MILANO\ aise\ – Il Museo di Fotografia Contemporanea riapre al pubblico con la mostra dalle proprie collezioni Ritratto Paesaggio Astratto, per consentire a tutti di esplorare una selezione rappresentativa dell’archivio e della biblioteca specialistica conservati nella sede di Villa Ghirlanda a Cinisello Balsamo-Milano.
La mostra, ideata dal Servizio educativo, intende avvicinare i diversi pubblici alla conoscenza del patrimonio, che conta circa 2 milioni di immagini e 20 mila volumi, in mesi in cui l’accesso al Museo è fortemente limitato. Per portare all’evidenza questo bene pubblico e renderlo fruibile in una sorta di mostra permanente, sono stati pensati tre percorsi dal carattere divulgativo e didattico sui temi del paesaggio, del ritratto e della sperimentazione astratta.
I tre piani del Museo ospitano una selezione di oltre 100 opere che offre una significativa panoramica sull’evoluzione della fotografia, soprattutto italiana, dal Secondo dopoguerra a oggi.
Si parte con il ritratto, che in fotografia è stato uno dei primi generi a prendere piede nella società offrendo a costi accessibili la possibilità di lasciare una traccia di sé attraverso la raffigurazione del proprio volto. Dallo studio, la pratica del ritratto si è spostata in esterno, aggiungendo elementi di definizione dell’identità e inserendosi nel racconto del quotidiano.
Una sezione è dedicata all’evoluzione della fotografia di paesaggio, dalla tradizione delle vedute pittoriche allo sviluppo di uno sguardo autonomo, per arrivare a una rappresentazione sempre più lontana da un’idea di contemplazione a favore di nuove strategie visive e narrative che riattivano il dialogo con l’identità dei luoghi.
Infine, l’attenzione si sposta su fotografia e astratto, che nell’accezione comune sembrano due mondi distanti, dato che la fotografia è, per sua stessa natura, la riproduzione di una porzione di realtà. Tuttavia, quando nell’ambito delle Avanguardie crolla il concetto di rappresentazione, alcuni artisti sperimentano l’applicazione di schemi astratti intervenendo direttamente sulla materia e sui supporti con diverse tecniche.
Tra gli autori più noti in mostra si citano Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Letizia Battaglia, Lisetta Carmi, Mario Cresci, Gianni Berengo Gardin, Luigi Ghirri, Franco Fontana, Mario Giacomelli, Mimmo Jodice, Armin Linke, Uliano Lucas, Paola Mattioli, Paolo Monti e Thomas Struth.
Le immagini sono accompagnate da una serie di apparati testuali che propongono differenti livelli di lettura dei percorsi tra didascalie, note, citazioni e approfondimenti, alcuni esposti a parete, mentre altri sono disponibili nella corrispettiva Digital Exhibition sul sito del Museo.
La mostra, infatti, è interamente visibile anche online per aprirsi ai visitatori che non possono raggiungere gli spazi espositivi a causa delle limitazioni degli spostamenti. La Digital Exhibition garantisce inoltre lo svolgimento delle attività didattiche e laboratoriali con le scuole, a distanza o in classe, lasciando agli studenti e alle loro famiglie la possibilità di completare la visita digitale confrontandosi con le opere originali nei giorni di apertura del Museo.
In parallelo alle opere fotografiche, il percorso espositivo presenta una selezione di libri tratti dalla biblioteca specialistica che arricchiscono e integrano la narrazione dei tre generi del linguaggio fotografico. Per ampliare l’offerta delle pagine significative su cui soffermarsi, i volumi vengono mostrati anche con dei brevi video all’interno della Digital Exhibition.
La mostra è gratuita e aperta al pubblico dal mercoledì al venerdì dalle 15 alle 19 con ingressi contingentati. La prenotazione è obbligatoria per i gruppi (massimo 5 persone) scrivendo all’indirizzo [email protected].
La biblioteca è aperta per la consultazione solo su appuntamento dal lunedì al giovedì dalle 9.30 alle 15: [email protected]. (aise)