riparAzioni
dialoghi d’arte, cultura e società
3 aprile – 23 giugno 2023
Al via il ciclo di incontri con grandi protagonisti dell’arte e della cultura internazionale, nell’ambito del progetto ideato dall’Accademia di Belle Arti di Bologna per il PON Metro 14-20 del Comune di Bologna.
Dal 3 aprile al 23 giugno 2023, l’Accademia di Belle Arti di Bologna propone riparAzioni: dialoghi d’arte, cultura e società, un ciclo di sei incontri a cura di Lucrezia Ercoli, Maura Pozzati ed Emilio Varrà, con grandi protagonisti dell’arte e della cultura internazionale: il filosofo Emanuele Coccia, il collettivo artistico ruangrupa, il regista e drammaturgo teatrale Armando Punzo, l’artista Adelita Husni-Bey, l’illustratrice Nora Krug e la regista Alice Rohrwacher.
Il programma di conferenze si svolge nell’ambito del progetto riparAzioni – rielaborare ad arte, ideato dall’Accademia per il programma PON Metro 14-20, Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane del Comune di Bologna, finanziato dall’Unione Europea e dedicato allo sviluppo urbano sostenibile, che da giugno 2022 promuove percorsi di welfare generativo con azioni finalizzate all’acquisizione di una coscienza critica e a una maggiore consapevolezza rispetto all’emarginazione sociale e alle risposte che l’arte con i suoi linguaggi può offrire.
riparAzioni: dialoghi d’arte, cultura e società parte dall’idea che l’arte – nelle sue diverse forme e discipline culturali – sia un processo creativo capace di riparare e colmare le fratture e gli strappi del reale, vissuti sul piano individuale ma soprattutto collettivo. Dal teatro al cinema, dall’arte visiva alla filosofia, dalla letteratura al fumetto, la pratica artistica è estetica ma anche etica: ontologicamente è l’espressione di una relazione con gli altri, opera concretamente nella costruzione di una comunità di persone. Nell’atto di “riparare” c’è sempre l’intenzione e la volontà di rimediare a una situazione di fragilità e di degrado, di qualunque natura esso sia, fisico, sociale, psicologico, ambientale.
Il ciclo di incontri prende il via lunedì 3 aprile alle ore 17 con il filosofo Emanuele Coccia che parte da un radicale ribaltamento del punto di vista antropocentrico in cui l’azione riparativa deve innanzitutto riconnettere i legami spezzati tra vita umana, animale e vegetale: le sue originali riflessioni di Coccia sul tema della “metamorfosi” come radice originaria del vivente ci consentiranno di individuale nuove traiettorie artistiche per ricucire le ferite del nostro rapporto con la città e l’ambiente e per ripensare l’avvenire del pianeta.
Protagonista dell’incontro di lunedì 17 aprile alle ore 17, è ruangrupa, il collettivo artistico indonesiano a cui è stata affidata la curatela dell’ultima edizione di Documenta (Kassel, 2022), la cui pratica, a base comunitaria, si ispira alle idee di sostenibilità e partecipazione. In ambito artistico, ruangrupa intende dimostrare come le situazioni, e le stesse istituzioni, possano essere configurate in maniera differente, nell’ottica di un ecosistema artistico che sia più plurale, attento, duraturo e trasparente.
Giovedì 4 maggio alle ore 17, il regista Armando Punzo, fondatore della storica Compagnia della Fortezza di Volterra, racconterà una vera e propria utopia diventata realtà, che ha trasformato uno dei peggiori istituti penitenziari italiani in un raffinato laboratorio di ricerca teatrale. Attraverso questo progetto, per il quale è stato premiato con il prestigioso Leone d’Oro della Biennale Teatro 2023, Punzo è riuscito a mostrarci con occhi disincantati che c’è vero teatro laddove si abbattono stereotipi e pregiudizi.
L’incontro di giovedì 25 maggio alle ore 17 vedrà la partecipazione di Adelita Husni-Bey, artista italo-libica, esperta di pedagogia e interessata a tematiche che spaziano dall’anarco-collettivismo al teatro, dalla giurisprudenza agli studi sullo sviluppo urbano. Le sue opere si fondano su processi creativi collettivi: giochi di ruolo, laboratori e lavori di gruppo, dove i diversi soggetti coinvolti, e di conseguenza gli spettatori, possano comprendere a fondo la propria connessione con i rapporti di potere economici e sociali dell’età contemporanea.
GALLERIA
Venerdì 23 giugno alle ore 17, il ciclo proseguirà con l’autrice e illustratrice tedesco-americana Nora Krug, che con la sua pluripremiata graphic novel Heimat ha indagato la storia della sua famiglia per comprendere che ruolo essa abbia avuto durante il regime nazista. La sua opera è espressione di come il fumetto contemporaneo possa diventare strumento principe per trasmettere la frammentazione tanto della memoria quanto del presente e per dichiarare con forza l’impossibilità di rinunciare a cercare comunque un filo che ci aiuti a vivere e ricordare.
Ancora da definirsi la data dell’ultimo incontro con la regista Alice Rohrwacher, che parlerà di come è possibile mettere in luce certe contraddizioni della contemporaneità, privilegiando il punto di vista di “minoranze”, come possono essere quelle di un immaginario rurale o quelle connesse allo sguardo dell’infanzia. Un ragionamento che parte dai processi di massificazione, in riferimento allo spettacolo e la sua fruizione, senza mai tralasciare le criticità del rapporto uomo-natura o bambino-adulto.