Articolo di Isabella Rossiello
REVOLUTIJA da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Via Don Minzoni 14 – Bologna
12 dicembre 2017 – 13 maggio 2018
Il MAMbo è il Museo d’Arte Moderna di Bologna, nel 1975 vengono inaugurati in Piazza della Costituzione gli spazi del museo disegnati appositamente dall’artista e architetto Leone Pancaldi.
Sorge in un’area della città originariamente adibita all’attività produttiva e commerciale: Ex Forno del Pane, L’ex Manifattura Tabacchi, Ex Macello, ex Salara, una grande operazione di recupero e innovazione culturale. Una rivoluzione che per fortuna riguarda molte città italiane.
Revolutija da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky direttamente dal Museo di Stato di San Pietroburgo alcuni dei capolavori del’avanguardia russa, sono approdati al MAMbo, divisa in un lasso di tempo che va dal 1910 al 1920.
Settanta capolavori tra cui: Nathan Alt’man, Natal’ja Gončarova, Kazimir Malevich, Wassily Kandinsky, Marc Chagall, Valentin Serov, Aleksandr Rodčenko insieme ai pittori succitati e a tanti altri, un movimento artistico vario e composito come il suprematismo, il neo primitivismo, il cubo-futurismo, espressionismo figurativo e astrattismo puro!
Una mostra che solletica la curiosità sull’arte russa e ne fa conoscere la bellezza spesso messa un po’ in ombra.
La rivoluzione russa ha una storia lunga conclusasi, come impariamo dai libri di storia, ma già prima repressa con ferocia dallo zarismo!
A Mosca c’è una fervente attività culturale con ammiratori ed estimatori dei movimenti artistici occidentali soprattutto francesi come i fauves e i cubisti, ma anche i futuristi italiani, le avanguardie russe le svilupparono ed abbracciarono in pieno le idee rivoluzionarie cariche di inquietudini e fervore verso l’odiato regime zarista.
Si dipingono scene popolari che promuovono le idee rivoluzionarie, Malevich disegna i costumi per lo spettacolo teatrale “Vittoria sul Sole” titolo estremamente significativo!
Marc Chagall affascinato dalle idee rivoluzionarie è diventato Commissario dell’Arte e aveva fondato il Museo D’arte Moderna e l’Accademia di Belle Arti in Bielorussia a Vitebesk.
Un altro grande artista russo Tatlin fu il padre del “costruttivismo” rinnegando una pittura troppo borghese spronò gli artisti ad una visione più utile alla società come la pubblicità, l’ingegneristica, la creazione di oggetti per l’arredamento e la creazione di oggetti d’uso comune, quello che oggi chiamiamo “ Industrial Design” .
“L’arte possiede un suo valore assoluto”indipendente dalla società capitalista o comunista, Majakovskij propose a Lenin la collaborazione degli artisti, era una Russia dilaniata da una crudele guerra civile, una grande terra che si dibatteva tra zarismo e industrializzazione, meccanizzazione delle campagne di un proletariato estremamente arretrato!
Anche le correnti artistiche cominciarono a mostrare i vari “distinguo” un’epopea di rivisitazione e anche di persecuzione, il realismo socialista invece è ben accetto da Stalin che vieta così altri movimenti artistici.
La mostra è stata curata da Evgenia Petrova e Joseph Kiblitsky. Con il Patrocinio di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Regione Emilia-Romagna Università degli Studi di Bologna.
Prodotta e organizzata da: CMS.Cultura, Comune di Bologna / Istituzione Bologna Musei, in collaborazione con il Museo di Stato Russo, San Pietroburgo. L’ allestimento è stato curato dall’architetto Pierluigi Molteni del Bio Studio Molteni.
Un percorso nella pittura russa complicato come la sua travagliata storia e soprattutto di questo furioso periodo fatto di crudeltà, aspirazione ad un mondo nuovo ma come ogni travaglio e cambiamento doloroso, ingiusto a volte, dove si sacrifica qualcosa in nome di un futuro migliore. Questa mostra ha tutto il fascino e l’orrore di ogni rivoluzione, la statua simbolo di un uomo e una donna con falce e martello, fierezza e unità e sul muro i ritratti contrapposti di scene di rivoluzione e la famosa foto dei Romanov. Una mostra utile che fa riflettere, pensare; una mostra assolutamente da vedere!