’era un protagonista, semplicemente c’era la stanza, i forni, gli operai e basta.
Oppure un altro film in cui un regista teatrale insegnava l’arte di recitare ai suoi allievi, potrei continuare ma vi risparmio una inutile lettura.
Naturalmente ho visto anche film bellissimi, che emozionano e ti fanno pensare che il cinema ha ancora idee, ha ancora qualcosa da dire.
Per fortuna al grido disperato di “facce ride”, in romanesco facci ridere, il festival ha ospitato molte commedie da Soap Opera di Alessandro Genovesi, con Fabio de Luigi, al film del regista Roan Johnson con Alessio Vassallo.
Le tematiche sociali non mancano mai ed è più che giusto che ci siano, ricordo The narrow frame of midnight della regista Tala Hadid viaggio reale e virtuale di crescita di un giovane orfano e le sue vicissitudini attraverso, Istambul, Kurdistan, Iran.
Altra importantissima tematica sociale nel film prodotto ed interpretato da Richard Gere con la regia di Oren Moverman su un pezzo di vita di un homeless, la sua tragedia umana, la vita negli shelters a NY.
Per accontentare tutti ma proprio tutti, magari per avvicinare il pubblico giovane o dei giovanissimi, fuori concorso ecco I guardiani della Galassia della Marvel Comics che sbanca il botteghino seguito da sempre da scene di isteria collettiva con pianti e attese sin dalla notte precedente per un autografo dei protagonisti o per solo uno sguardo dell’attore/attrice mito.
Si accontentano anche gli amanti della musica con un docu-film sugli Spandau Ballet (mitico gruppo degli anni ’80) Soul boys of the western world di George Hencken.
Sky è un potentissimo partner e presenta al festival del cinema una serie televisiva The Knick, starring Clive Owen che interpreta un medico cocainomane.
Interessanti sono gli incontri con attori e registi: da Wim Wenders a Geraldine Chaplin figlia del mitico Charlot.
Poche le star di rilievo, quelli che da anni ormai sono considerati a ragione grandi stelle: il suddetto Clive Owen, Richard Gere, Benicio del Toro, Kevin Kostner.
Un evento collaterale ormai consolidato è quello ideato e condotto da Francesca Piggianelli: Roma Video clip, il cinema incontra la musica.
Nello spazio Film Commission Roma Lazio, si presentano alcuni video clip diretti da registi che con la loro arte omaggiano cantanti di successo.
Numerosi registi e artisti hanno aderito negli anni a questo evento, nomi del calibro di Duccio Forzano, Alex Infascelli e tantissimi atri, tra i cantanti ricordiamo alcuni nomi ma sono tantissimi : Tony Renis, Gianna Nannini, la lista è lunghissima, tutti egualmente bravi e famosi ma quando cè la Piggianelli di mezzo si muovono le montagne.
C’è tantissimo da raccontare perché parlare di un festival importante è perdersi in un mare di film, sezioni, premi, emozioni, news, eventi.
Una girandola, un vortice che ti dà le vertigini tanto è vasto il programma, quello che c’è da vedere, io racconto il mood del festival, racconto il mio festival cercando di emozionare o criticare quello che vedo e sento, tutto intorno è ripeto un mare di emozioni positive e negative, come nella vita!